Tutti usiamo l’ironia, chi in modo celato, chi invece è un po’ più diretto. Si tratta di un modo per dire alcune cose in maniera non sempre diretta, magari condendo il tutto con una battuta.
Si lega molto bene al linguaggio del corpo, infatti un’espressione ben assestata – insieme a un po’ di sana ironia – possono fare breccia anche nelle persone più chiuse.
Dal vocabolario Treccani:
Nell’uso comune, la dissimulazione del proprio pensiero (e la corrispondente figura retorica) con parole che significano il contrario di ciò che si vuol dire, con tono tuttavia che lascia intendere il vero sentimento: fare dell’i.; parlare con i.; cogliere l’i. di una frase, di un’allusione; non s’accorse dell’i. delle mie parole. Può avere lo scopo di deridere scherzosamente o anche in modo offensivo, di rimproverare bonariamente, di correggere, e può essere anche una constatazione dolorosa dei fatti, di una situazione, ecc.; ci può essere perciò un’i. bonaria, lieve, fine, sottile, arguta, faceta, o un’i. amara, fredda, beffarda, pungente, crudele, ecc. (v. anche sarcasmo). Un’ironia è il verso dantesco: «Vieni a veder la gente quanto s’ama!», nel canto VI del Purgatorio (v. 115), e nello stesso canto tutta l’apostrofe a Firenze: «Fiorenza mia, ben puoi esser contenta Di questa digression che non ti tocca …» (vv. 127-151).
Non è “solo” prendere in giro: trasformala in autoironia
Lo stesso Dante usava spesso l’ironia per colpire e prendere in giro, in modo particolare ciò che amava di più.
Infatti l’ironia non è uno strumento di pura offesa, da utilizzare contro chi si odia, ma al contrario è un modo bonario per scherzare con le persone che ci piacciono.
Ed il primo essere con il quale avere questo sguardo divertente ma non aggressivo sei proprio tu stesso:
Il non prendersi sul serio, darsi arie o altro è un afrodisiaco al quale le donne non sanno resistere. Se hai un qualcosa che non ti piace, che ritieni sia un difetto, anziché nasconderlo scherzaci su tu stesso.
In questo modo anche tu, lentamente, lo vedrai come un qualcosa di poca importanza e le donne neanche lo vedranno come un difetto ma come una tua caratteristica.
Perché loro, per sentirsi attratte da te, devono trovare intriganti anche i tuoi stessi difetti che però, se li nascondi e te ne vergogni diventano troppo importanti per te, e quindi per lei.
Da non sottovalutare un altro vantaggio: altri pretendenti o malelingue non potranno prenderti in giro, perché lo hai già fatto tu stesso, dimostrando loro che per te non è un problema!
Non riuscirai ad essere autoironico da un giorno all’altro (se già non lo sei…), ma ti basteranno poche settimane per raggiungere un buon livello. Abituati ad esserlo con i tuoi amici più stretti, poi con conoscenti e ragazze, vedrai che sarà facilissimo, più di quanto tu possa immaginare.
Dalla autoironia, all’ironia
Una volta capito come usare l’autoironia dovrai passare alla seconda fase, l’ironia vera e propria. Di sicuro “tararsi” per non offendere gli altri non è mai facile.
Ironia significa più che altro stravolgere il senso di una frase a proprio favore, trasformandola anche in qualcosa di insensato e fantasioso. In questo ti sarà di grande aiuto avere un buon linguaggio del corpo.
Non fare l’errore di farla ridere di te, lei deve ridere con te. Non sei un buffone, un clown, che per mestiere intrattiene le persone per il loro sollazzo!
Ma perché è così importante? Perché è uno strumento per rispondere ai suoi test. Le donne ci testano in continuazione, con domande che non sono fatte solo per avere le informazioni “a voce”, ma per capire chi sei dalla tua reazione, in modo particolare se ti offendi o provi a giustificarti.