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Etica del maschio alfa

Parte del Percorso che propongo si sviluppa intorno al miglioramento personale, ma esiste un’etica del maschio alfa che si deve seguire?

La risposta è chiaramente sì. Il problema è che l’etica, ossia l’insieme di valori e comportamenti ad essa associati non è facile da comprendere e stabilire.

Il lavoro fatto fin qui, serviva proprio a farti diventare un alfa, o almeno ad avvicinartici il più possibile. O ancora più precisamente aveva lo scopo di tirarti fuori l’alfa nascosto che subiva i mille condizionanti sociali.

Diventare un alfa, cosa significa davvero

Non si diventa un alfa per il proprio ego, neanche per conquistare una ragazza o sedurre qualsiasi donna si voglia, se hai questa idea rischi di non diventare davvero attraente e quindi di sprecare un sacco di tempo.

Mi spiego meglio: essere una persona migliore è il modo più rapido per sedurre. Non ti serve fare il bastardo/stronzo/arrogante, quelli sono strumentelli per poveri beta che credono che le donne vadano trattate male.

Le donne vano trattate come loro si meritano, che non è una minaccia, ma un dato di fatto.

Esempio: se un tuo amico ti risponde male, magari più volte nell’arco di alcuni giorni, come ti comporti?

Come minimo gli fai notare il suo modo di fare, che sta sbagliando. E se invece è una bella ragazza che ti piace?

Credo che il 99% dei lettori credano che si debba fare chissà che cosa, ipotizzano che indetro ci sia una qualche tecnica fatta di frasi fatte e mosse speciali.

ERRORE

Comportati con lei come faresti con chiunque altro. Se un amico ti manca di rispetto, non glielo permetti. Se lo fa una ragazza, deve essere la stessa cosa.

Etica del maschio alfa, cos’è?

Per semplicità l’ho divisa in due semplici parti:

  1. Il rispetto vero di te.
  2. Il rispetto verso gli altri.

Rispetto: riguarda il comportamento, le parole dette, tutto ciò che fa parte della sfera sociale e personale.

Il punto 1. è complesso, diciamo per semplicità che devi amarti e rispettarti. Per farlo devi prenderti cura di te, della tua persona, sia dal punto di vista fisico che mentale.

Per questo consiglio sempre di fare attenzione al look, di praticare sport per stare in forma e di farsi una cultura (che è un vero afrodisiaco).

Devi farti rispettare dagli altri (il punto 2.)

Ecco che la situazione diventa complicata. Farsi rispettare non significa arrabbiarsi, urlare o essere aggressivi.

Vale sia con le donne che con gli uomini. Con il tempo, leggendo gli ebook e il sito ti sarà sempre più chiaro come farti rispettare. Spesso mi scrivono commenti e email di persone che si trovano in difficoltà perché qualcuno li prende in giro, o fa battute su di loro.

Il primo strumento che dobbiamo imparare a usare è l’ironia, così da disinnescare battute acide e i test delle donne che vogliono vedere di che pasta siamo fatti.

E poi il linguaggio del corpo. Se ti mostri sicuro, attraverso questo elemento, la gente tenderà ad aggredirti di meno mostrandoti anche maggiore rispetto.

E ciò è molto seducente. Come vedi bastano due semplici strumenti per migliorare la situazione, un alfa non se la prende per una battuta, ma sa rispondere a tono. Non si scompone se una fa la stronza, ma le fa notare che ha un comportamento immaturo.

Sempre con garbo e senza mai alzare la voce.

Etica del maschio alfa

Diventare un Alfa offre, apparentemente, tanti benefici e vantaggi non solo personali ma anche realmente pratici.

Ad esempio dimostrare le tue doti di comando, gestione e socializzazione in ufficio ti potrebbe far ottenere i lavori migliori o anche una promozione o aumento di stipendio.

E fin qui non ci sarebbe nulla di male perché ora tu sei una persona sicura di sé che sta stare tra le persone ed è anche in grado di capirle e motivarle.

Non sei più, nella comitiva di amici, la ruota di scorta che subisce le scelte altrui ma sei diventato il punto di riferimento per gli altri a tal punto da poter essere tu stesso a decidere cosa fare.

Tutto questo, però, non fa di te un maschio alfa come io lo intendo, sei più una sorta di figura di spicco che ha molti potrebbe bastare, ma ti chiedo: sei arrivato fin qui per accontentarti o vuoi realmente diventare una persona migliore.

Cosa si intende per persona migliore?

Di sicuro non uno che ha solo successo nella vita dal punto di vista lavorativo, economico o sessuale.

Puoi anche avere tutti i soldi che vuoi e le belle donne che tutti desiderano ma questo non farà di te una persona migliore, solo un tizio qualunque che ha avuto successo (materiale). Il vero successo è molto più profondo e la ricchezza non sta nel conto in banca (almeno non solo, dai!) ma in altre cose.

Un uomo ricco ha sempre tante donne eppure quasi nessuna sta con lui perché è una persona di valore. Invece un uomo con tante donne, perché è un alfa, è sempre un uomo ricco.

Se vuoi avere successo “materiale” nella vita ti consiglio prima di diventare un alfa e il successo arriverà di conseguenza.

Ovviamente servono preparazione, voglia di fare e spirito di sacrificio che la tua alphaness ne moltiplicherà la potenza a tal punto che solo il cielo sarà il tuo limite.

In troppi hanno tanta fame e un infinito desiderio di eccellere per poi cadere e avere dei fallimenti epocali per poi dare la colpa al sistema, alla sfortuna e alle congiunzioni astrali. Lo fanno sottovalutando il vero potere della alphaness e non riuscendo a raggiungere i loro scopi perché solo focalizzati sul materiale e sul banale e mai su ciò che veramente conta.

C’è una storiella Zen che ami citare: se uno ti indica la Luna è quella che devi guardare e non il dito che te la indica.

Osserva la Luna…

Se vuoi avere successo non ti devi focalizzare SOLO su ciò che tutti guardano (il dito), ossia il lavoro duro e la preparazione, ma anche sulla Luna, che è l’alphaness!

Se ritrovi l’alfa che sei tutto il duro lavoro, la preparazione e lo spirito di abnegazione che TUTTI possono dimostrare avranno la spinta in più dell’animale istintivo che è in ognuno di noi.

Avrai al tuo fianco nelle lotte della via una belva pronta a scattare, feroce e letale, ma anche in grado di difendere te e le persone a te care.

Tutto questo percorso serve proprio a questo e forse adesso ti sembrerà un po’ astratto, forse difficile e molto impegnativo, ma ne vale realmente la pena. Sarà come avere una marcia in più rispetto agli altri.

Alfa, leader o despota?

La differenza tra un leader e uno che comanda solo grazie all’autorità è sottile eppure fondamentale, essere in grado di guidare senza dare ordini, di mostrare senza obbligare è la base dell’essere un alfa.

Ma devi comprendere che oltre ad una grande forza hai anche una enorme responsabilità nei confronti degli altri che un incredibile atto di fiducia si mettono nelle tue mani e questo merita rispetto.

Ci sono tante persone che hanno tutto per essere degli alfa meravigliosi:

  • intelligenza,
  • sicurezza,
  • preparazione,
  • empatia.

Tutto questo li rende però drogati di “potere”, magari non quello classico che uno conosce, ma il potere di far fare agli altri quello che loro desiderano e questo non è da leader.

Un alfa agisce per il bene comune, che sia della famiglia, dell’azienda o del gruppo di amici. Il tornaconto personale non può e non deve esserci per nessuna ragione. Perché se ne beneficia il gruppo che guida lui stesso, di contro ne trarrà beneficio.

Comportarsi come fanno i nostri politici gli darebbe un vantaggio ancora maggiore. Un vantaggio però solo per lui, a scapito degli altri.

Un politico italiano guadagna bene, meglio della maggior parte dei cittadini, eppure usufruisce e sfrutta il suo “potere” per scopi personali. Gli basterebbe governare a dovere, con etica, magari ottenendo meno benefici personali, ma permettendo al popolo di vivere meglio.

Ora sta a te decidere se da uomo o da ”politico italiano”, se prendere a mani basse tutto quello che puoi a scapito degli altri. Probabilmente si accorgeranno mai dei tuoi comportamenti, oppure fare i conti con al tua coscienza, con la tua etica della leadership.

È troppo facile comandare fregandosene delle conseguenze delle proprie scelte, senza convivere con i propri errori. Proprio questa una delle ragioni (oltre a pigrizia e paura) per cui le persone preferiscono restare dei beta.

Etica del maschio alfa: regole e metodo

Non esiste una formula magica, un esercizio o un metodo per questo, l’unica cosa che però ti farà dormire la notte e accettare i successi allo stesso modo di fallimenti è avere una propria etica e seguirla fino in fondo.

Per quanto un tuo errore potrà essere grave e avere grandi conseguenze se TU sei in pace con te stesso e sei sicuro di non averlo fatto per un tuo tornaconto personale, ma a fin di bene, allora la tua coscienza sarà in pace.

Il problema vero è che è difficile essere realmente e crudelmente sinceri con sé stessi, sia ha la tendenza a perdonarsi e giustificarsi con troppa, eccessiva, facilità.

Per questo servono dei valori certi e solidi e una sincerità al limite del fanciullesco e del folle per poter essere degli alfa.

Oscar Wilde diceva che:

la coerenza è la virtù degli sciocchi

Questa provocazione è molto forte e devi farla tua per capire realmente cosa vuol dire avere dei valori. Essere in grado anche di stravolgerli in virtù di qualcosa di migliore e più profondo è un atto di coraggio infinito.

Troppe persone sono morte o hanno commesso atti inenarrabili in nome di una coerenza. In realtà non era altro che la più bieca forma orgoglio.

Impara a cambiare idea e a dire “ho sbagliato”, la gente ti guarderà con grande ammirazione. Ma più di tutto dimostrerai a te stesso che non hai paura di sbagliare e di ammetterlo, questa è la base dell’etica del maschio alfa.

7 commenti su “Etica del maschio alfa”

  1. Per completezza aggiungo questo: ho deciso alla fine di contattarla e questa sera ho preferito esordire, rispetto al messaggino asettico, con una telefonata verso le 9 di sera: non mi ha calcolato. Non mi ha nemmeno ricontattato postumo in nessun modo. E’ vero che stava sicuramente studiando, visto che ha un esame il 29 e sarà immersa nello studio, ed è anche vero che mi ha detto di voler provare il mio metodo per non perdere tempo, ossia di fare full immersion di qualche ora tenendo il telefonino lontano per evitare distrazioni e che mi ha detto di ricevere tonnellate di telefonate però, voglio dire, se non noti che ti ha chiamato l’uomo con cui sei uscita giusto due giorni prima forse è perché non è poi così interessata. Probabilmente un messaggio sarebbe stato più soft. A questo punto le manderò magari un messaggio easy, nel primo pomeriggio, per darle la carica all’esame e vedremo il da farsi per il dopo esame. Però è un atteggiamento, questo, che mi sta facendo passare la voglia, a prescindere da cosa possa frullarle a lei nella testa

  2. Buongiorno Sensei.
    Sabato scorso ho conosciuto una ragazza: abbiamo parlato del più e del meno e ci siamo conosciuti. Notavo in lei un interesse crescente verso me e allo stesso tempo una certa indifferenza al mio contatto fisico, non corrisposto se non in leggerissima parte. Avevo comunque ottime sensazioni. Mi dice che le aveva fatto piacere conoscermi e ci scambiamo i contatti. Un paio di giorni dopo la contatto per messaggio e cominciamo a scriverci, notando in lei un certo interesse e una certa predisposizione. Dopo un paio di giorni di messaggi, la chiamo e la invito per una cena di sabato sera: mi dice che lei non sarebbe uscita per nessuna ragione, avendo gli esami di uni, ma che visto il mio invito lo avrebbe fatto. Ci diamo una massima di orario, con un risentirci per definire. Sabato mattima, dopo (anche qui, non me né volere) un paio di giorni senza sentirci, le riscrivo e, prima che potessi definire un orario, mi lascia in sospeso fino alle 8 meno 20, per poi darmi l’indirizzo di casa sua. Sapevamo entrambi di abitare a 5 minuti di distanza a piedi e difatti lei, come poi ha ammesso, è stata leggera su questo, non pensando al fatto che, pur abitando vicini, dovessi preparami anche io. Diciamo che non è stata proprio corretta, o comunque avevo la sensazione che più di tanto non le interessasse questa uscita. Ad ogni modo, passo in macchina a prenderla e andiamo a cena: buona sintonia, tante risate e quando ogni tanto le prendevo le mani, così come quando l’avevo cinta in vita durante la camminata, notavo sempre questo quasi fastidio al cf, fino a che è stata lei stessa a dirmi che odiava il contatto fisico (fatto da chiunque). Ho cambiato un attimo modo di pormi, ma comunque vedevo in lei interesse. Dopo questa sua ammissione, mi è sembrato accettasse di più il contatto fisico e cominciava a ricambiarlo: forse si stava sbloccando mentalmente lei, più che piacerle di più io…
    Dopo cena, ci ritroviamo in macchina e, dopo un primo rifiuto ad un bacio, ci mettiamo a parlare dei luoghi comuni su uomini e donne, con lei che sostiene che più non dai retta ad un uomo, più lui “sbava per te”. Mi guardava in maniera maliziosa mentre mi parlava di questo e difatti io le ho risposto dicendole che con me avrebbe dovuto impegnarsi più di così per conquistarmi. Tanta malizia, fino a che la prendo e la bacio di nuovo: ci scambiamo qualche bacio e lei si lascia sfuggire il fatto che non baciasse un uomo da tanto tempo. Non dava baci passionali, ma si lasciava baciare: un mezzo pezzo di legno (per una ragione o per un’altra). Passiamo poi la serata così, in macchina, a ridere e scherzare e a scambiarci qualche bacio, con lei che piano piano notavo si stava sciogliendo e lasciando anche toccare, ma trovandola abbastanza comunque abbastanza ingessata: l’iniziativa del bacio era sempre mia e lei stessa ha ammesso di non essere molto romantica e calorosa, o comunque di esserlo meno di me (mi sono solo “permesso” in questo senso di tenerla stretta a me a dopo un bacio, una volta soltanto). Ci salutiamo con un suo “ci riaggiorniamo”. Avendola un attimino capita, come mi aspettavo, lei non mi ha scritto e io altrettanto.
    Ora, io non riferirei mai di una situazione del genere, vista la mia esperienza e difatti non sono qui per chiederti un consiglio seduttivo, ma come tu sai sono in un periodo della mia vita dove non mi voglio più svendere o forse sono orgoglioso o forse sono stufo di cercare attenzioni verso persone che non me danno, per un motivo o l’altro. Io sono in un momento della mia vita dove sto molto bene da solo e non ho intenzione di darmi via alla prima che capita… La questione qui per me è: chi dovrebbe fare il primo passo? Voglio dire, io mi sono messo in gioco, l’ho invitata, l’ho portata a cena e tutto. Sarebbe stato carino se fosse stata lei a fare il successivo passo. Non fraintendermi: non è che se t’invito, è dovuto da parte tua poi mandarmi il messaggio sdolcinato, ma per lo meno esprimere un pensiero e non fare finta come se tutto fosse dovuto e questa cosa mi infastidisce, lo ammetto. Certo, potrebbe non far parte del suo carattere, visto appunto il suo essere abbastanza frenata (perché magari è lei ad essere fatta così o perché ha delle fisime mentali, ex o altro di cui francamente non mi interessa) però non sono riuscito a capire se è lei che se la tira, se è solo una questione di carattere o se non le piaccio abbastanza. La domanda a questo che tu mi rivolgeresti sarebbe: “pensi possa valere la pena incontrarla una seconda volta? Se sì, allora chiamala e corteggiala”. Vero. Però sono davvero in un momento della mia vita in cui pretendo, da subito, equità nel rapporto e non invece un atteggiamento passivo ai miei inviti e altro. Non ti piaccio? Va bene, dimmelo subito. Sei di legno? Non ho la pazienza e non penso che valga minimamente starti dietro per farti sbloccare. Sei indecisa? Non ho pazienza per stare dietro ad un’indecisa, non in questo momento, dove ho veramente il tempo contato a minuti. Non voglio fare il bastardo, sia chiaro, ma è anche inevitabile che mia sia abbastanza imbastardito e probabilmente non è da alfa, ma mi rendo conto che a volte è necessario. Per sé stessi e non per gli altri. Perché alla fine essere alfa è prima di tutto verso sé stessi e poi verso gli altri: non avrebbe senso il contrario.
    La mia è più indecisione, se ricontattarla o meno, a cui tu non mi puoi dare risposta e sicuramente, visto il grande equilibrio che hai, mi consiglieresti di provare a chiamarla e vedere. Però non so… Io sono stufo di queste ragazzine insipide. Dopotutto e qui torniamo come sempre al solito discorso: cosa ti aspetti da una ragazza di 22 anni? Io non cerco una storia seria, me ne voglio stare alla larga adesso, ma vorrei solo trovare qualcuna che apprezzi davvero il fatto che la cerchi, che la contatti, che la inviti e che la baci e non che invece dia tutto per scontato come mi sta dando sempre più l’impressione che, per una ragione o l’altra, nemmeno si è degnata di cercarmi. Non so se la contatterò. Sono stufo di queste situazioni, di dover fare sempre io la prima mossa e difatti, come ti dicevo, sono più le volte che vengo rimorchiato che altro, proprio perché io sono stufo e non faccio più azioni.

    1. Consiglio a te più leggerezza. Impara a invitare una persona senza caricare il tutto con mille aspettative, fregatene di più e vedi come vanno le cose. Personalmente, ma siamo due persone diverse, se una fa così al primo appuntamento la cancello subito. Non perché sia una persona brutta, ma solo perché non piace a me una che la prima sera è un pezzo di legno. Non sono uno psicologo o una valvola di sfogo per super bloccate. O la inviti senza dare peso ai suoi comportamenti e vedi cosa accade, oppure la cancelli. Di media, se dopo una bella uscita, una ragazza non si fa sentire per nulla, il più delle volte è perché non ha sentito forti emozioni, e se le ha sentite ma non agisce, allora è un pezzo di ghiaccio problematico che non voglio accanto. A te la scelta.

    2. Grazie della risposta. Sì, che debba vivere con più leggerezza queste cose è ovvio, ma ti dirò che l’ho vissuta con leggerezza fino a quando mi hanno infastidito i suoi atteggiamenti di sabato: ti contatto per metterci d’accordo sull’orario e tu sparisci fino alle 8 meno 20, dandomi la sensazione che probabilmente avevi di meglio da fare. Poi ok che si è scusata e tutto, però per me è una mancanza di “serietà” (a prescindere dall’essere leggeri o meno, se ti invito, l’invito in sè non è una cosa seria, ma nemmeno una cosa banale…)
      E poi appunto la cena, dove ho carpito una sua insicurezza di fondo, nemmeno nascosta, alternando momenti in cui parlava bene di lei ad altri dove si annientava totalmente. Nemmeno fare finta o comunque vendersi bene, zero totale.
      Ad ogni modo, come ti dicevo, ho voluto io vedere e l’ho chiamata ieri sera, non venendo calcolato. Quindi, per me, a prescindere che le piaccia o no, che sia un pezzo di ghiaccio problematico o no, è da chiudere qua. Persino l’altra scemetta, quella ragazzina immagine che avevo conosciuto in vacanza, dopo gli appuntamenti o quando non mi facevo sentire io, mi cercava per chiedere di me e sentirmi. Ma dai. Sensei, in questo momento della mia vita la penso esattamente come te. Leggero sì, ma se esco con una ne voglio una sveglia.

      1. Ma dato che avevi capito da subito che non era sveglia, perché non eliminarla all’istante. Invece non trovi mai la forza per agire in modo risoluto, sembra che tu abbia bisogno sempre di mille comportamenti sgradevoli prima di prendere una decisione: ascolta e dai retta al tuo istinto.

    3. Etica: parola complicata.
      Ho flirtato con una donna sposata. 15 anni più giovane di me. Una sera a cena insieme ad altri amici. In seguito, mentre passegiavamo soli, mi sono avvicinato e l’ho baciata. Mi chiede di andare da me. Le ho detto no. Le ho spiegato che trovavo sbagliato per me dare seguito sapendo che il marito era in fabbrica a sgobbare per pagare il mutuo della casa coniugale (Non hanno figli). Ho fatto una scelta. Giusta o sbagliata mi interessa poco. Lui appena lo conosco. Può essere che un giorno cambierò idea. Può essere che se un domani dovesse succedere una situazione simile, possa comportarmi diversamente. Di una cosa sono certo. Non ho rimpianti. Un caro Saluto

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