Vai al contenuto

Mancanza di ferro: attenzione anche al cuore

Una mancanza di ferro nel sangue potrebbe portare a conseguenze anche molto gravi come ad esempio ad un’insufficienza cardiaca cronica.

Il ferro è uno dei Sali minerali essenziali perché aiuta a svolgere funzioni ritenute “vitali” per il nostro organismo. Viene assunto in buona parte attraverso l’alimentazione, che se equilibrata e varia, permette in genere di avere dei livelli di ferro nella norma.

Se vuoi stare in forma, anche dal punto di vista estetico, è essenziale seguire una corretta alimentazione. Esistono alcuni cibi che sono definiti superfood, in cui sono presenti più elementi essenziali, come le bacche di Goji o le più nostrane nocciole. In ogni caso, per avere il giusto apporto di nutrienti, dovrai seguire una dieta equilibrata.

Mancanza di ferro: perché il ferro è così importante

Il ferro è un minerale molto importante per l’organismo, permette la stimolazione di fegato, intestino e milza, indispensabile per la sintesi del DNA, la produzione dei globuli rossi e dell’emoglobina.

L’emoglobina è una sostanza proteica, prodotta dal midollo osseo, che si trova nei globuli rossi del sangue. La sua funzione è quella di legarsi alle molecole di ossigeno per permetterne il trasporto dai polmoni agli altri organi del corpo.

Per produrla è necessaria la presenza di ferro. Quando la mancanza di ferro è tale da non permettere una regolare e sufficiente produzione di emoglobina, allora si parla di anemia da carenza di ferro detta anche anemia sideropenica.

I sintomi che si presentano con più frequenza in caso di mancanza di ferro sono:

  • stanchezza,
  • mal di testa,
  • colore della cute chiaro,
  • vertigini

Anche la presenza di livelli alti di ferro può avere degli effetti negativi e comportare alcuni disturbi come dolore addominale, dolore alle articolazioni, debolezza e problemi cardiaci.

In quali alimenti si trova

Il ferro si trova sia in alimenti di origine animale come:

  • carni rosse,
  • fegato,
  • crostacei,
  • uova,
  • in alimenti di origine vegetale come legumi, cereali integrali, frutta secca, ortaggi a foglie verde scuro.

E’ importante ricordare che non tutta la quantità di ferro che assumiamo con l’alimentazione viene assorbita dal nostro organismo ma una grande percentuale viene persa.

Il ferro di origine animale chiamato anche “eme” viene assorbito in quantità pari al 20%-30% circa. Quello ad origine vegetale chiamato anche “non eme” viene assorbito in quantità pari al 10% circa.

Gli esperti consigliano di consumare i cibi ricchi di ferro insieme ad altri che ne facilitano l’assorbimento, come ad esempio la vitamina C o acido citrico, evitando invece sostanze come il tè o il caffè che ne riducono l’assorbimento.

In caso di mancanza di ferro, che può essere riscontrata eseguendo semplici esami del sangue, il medico potrebbe prescrivere degli integratori di ferro, spesso consigliati anche per le donne in stato di gravidanza.

Mancanza di ferro: le ricerche dicono che…

Numerosi studi effettuati hanno dimostrato che il ferro è un sale minerale fondamentale per il nostro organismo.

Uno studio presentato a Barcellona al Congresso dell’ESC (European Society of Cardiology), e pubblicato sull’European Heart Journal, ha evidenziato come dopo una somministrazione per via endovenosa di ferro, effettuato su 304 pazienti con insufficienza cardiaca stabile e sintomatica per un periodo di 52 settimane, gli stessi hanno mostrato un evidente miglioramento della qualità della vita.

Un ulteriore studio condotto in Polonia e diretto dalla dottoressa Ewa Jankowska presso l’Università di “Wroklaw”, presentato a Stoccolma al congresso dell’European Society of Cardiology, ha rivelato l’esistenza di una correlazione tra la mancanza di ferro nel sangue e l’affaticamento cardiaco, conseguenza di una carenza di ossigeno, anche in assenza di anemia.

Risulta di fondamentale importanza effettuare con regolarità dei controlli del livello del sangue nel nostro corpo anche in assenza di sintomi evidenti.

Nonostante sia molto importante avere una corretta quantità di ferro nel sangue, si tende spesso a trascurare questo controllo.

I dati statistici riportano infatti che un terzo della popolazione mondiale è affetta da una carenza di ferro. Tale deficit che potrebbe comportare un’insufficienza cardiaca cronica, patologia che in Italia è considerato uno dei principali motivi di ospedalizzazione per le persone over 65.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *