L’anorgasmia femminile è la difficoltà da parte di una donna di raggiungere l’orgasmo grazie alla stimolazione sessuale.
Nonostante si pensi che per una donna l’appagamento in un rapporto sia un’esperienza più completa che non si riduce solo al fatto di raggiungere l’orgasmo, l’anorgasmia è comunque un problema molto comune e da non sottovalutare.
Attenzione a non confonderlo con la frigidità, l’assenza di piacere, che potrebbe essere invece una conseguenza dell’anorgasmia. Infatti una donna che non riesce a raggiungere l’orgasmo si può scoraggiare nella ricerca del piacere fino a diventare frigida.
Il mistero dell’orgasmo femminile.
Dell’orgasmo maschile si sanno molte cose, anche perché il suo funzionamento è semplice. Nel caso dell’orgasmo femminile, molte sue caratteristiche sono oscure a causa della sua complessità e variabilità da una donna all’altra.
Ci sono ragioni storico-evolutive per cui è stato un argomento ignorato. Primo fra tutti il fatto che l’orgasmo femminile non è necessario alla riproduzione, il suo funzionamento non è stato ritenuto indispensabile.
Fino a pochi anni fa si è ipotizzato che la donna avesse due tipologie di orgasmi – clitorideo e vaginale – ha complicato ulteriormente la faccenda.
L’orgasmo clitorideo è provocato dalla stimolazione del clitoride, che è un piccolo rigonfiamento di tessuto che si trova all’interno delle piccole labbra. Il clitoride è ricco di terminazioni nervose e per questo una sua stimolazione procura facilmente un piacevole orgasmo alla donna.
L’orgasmo vaginale, invece, è procurato dalla stimolazione delle parete interne della vagina e in particolare del Punto G, ricco di terminazioni nervose, che se stimolato fa raggiungere alla donna un orgasmo.
In genere l’orgasmo clitorideo è più facile da raggiungere anche se non sono molte le posizioni del Kamasutra che permettono di stimolare correttamente il clitoride, per questo si preferisce stimolarlo tramite il rapporto orale.
Ultimamente, recenti ricerche nel campo della sessuologia, hanno dimostrato che il Punto G non è altro che un’estensione del clitoride, quindi alla fine si tratta sempre dello stesso organo che risulta accessibile da due punti differenti. Quindi possiamo dire che il vero organo del piacere femminile è il clitoride.
La sensibilità dell’orgasmo femminile
L’anorgasmia è un problema comune a molte donne perché per loro raggiungere l’orgasmo è una faccenda molto delicata. Per l’uomo, quando l’eccitazione è elevata, si arriva ad un punto in cui l’orgasmo diventa inevitabile (punto di non ritorno).
La donna, invece, potrebbe perdere il piacere per qualsiasi ragione, magari per un pensiero negativo o un “errore” del partner.
Quando l’orgasmo non arriva
Considerato che la sessualità femminile è molto complessa, anche la sua anorgasmia non poteva che essere complicata. Parleremo infatti di anorgasmia:
- parziale,
- totale,
- relativa,
- primaria.
L’anorgasmia femminile parziale si ha quando la donna non riesce a raggiungere l’orgasmo con la stimolazione vaginale, e questo è la tipologia più diffusa. L’anorgasmia totale riguarda invece anche l’orgasmo clitorideo e l’impossibilità a raggiungere il piacere con qualsiasi tipo di stimolazione.
Ci possono essere casi in cui la donna riesce a raggiungere l’orgasmo con la masturbazione ma non durante un rapporto sessuale (anorgasmia relativa). Mentre è primaria quando l’orgasmo è un’esperienza che non si riesce mai a provare.
Anorgasmia femminile e ansia da prestazione.
Con l’avvento dell’emancipazione femminile, il fatto di voler raggiungere l’orgasmo da parte di una donna è ormai considerato un diritto sacrosanto e necessario. In un rapporto paritario, non solo l’uomo, ma anche la donna ha il diritto di raggiungere una piena soddisfazione sessuale.
Il problema è che se l’orgasmo viene visto come un traguardo da raggiungere a tutti i costi necessario in ogni rapporto sessuale. Viene vissuto come un atto liberatorio e subentra l’ansia da prestazione con eccessive aspettative.
Così si rischia di allontanare lo stesso orgasmo. In questo modo si arriva ad un circolo vizioso senza via d’uscita che rischia di mandare a pezzi la coppia anche a causa della anorgasmia femminile.
Nella donna infatti l’orgasmo non è un evento meccanico e facilmente raggiungibile, ma un processo complesso che interessa aspetti della mentalità femminile che non attivabili a comando.
Anzi, come nell’uomo la volontà di ritardare l’eiaculazione e di durare di più produce l’effetto contrario, anche per la donna la voglia di raggiungerlo a tutti i costi lo fa allontanare ancora.
Spesso il problema si ripercuote anche sull’uomo che vede il raggiungimento dell’orgasmo della donna come una conferma della sua “mascolinità”. Un obiettivo da raggiungere assolutamente e come una possibile causa da ansia da prestazione se non arriva nei tempi previsti.
Come risolvere l’anorgasmia femminile
Tutti i problemi che interessano la sfera sessuale, anche l’anorgasmia femminile può essere risolta se si lavora sulle cause che l’hanno prodotta. Si deve prestare attenzione al proprio corpo bisogni sessuali. Quindi difficilmente sarà risolvibile con una sveltina o con l’utilizzo di un preservativo stimolante.
Il rapporto sessuale è un’esperienza globale e che, per goderne fino in fondo, è necessario rilassarsi e connettere tra di loro tutti i sensi per amplificarli verso uno scopo comune.
Quindi la chiave di volta è non pensare all’orgasmo ma abbandonarsi completamente alle attenzioni del partner. Così da godere fino in fondo di quello che si riceve, prestare attenzione alle risposte del proprio corpo senza giudicarle ma apprezzandole per quello che sono.
Se non si riesce a risolvere il problema della anorgasmia attraverso il cambiamento e un nuovo approccio al sesso, insieme al partner, è opportuno rivolgersi a uno specialista. Potrebbe trattarsi di una condizione psicologica transitoria, fisiologica (es. malattia) o altro.