Il Punto G, zona erogena femminile per eccellenza.
- Esiste veramente o è solo una leggenda metropolitana?
- Una volta appurata l’esistenza del Punto G, come facciamo a trovarlo?
- E una volta trovato cosa ci dobbiamo fare?
Porsi queste domande, e magari trovare una risposta, è fondamentale se vogliamo diventare dei buoni amanti e scoprire le tecniche per far impazzire a letto una donna. Ad esempio ci sono ragazze con problemi di anorgasmia, spesso proprio per l’incapacità del partner di stimolarle.
In questi casi, e soprattutto in materia di sesso, l’ignoranza è da eliminare del tutto. Ci sono persone che pensano che la prima volta che si fa sesso (sverginare), non si resti in cinta! Solo la conoscenza del mondo femminile, e di come funziona la sua sessualità, ci permette di far raggiungere la donna all’orgasmo.
Non basta saper leccare la figa, o magari saper ritardare l’eiaculazione per molto tempo – anche se aiutano molto – quanto conoscere bene come “funziona” la donna.
Il Punto G esiste. Punto e basta!
Abbiamo mandato l’uomo sulla Luna, andiamo a spasso nelle profondità degli oceani, ci interroghiamo sull’origine dell’Universo. Eppure ancora non conosciamo per bene il corpo umano e come funziona. Soprattutto quando si parla di sesso i luoghi comuni e l’ignoranza la fanno da padroni. Non siamo in grado di godere appieno delle gioie che ci potrebbe regalare .
In particolare studiosi e scienziati si sono interrogati per secoli sul funzionamento dell’orgasmo delle donne. Hanno fantasticato sulle zone erogene femminili e di come reagiscono ai vari stimoli fino ad immaginare la presenza del Punto G, vera e propria porta d’ingresso al piacere delle donne.
Anche se ancora oggi non si sono messi pienamente d’accordo possiamo affermare che il Punto G esiste. Se opportunamente stimolato, è il mezzo per far raggiungere alle donne orgasmi molto intensi. In questo caso si parla di orgasmo vaginale, da non confondere con l’orgasmo clitorideo che si raggiunge con la stimolazione della clitoride (che poi recenti studi identificano come un unico tipo di orgasmo).
Il Punto G non è proprio un puntino così piccolo, ma una zona larga un paio di centimetri. Con questa nuova informazione non abbiamo più scuse per non trovarlo, basta un po’ di impegno, seguire le indicazioni che seguono e farsi dare una mano dalla ragazza (per convincerla dille che lo stai facendo per lei!).
Dove si trova
Considerato che è una zona erogena primaria della donna, il Punto G si dovrebbe trovare, con buona probabilità, intorno alla vagina (e già abbiamo ristretto il campo di ricerca).
Inoltre, dato che si dubita ancora della sua esistenza, è probabile che non sia in bella mostra ma ben nascosto in un posto sicuro, ed infatti si trova all’interno della vagina a qualche centimetro di profondità proprio sotto il Monte di Venere.
All’inizio non è semplice trovare con precisione la localizzazione del Punto G. Ti consiglio di investire un po’ del tuo tempo in questa ricerca. L’ideale è di individuarlo prima della penetrazione perché con il pene in erezione non è semplice da trovare.
Il modo più semplice è di inserire un dito nella vagina della donna quando è distesa con le gambe leggermente divaricate. Fai attenzione e procedi con molta delicatezza perché è una zona molto sensibile.
Magari prima fai eccitare la donna accarezzandola su tutto il corpo, compresa la clitoride, perché in questo modo il Punto G si gonfia leggermente ed è più semplice da trovare. Inserisci nella vagina un dito (il medio o l’indice) piegato un po’ verso l’alto, accarezza la parete superiore della vagina (quella sotto il Monte di Venere) e dovresti trovare un piccolo rigonfiamento un po’ rugoso. Complimento hai finalmente trovato il Punto G.
Il Punto G e l’orgasmo femminile
Abbiamo già parlato dell’orgasmo femminile e del fatto che la donna può avere due tipologie di orgasmi:
- orgasmo clitorideo,
- orgasmo vaginale.
Nota Bene: ricordo che a livello prettamente scientifico, ormai si sa che l’orgasmo è uno solo ma lo si divide in due tipologie per “comodità”.
L’orgasmo clitorideo è quello che si raggiunge con la stimolazione della clitoride. L’orgasmo vaginale lo si raggiunge con la stimolazione della parte interna della vagina e in particolare del Punto G. Entrambi gli orgasmi si raggiungono in vari modi: con la masturbazione, il rapporto orale oppure la penetrazione completa.
Tra i due l’orgasmo vaginale è più complicato da raggiungere perché la donna si deve abbandonare completamente e l’uomo deve essere bravo nel mandare gli stimoli corretti e leggere i messaggi che gli manda la donna.
Per aiutare l’uomo in questo difficile compito, ci viene in aiuto il Kamasutra nel consigliarci alcune posizioni del sesso che permettono di raggiungere più facilmente questa tipologia di orgasmo.
Il Punto G si trova a pochi centimetri di profondità e si riesce a stimolarlo anche con un pene piccolo. Quindi, e lo ripeto ancora una volta, le dimensioni del pene non contano (entro limiti non definiti patologici) per far godere una donna.
Tra le posizioni del Kamasutra più indicate possiamo consigliare la pecorina, dove si ottiene un’ottima stimolazione del Punto G, oppure la missionaria con una leggera variante. Ossia la donna deve tenere le gambe in aria e l’uomo la penetra reggendole le ginocchia o facendo poggiare le gambe della donna sulle sue spalle.