In questo articolo voglio a dare una panoramica sulla seduzione come “metodo” che prende parte dei suoi elementi da studi scientifici. Trovo utile, proprio per impararla, capirne anche la genesi.
Il sistema sociale in cui viviamo, troppo spesso, mortifica la parte animale e istintuale che ne trae energie maschili proprio per conquistare una donna. Basti pensare alla lettura delle espressioni del viso, tutti noi conosciamo ogni segnale – dal punto di vista inconscio – solo che li abbiamo dimenticati.
La seduzione, come processo metodologico, è iniziata nel 1970 con l’uscita di How to Pick Up Girls di Eric Weber, un manuale pieno di idee strampalate basate sull’intuizione e sul buon senso.
Nel 1992, Ross Jeffries, un sostenitore dell’ormai obsoleta programmazione neuro-linguistica, pubblicò How to Get the Women You Desire in Bed. Il libro che ha dato vita al movimento dei “seduttori” e catalizzato l’attenzione su molti blog.
Questa “sottocultura” rimase inattiva per i successivi 10 anni. Nel 2005, Neil Strauss, The Game: Penetrating the Secret Society of Pick-up Artists – costruito e scritto per assomigliare a una Bibbia – ha portato fuori dall’ombra la comunità della seduzione.
Questo testo, per altro molto divertente da leggere, è stato bestseller N.1 su Amazon ed è stato per ben due mesi tra i bestseller del New York Times.
Perché la seduzione è stata studiata?
Ma perché è nata addirittura una comunità sulla seduzione? Per mitigare un altro movimento di equalizzazione: la rivoluzione sessuale originale.
In Make Love, Not War: The Sexual Revolution: An Unfettered History, David Allyn di Princeton osserva che l’istituzione del matrimonio ha iniziato a erodersi negli anni ’60. La migliore indipendenza economica per le donne, l’introduzione del controllo delle nascite, e un atteggiamento liberale generale hanno contribuito a rimodellare la società.
Negli anni 2000, anche gli appuntamenti sono stati “modificati” da Internet.
Benoit Denizet-Lewis del New York Times Magazine scrive: “Con il vecchio modello relazionale, si esce un paio di volte e, se ti piace quella persona, potresti considerare di farci sesso. Con il nuovo modello, ti colleghi un paio di volte e, se ti piace davvero quella persona, potresti prendere in considerazione un appuntamento “.
Secondo Patricia Cohen del New York Times, l’età media del matrimonio:
- nel 1980 era di 22 anni.
- Nel 2010, era di 27 anni per gli uomini e 26 per le donne.
- Il divorzio è in aumento: nel 1975 le percentuali si aggiravano intorno al 20% per i primi matrimoni.
- Oggi il tasso è intorno al 33%.
Il maschio degli anni ’50 era limitato a un partner sessuale (e incontri discreti), il maschio degli anni 2000 può portare a casa una donna diversa ogni notte. Ci sono più donne disponibili , il che implica, presumibilmente, che ci dovrebbe essere più sesso senza vincoli o aspettative.
Non tutto è come sembra…
La verità è più sfumata.
Il censimento del 2009 ha mostrato che:
- il 31% della popolazione maschile degli Stati Uniti ha avuto meno di 3 partner sessuali nella loro vita.
- Il 23% dei maschi statunitensi ha avuto più di 15 partner sessuali nella loro vita.
Charlotte Allen, del Weekly Standard, scrive: “i principali beneficiari della rivoluzione sessuale non sono tutti uomini, ma solo alcuni “.
E quegli alcuni sono gli Alfa, che hanno “bell’aspetto, fiducia in sé stessi e spavalderia”.
Questo non è un vero Alfa, ma solo una tipologia di uomo che ha determinate caratteristiche che, nell’immaginario collettivo, lo renderebbero un Alfa.
Tutti gli altri maschi possono essere suddivisi in due categorie:
- maschi beta, dotati di risorse economiche ma che “vogliono solo tirare avanti”,
- e maschi omega, che non hanno la possibilità di perseguire qualcosa di romantico a causa di esperienze traumatiche.
Gli esseri umani sono sessualmente dimorfici, il che significa che il nostro sistema di accoppiamento tende verso una lieve poligamia. Quando il matrimonio dominava la società, le nostre tendenze evolutive vennero soppresse, come la nostra vera natura.
Nell’attuale clima sessuale, in cui le donne hanno un accesso prolungato e disinibito a un pool di “maschi alfa“, i beta e gli omega non possono più fare leva sull’idea di matrimonio per assicurarsi una compagna.
Il sesso è ripartito in modo sproporzionato tra i gli alfa (o meglio finti alfa e veri alfa), e gli altri (beta + omega).
La seduzione si risveglia con la rivoluzione sessuale
Sebbene sia allettante pensare che la liberazione sessuale ne abbia aumentato l’accesso per tutti i maschi, la realtà appare diversa: “Sono i beta le più grandi vittime dell’attuale caos di accoppiamento: quelli che lavorano sodo, gentili ed educati, e si ritrovano a cercare invano potenziali mogli e fidanzate tra le orde di giovani donne infatuate dagli alfa “.
Da qui, questi uomini con poco successo con le donne, hanno deciso di studiare la seduzione e creare una vera e propria scienza.
I loro obiettivi erano semplici:
- rendere quantificabili le interazioni sociali,
- chiarire le strategie ottimali,
- illuminare la psiche femminile.
Il loro schema di approccio si è sviluppato, a grandi linee, in questo modo:
- determinare i cinque tipi di attrazione,
- definire l’approccio su una base di rischio-rendimento,
- trovare i 44 indicatori di interesse,
- creare dei comandamenti,
- connettere chi è interessato e confrontare i differenti metodi.
I maschi beta e omega che hanno avviato la comunità della seduzione, stavano semplicemente cercando un modo per far proseguire il loro Dna.
La seduzione è una scienza
Influenzata da libri come: The Evolution of Desire di Buss, The Moral Animal di Wright, The Red Queen di Ridley, la comunità americana della seduzione è arrivata a credere che le donne stiano cercando una serie specifica di tratti:
- salute,
- intuizione sociale,
- status
- e preselezione (se altre femmine dimostrano un desiderio per un detto maschio).
Nel nostro ambiente sociale dinamico, tuttavia, le donne hanno difficoltà a distinguere questo tipo di uomo, specialmente sotto il bagliore della luce stroboscopica di un locale o dei social.
In pratica diviene difficile capire se una persona ha davvero i tratti appena descritti, o fa finta di averli. Ecco che si crea la distinzione tra vero alfa e falso alfa. La maggior parte delle tecniche di seduzione, che hanno poi delle basi scientifiche, non fanno altro che dare a una persona la parvenza di un alfa.
Significa che quasi tutti gli strumenti di seduzione hanno valore se tu hai lavorato su te stesso per essere davvero un alfa, e non un finto!
La seduzione è una scienza, ma è anche inganno – almeno secondo questi uomini -, basti pensare al famoso Metodo Mystery. In questo libro si avvalora la tecnica del “pavone”, in pratica ci si veste in modo esagerato per attirare l’attenzione. E in più, in questo modo, si dovrebbe “trasudare” sicurezza, status e ricchezza.
Questa idea è supportata dalla psicologia evolutiva: il principio dell’handicap di Zahavi afferma che i maschi con tratti esagerati (si pensi a pavoni e farfalle), sono desiderabili perché questi “handicap” possono essere gestiti solo da un maschio che è per natura molto in forma.
Chi impara a sedurre, non è un mostro
Non tutti quelli che imparano, e mettono in pratica, la seduzione, sono dei maschi misogini e malati di sesso. Alcuni individui sono, per natura, più attraenti e hanno quindi molte più possibilità di conquistare le ragazze.
Altri non sono così fortunati e sono costretti a ingegnarsi per riuscire dove i natural riescono senza sforzo. In questo non c’è nulla di male, anzi, dimostra quanto la volontà possa essere più forte delle avversità.
Il punto è che, negli ultimi anni, una maggiore libertà sessuale ha portato alla poligamia i maschi alfa (più partner), all’ipergamia (tantissimi partener, o potenziali) le femmine e la masturbazione e la realtà virtuale (insieme alla fidanzata occasionale) per i maschi beta e omega.
Ci sono tanti ragazzi che hanno paura di mettersi in gioco, che non conoscono la psicologia femminile o che magari non sono “attraenti”. Per loro la seduzione, come scienza e quindi come strumento da imparare e mettere in pratica, è uno strumento che offre una speranza concreta.