Perché essere sé stessi quando si seduce?
Perché le donne sono un passo avanti e capiscono! Come fanno? Spiegarlo in poche righe non è semplice, diciamo che hanno una marcia in più che ti farà scoprire, se sei stato bravo a mentire, dopo un po’ di tempo. Se invece sei anche pessimo nel dire bugie ti allontaneranno relegandoti in zona amicizia.
La loro forza sta nel fatto che sono abituate più degli uomini a osservare, hanno menti più fini e allenate – oltre a un’innata e migliore capacità nel leggere il linguaggio del corpo – che le rende dei radar.
Se fai finta di essere un alfa, ma nella realtà sei un beta, potrai forse dargliela e a bere per i primi minuti ma quando lei inizierà con i test, allora verrà fuori il tuo lato insicuro.
Un conto è non dire alcune cose di sé stessi, lasciando anche un’idea di mistero che può intrigare, altro è mentire spudoratamente. Il non detto non è il massimo della correttezza, ma se lei non ti fa domande specifiche puoi anche, in linea di massima, non mostrarle cose di cui non vai fiero.
In fondo è quello che si fa in seduzione: mostrare il meglio della propria persona. Anche una ragazza, dal lato fisico, tenderà a mettere in risalto i suoi pregi tentando di non far notare quelli che lei reputa suoi difetti. Fa parte del gioco ma a un certo punto la sincerità diventa obbligatoria, da tutte e due le parti.
In molti credono che per portarsi a letto una ragazza si debba mentire e dirle un sacco di cose non vere per fare impressione su di lei.
In realtà la forza maschile di un individuo e quindi la sua seduttività, derivano dalla sicurezza in se stessi e dall’autostima.
Riuscire in questo, mentendo sulla propria persona è praticamente impossibile. Così succede che il proprio atteggiamento, seppur artificioso, risulti palesemente incongruente rispetto a quello che si vuole dire.
Uno studio scientifico americano (UCLA)
Ogni persona ha delle caratteristiche positive e negative delle quali, però, oltre ad essere consapevole deve essere fiero perché sono loro a creare un individuo.
Da una ricerca fatta su 345 donne fidanzate o sposate dall’Università della California è emerso che alla domanda di definire una caratteristica primaria del proprio compagno ben il 67% ha detto un difetto.
Quindi è chiaro che i difetti sono, paradossalmente, un punto di forza per l’uomo. Un uomo che si comporta da vero maschio alfa palesa determinate caratteristiche che, appunto, lo definiscono tale.
Permettendo alla donna, di contro, di lamentarsi costantemente di atteggiamenti del compagno che in realtà sono proprio quelli che l’hanno attirata.
Quindi mentire per rendersi migliori, perfetti e privi di difetti più che avvicinare le donne, le allontana perché si nascondono quegli elementi tipici dell’essere maschio.
Appare chiaro che quindi si debba far leva sui punti di forza piuttosto che nascondere palesemente i punti di debolezza per arrivare a sembrare il principe azzurro. La seduzione si basa sulla verità, non sulle menzogne.
Essere sé stessi non significa non cambiare mai
La ricerca della UCLA dimostra, senza ombra di dubbio, che essere sé stessi è da alfa, quindi seducente.
Però con questo non voglio dire che non si debba migliorare, crescere per diventare una persona che dimostra il meglio di sé. Il punto fondamentale, secondo me, è più sfumato: devi essere chi sei, ma prima capirlo.
Ecco perché diventa importante avere il coraggio di guardarsi allo specchio, capirsi e mettere a nudo i propri pregi e difetti. Questi non fanno chi sei, sono solo i tuoi modi di reagire alle varie situazioni della vita.
Il punto focale non è, appunto, cambiare. Invece si parla di miglioramento personale che si muove in due direzioni molto semplici e precise:
- Capire i propri pregi e valorizzarli al massimo.
- Comprendere i propri difetti e minimizzarli.
Ci tengo a sottolineare il secondo punto, non puoi eliminare un tuo difetto, esso è comunque parte di te. Se sei molto permaloso – come lo siamo in modi diversi un po’ tutti – lo sarai comunque. Ma potrai imparare a gestire le reazioni e con il tempo smussare questa tua caratteristica rendendola meno pesante.
Buonasera Sensei. Mi ritrovo questa sera a chiederti un consiglio su come si comporterebbe un’alfa in una determinata situazione. Non è la sezione giusta, ma si aggancia ai precedenti commenti che avevo fatto in questa sezione.
Per citare l’ultimo capitolo di star wars: “una voce lontana riecheggia nella galassia, è la voce della ex amata che ritorna dall’oltretomba”.
Minchiate a parte, è tornata a scrivermi la mia ex, questa sera. La famosa ex ragazza che ho amato e i cui strascichi ho permesso mi lacerassero davvero nel profondo.
Prima di riferirti il contenuto e la mia domanda, premetto che fosse dai primissimi di settembre che non ci sentissimo, con quella conclusione brusca e amara di cui ti raccontai a fine settembre (successa per l’appunto ad inizio settembre). Ci sono stati poi alcuni suoi like a delle mie foto durante le vacanze di metà novembre e null’altro.
Tornando ad oggi, leggendo l’anteprima del messaggio e vedendo fosse suo non mi sono scomposto più di tanto. Forse merito, oltre ad un percorso che ho seguito, anche al fatto che mi ha ricontattato in un modo che definirei lapidario e che mia madre ha definito “totalmente opportunista”: “ciao, posso chiederti un consiglio per un viaggio che tu hai già fatto?”. Per la serie: vado dritta al punto senza mezzi fronzoli, non passando per il via (come stai e le “carinerie” varie).
Mi ha scritto all’ora di cena e non ho ancora risposto. Mi sono preso del tempo per decidere il da farsi e mi sono appunto chiesto come si comporterebbe un maschio alfa di fronte a questa situazione.
Io adesso, e non ti dico bugie (sarebbero solo controproducenti) sono molto tranquillo e sereno. E ti dirò di più: sono contento di me stesso, che la sto vivendo in questo momento con questa leggerezza.
Devo però ammettermi un’altra cosa: oltre alla sofferenza e ai modi infami rivoltimi, non posso scordare anche i bei momenti passati insieme e ricordare come quelli siano stati i mesi più belli della mia vita. Certo, al bel ricordo si sovrappone poi lo schifo e, se non controllato, un fastidio e una rabbia profonda… Però mi è capitato (soprattutto sotto le feste natalizie, che io ho sempre trovato malinconiche) ogni tanto di riassaporare nella mia testa quel bel ricordo. Non fraintendermi, con questo non sto dicendo che sarei corso da lei in quell’istante ma semplicemente che non ho scordato quei momenti, così come appunto non ho scordato il male e la profonda sofferenza che ho passato. Penso che questo succederà sempre, fino a che non incontrerò un’altra donna in grado di rapirmi il cuore e amarmi come io amerò lei.
Io ho pensato, prima di riferirmi con te, che le cose sono due: o si visualizza e non si risponde, oppure rispondendo in modo molto pacato: “ciao, non credo possa esserti d’aiuto”.
Vorrei dirti una cosa a proposito di questo e vorrei che tu sia libero di giudicarmi come meglio credi, ma ti chiederei anche di prendere con animo profondo quanto ti sto dicendo, che magari può non essere capito e mal frainteso. Me lo terrei per me, ma sai che per me sei più che un amico e non ne parlo con nessun altro (okay il pubblico, ma nessuno conosce il mio passato come te e molto probabilmente verrebbe frainteso)… Se lei un giorno dovesse tornare da me, più matura, più donna ed emotivamente più equilibrata, io penserei davvero a riaccoglierla (con tutti i crismi del caso e dovendosi guadagnare tutto fino al midollo) tra le mie braccia. So che può essere immaturo e ti giuro (non fraintendermi e credimi per favore) non vivo di questa speranza, ma mi è capitato di pensarci in passato e in modo simile, anche se per un solo secondo, perché poi con freddezza ho ucciso tutto subito, questa sera a questa cosa. Perché non dimentico lo schifo che ho mangiato, al fatto che gli strascichi mi hanno fatto cadere nel punto più basso e al ripensarci spesso mi sono riempito d’odio il cuore, ma ci sono state delle tue parole che mi hanno fatto comprendere ulteriormente l’essenza di un alfa e l’equilibrio che deve sussistere, quel fantastico equilibrio che in questo istante mi sta permettendo di controllare a pieno quel misto di odio/amore che ho provato. Ma non solo di controllarlo, ma proprio di governarlo e tenerlo perfettamente bilanciato, in un equilibrio dove è come se non provassi più nulla, come se tutto fosse marginale. Pace interiore. Risponderle aiutandola? No. Rispondere con odio? No, e perché mai? Io non porto rancore. Mi rimane solo il dubbio sulle due risposte da me proposte. Come si comporterebbe un’alfa?
Non credo che un alfa si comporti in base a un manuale d’uso, in cui ci sono risposte/azioni giuste e altre sbagliate. Gli assoluti sono dei “Sith”, e portano davvero solo sofferenza. Come mi chiedi di valutarti in modo sereno e leggero, anche tu devi fare lo stesso con te, e con lei. Tutti sbagliamo, lei per prima, ma i suoi errori sono anche frutto di fraintendimenti, paure e magari tue mancanze. Perdonare ti libera, che non significa rimettersi con lei o dimenticare il male subito, solo capirlo e buttarselo alle spalle. Devi risponderle in base a quello che tu senti e vuoi in questo istante, non per il futuro.
La risposta più difficile… Nel senso che io sono sereno, ma sono anche consapevole di un passato trascorso e di tante cose che, sì, mi sono lasciato e sto cercando di lasciarmi alle spalle. Però è un passato di cui non posso dimenticarmi. Io se sapessi di trovarmi di fronte ad una persona corretta ed equilibrata risponderei dando un consiglio, perché alla fine con questa persona ho condiviso momenti per me bellissimi ed è una persona che in fondo non dimenticherò mai. Però già altre volte è capitato che io lasciassi in un modo o nell’altro alle spalle il passato e che offrissi il mio aiuto, venendo poi alla fine preso in giro e schernito. Se io rispondessi ad una persona che l’ultima volta che ci siamo sentiti mi ha trattato come una pezza, peraltro andando dritta al punto e dimostrandomi a suo modo che non gliele importa, come ci passerei io? Voglio dire, il limite tra alfa e beta su certi aspetti è davvero sottilissimo. E non solo è sottilissimo, ma si rischia anche di non essere capiti. Non cerco io lo schema, quanto piuttosto di capire quale sarebbe quel sottilissimo limite per non rientrare in una spirale di zerbinaggio. Vero che a me non dovrebbe importare che cosa potrebbe pensare lei di me, ma invece ci penso perché non vorrei mai che lei prendesse le mie azioni come atto di debolezza o come se stessi ancora qua ad aspettare un suo messaggio come un cane da riporto. E’ tutto qua: nella sua semplicità e complessità del sottilissimo confine tra alfa e beta… Cosa vorrei io? Le vorrò sempre un minimo di bene, nel segreto di questo mio sentimento, ma sicuramente non voglio una sua amicizia, perché non è quello che sento, perché l’avrei voluta accanto nella mia vita in un solo modo e non come amica, nonostante lei abbia provato più volte questa strada. Ma come la mia compagna. Non vorrei passare come un debole che ti aiuta dopo i trascorsi, senza rispetto per se stessi. Darle un’altra possibilità? Ma non per la serie, se non mi stai ricontattando per tornare con me vai a quel paese, ma semplicemente per permetterle di farmi vedere se in lei c’è qualcosa di più…
Ciao. Dopo un mese di assenza torno a scrivere. Avevi ragione. Sono stato un coglione.
Sì, voglio esordire così. Non la tirerò per le lunghe: non ce n’è bisogno (tanto tu sapevi già come sarebbe andata a finire) e non ho voglia di farti leggere un’altra pappardella, che se fosse stata con cinghiale sarebbe anche stata anche buona, ma non è questo il caso. Parliamo di una pappardella condita con tanta, troppa, immaturità.
Ho fatto di testa mia, sì: durante una telefonata piacevole decisi di invitarla per un caffè. Vaneggiando lasciò intendere che le avrebbe fatto piacere e che mi avrebbe avvisato quando sarebbe stata in zona. Morale? 10 giorni dopo questo invito, scoprì da una sua foto di whatsapp che era scesa da due giorni, durante i quali se ne era bellamente fregata di avvisarmi. Anzi, quando lei mi disse che era scesa, interpellata sulla cosa, si incazzò dicendo che si era dimenticata di avvisarmi, che lei non doveva darmi spiegazioni e che, poesia delle poesie, se non mi stava facendo sapere nulla era perché non aveva tempo, nonostante sostasse giù per 5 giorni.
Ti posso garantire che è stata molto più brutale di così. Ma sinceramente non ho voglia di pensarci troppo, di pensare troppo al modo profondamente infame e immaturo in cui mi ha trattato. Sì, perché per me lei è definitivamente morta e sto facendo di tutto per cancellarla dalla mia vita nel più breve tempo possibile. Cercando anche di parlarne il meno possibile, ma è giusto che ti renda partecipe, nel bene o nel male, dello schifo che mi ha procurato. Immatura lei a livelli folli, irriconoscibili e immaturo io a contattarla e pensare fosse cambiata.
Sono stato umiliato, schiacciato, stroppicciato da una persona di cui pregavo e mi ero illuso potesse dare di più. Cazzo, se ripenso a come tu avevi già previsto tutto mi viene da pensare veramente a come sia stato così immaturo e di come io per lei fossi l’equivalente della merda. Davvero, non rileggerò i suoi ultimi messaggi e non ci sto nemmeno pensando, ma ti posso garantire che è stata di una brutalità senza precedenti. Cattiva e infame. Tutto questo 3 settimane fa. E ovviamente lei nemmeno si è scusata. Ma la ringrazio, perché ha ulteriormente indorato la pillola della dimenticanza, di quanto lei sia stata una schifosissima troia, con quella sua schifosissima immaturità. Io sempre pacato e galante, anche quando me ne stava dicendo di peste e corna. Lei invece scurrile e maleducata. Chiudo qua. Voglio chiudere qua, non ne voglio più parlare. Chiuso, seppelita per sempre 3 settimane fa.
–
Veniamo adesso a me: mi sento meglio, mi sento più completo e nuovamente affamato. Venerdì scorso me ne è successa una come non mi succedeva da tantissimo tempo: una ragazza mi ha fatto tremare le gambe e battere il cuore al punto tale da non riuscirle nemmeno a parlare. Mi sentivo come un ragazzino innamorato ahahah
Nonostante ci continuassimo a guardare, sulla metro e poi in una via del centro per un evento serale, non sono riuscito davvero a parlare: ero emozionatissimo e col cuore in gola! Mi sono sentito davvero come un ragazzino impaurito ahahah Ma ringrazio e colgo questi momenti nel migliore dei modi: ho chiuso una pagina lunga della mia vita, condita di tanto dolore e tanto amore dato ad una persona che non mi ha corrisposto. Fa parte della vita e si va avanti. Il resto di me lo sai già: ho toccato il fondo più basso di tutta la mia vita, ho gettato via un anno della mia vita. Adesso non posso fare altro che risalire e ho davvero tanta determinazione rabbiosa in corpo, rabbia che mi arriva fin dentro alle ossa e che sfrutterò per riprendere me stesso, la mia vita.
Domani è un nuovo giorno. Buongiorno Sole!
Non sei così immaturo come credi, e poi sono io che di esperienza ne ho un po’ che mi permette di intuire alcune dinamiche. Non ti fustigare, stai da solo per qualche mese e riprendi il tuo equilibrio, io non credo che tu abbia “buttato” un anno: quando ami non sprechi nulla. Se poi è un amore corrisposto meglio, ma ti ribadisco che la vera alfaness sta nell’amare le altre persone – ovviamente amando in primis se stessi-. Altro errore, dal mio punto di vista, è accettare gli insulti da parte di chi dovrebbe volerti bene. In quei casi o non ti ama, oppure è una persona di poco valore o anche entrambe le cose. Crescere significa capire chi si ha di fronte, non idealizzarlo, e metterlo da parte senza rimpianti. Non è facile, spero questa storia ti abbia fato almeno capire che amare non significa mettersi da parte, accettare soprusi, mancanza di rispetto (o addirittura botte, come accede a volte alle ragazze).
Ti ringrazio per questa risposta. E’ vero: non sono capace di mettere da parte le persone. Sono completamente incapace. E questa cosa mi fa soffrire molto, perché poi le persone finiscono per farmi male, o meglio, i loro atteggiamenti finiscono per ferirmi e finisco io per rimanerci male…
L’ultimissima delusione, bruciante, questa mattina.
Ti avevo raccontato, nel primo commento di questo articolo, della ragazza che avevo conosciuto in vacanza e di come poi lei volle stoppare la nostra conoscenza. Di come di punto in bianco non rispose più a dei semplici messaggi. Ebbene, mi rispose dopo 9 giorni, facendo finta di nulla. La pungolai sulla cosa accampando lei banalità, fino a che arrivai a sbottare: nel modo più leggero possibile, per quanto fosse pesante, le scrissi quello che tanto avrei voluto scriverle e che avevo dentro da tanto (il famoso dente avvelenato) ossia che mi sentivo ferito dal suo comportamento, che avevo creduto alle sue belle parole di inizio giugno e il resto. Lei rispose che il problema non ero io, ma lo studio, che si era spaventata per lo studio e che sì, stava cazzeggiando. Dopo questo, sembrò cambiare la musica: risposte più veloci, meno distaccate e più interessate. Verso fine luglio la invitai per un drink: si disse interessata, ma che non poteva essendo bloccata a casa dei suoi nonni. Andammo avanti così, con lei che mi rispondeva durante le vacanze con i suoi amici (e tra me e me pensai che fosse positivo tutto questo) fino a quando la conversazione divenne molto più spinta e sensuale: il sesso divenne l’argomento principale. La sentivo veramente “coinvolta” con lei che ricordava il nostro sesso con un “tue prestazioni notevoli” e ad un mio messaggio di lei sensuale e tutta da baciare e leccare mi rispose dicendomi che si sentiva emozionata dalle mie parole. Questo ad inizio settembre. Giochammo, e parecchio anche, con le parole, entrambi. Nel momento di massimo stuzzicarsi decido di chiamarla. E qui è caduto tutto il castello di carte: “mi hai chiamata? Sorry ero in università” “opssss”. Ovviamente non mi ha richiamato, ma questo lo faceva anche quando c’era una frequentazione “diretta”. Faccio finta di nulla e comunque lei si interessava a me, chiedendomi cose di me. Arriviamo a metà settembre, per la precisione due sabati fa, quando taglio corto e le chiedo se avessimo dovuto continuare così (chattare e stuzzicarsi) o se ci saremmo visti. Morta. Non ha nemmeno visualizzato questo messaggio. Completamente e assolutamente morta. L’unica cosa che ho pensato è che ha conosciuto qualcun’altro e io automaticamente, da quell’ interesse che aveva, si sia spento tutto. Due giorni fa provai a stuzzicarla con un altro messaggio, fino a che questa notte ha pubblicato una storia su instagram di lei a ballare con dei suoi amici e soprattutto con un ragazzo, con cui si vedeva ci fosse parecchio “feeling”.
Che dire: ci sono rimasto male di brutto. Sia perché comunque credevo in un epilogo differente, sia perché non mi ha dato più nemmeno spiegazioni. Così, sparita di punto in bianco. 2 mesi e mezzo a chattare e poi puff, sparita come se nulla fosse. Completamente senza rispetto. Hai conosciuto un altro? Va bene, ma almeno chiudi la conversazione. Non lasciarmi lì come un fesso… Provo veramente un fastidio enorme, una rabbia davvero enorme (vuoi per la mia ex, vuoi pure per questa) e tanta, ma tanta frustrazione. Sbaglierò sicuramente, ma vorrei veramente mandarle un messaggio incazzoso, perché io non accetto più, veramente non lo accetto più, di essere trattato come un povero coglione. E se sto zitto sembra anche che mi sta bene la cosa. Eh no cazzo, io non ce la faccio più. Sono stufo di essere trattato così. Con lei che faceva la gatta in calore nei messaggi per poi sparire di punto in bianco. Ma oh! Il sistema è troppo starato, come dici tu, ma io mi sono rotto davvero rotto le palle di accettare questo. Sono stufo. E ripetò, sbaglierò, ma vorrei veramente scriverle un messaggio e scriverle quanto sia una femmina insignificante. Io non accetto di essere trattato come un giocattolo, come un povero idiota. E chi mi tratta così lo deve sapere. Eh cazzo eh, sono stufo!
Sei tu che ti infili in queste situazioni e non hai voglia di vedere la realtà. Ami illuderti, da una parte è bello essere dei sognatori, dall’altra si dovrebbe riuscire ad avere un po’ di controllo su quanto accade e agire di conseguenza PRIMA di sbottare. Se chatti mesi con una, e lei non ti stuzzica o fa battute per provare a incontrarvi, significa che non lo vuole, se lo avessi compreso prima avresti chiuso subito la conversazione. E forse lei si sarebbe data una svegliata, forse. Fai troppo, agisci troppo quando si deve lasciar correre e farsi anche desiderare cosa che tu non fai mai. Loro ti danno per scontato, non significa fare lo stronzo, ma neanche pendere dalle labbra della prima ragazza che ti suscita qualche emozione.
Perdona la risposta tardiva. Mi sono preso qualche giorno per pensare bene a tutto, non solo a quest’ultima situazione, ma in generale a tutto. Hai elencato alla perfezione quelli che sono dei punti che devo assolutamente rivedere: 1) Essere un illuso sognatore; 2) Mancanza di applicazione di obiettività (si perché lo so anche io istintivamente di certe cose, ma faccio finta di nulla o non ci do ascolto) ; 3) Fare troppo e non farsi desiderare; 4) Essere un “orsettino” che si emoziona facilmente.
E’ tutto qua. Perfettamente riassunto. Non c’è molto altro da aggiungere. Devo prendere e risolvere ogni singolo punto, a picconate o con gentilezza, ma devo risolvere tutto questo. Ma non per arrivare a conquistare la donna della mia vita (che ci sta anche), ma perché devo prima di tutto evitare di cacciarmi in situazioni in cui rimango fottuto solo per mancanza di obiettività e freddezza. Come adesso.
C’è una parola che riassume i 4 punti: INGENUITA’. Mi rendo conto di essere un ingenuo. Sono qua dal novembre 2011 e sembra che non abbia imparato veramente nulla. Ma nulla di nulla. Che non ci capisca una mazza di nulla sulla seduzione. Ma ancor prima, sull’essere un uomo migliore. Qua va assolutamente cambiata la direzione della barca! Dopo 8 anni su questo blog dovrei essere un uomo, non un ragazzino cortocircuitato. Dai, ho 26 anni. Sveglia sù!
A questo punto sto seriamente pensando di ricominciare tutto il percorso. Da capo. Da zero. Con la differenza che porto un bagaglio di esperienze, di insegnamenti, di basi solide che potrebbero veramente farmi capire in modo ancora più profondo tutto un percorso. Il percorso della vita.
Per quanto invece riguarda lei, beh, non è che ci sia molto da dire, abbiamo già detto tutto: infantile, immatura. Ma torniamo sempre lì: che cosa ti puoi aspettare da una ragazzina di 22 anni che cerca la ribalta al modo di Taylor Mega? Che lavora nei locali non per soldi ma per visibilità e nuove conoscenze? Nulla. O meglio: una volta capita, inquadrata, si va avanti. Prevenire per evitare di curare. Ingenuamente mi ero scordato di lei e dei suoi atteggiamenti. E nelle ultime settimane tutto mi faceva supporre ad un epilogo differente. Sinceramente mi sento preso per il culo, raggirato oserei dire (e la regina assoluta in questo sport è stata la mia ex), dandomi l’illusione di volerci stare, di essere anche coinvolta emotivamente da me “mi emozioni”, cuorici vari, fusa varie da gattina in calore e tanti riferimenti a me. Per poi sparire così, dal giorno alla notte senza nemmeno rispondere ad una domanda tanto semplice quanto poetica: usciamo assieme? Trattato da imbecille da un’imbecille. Il dente avvelenato? No. L’intera arcata dentale.
Passerà e me la farò passare.
Però vedi: nel giro di un mese (per la precisione in 10 giorni) sono riuscito a farmi prendere per il culo (diciamo a capitolare) da due mie ex. Pazzesco. E allora lo vedi che il problema è a monte, il problema è la mia testa da cazzone? Loro sono delle povere sciaquette. Sono io che devo imparare tutto quanto detto sopra e allontanare DA SUBITO certa gente. Perché? Perché non mi meritano e io mi merito una donna alla mia altezza. E smetterla di tornare da delle ex.
…allontanare da SUBITO certa gente. Non ti serve altro.
Sulla continuazione di tutta la storiella, questa sera ho provato delle sensazioni contrastanti di cui vorrei parlarti. Potranno sembrarti banali ed infantili, ma vorrei una tua opinione.
Sto sempre parlando di lei. Ho scoperto questa sera che sarà presentatrice di un programma live in prima serata su un canale di serie B/C. Sinceramente sono rimasto abbastanza sorpreso che sia arrivata a tanto. Ma a parte questo, ho provato e provo delle sensazioni davvero strane: sono contento per lei da un lato, ma dall’altro mi sento ancora più giù perché sento come che lei mi abbia scartato perché non fossi alla sua altezza. Non lo so, è difficile da spiegare, ma provo una strana mistura nel mio cervello. Poi ovvio, diventando razionale, dico che lei non mi deve minimamente nulla, che comunque se una persona non ti corrisponde non è perché tu non sei alla sua altezza (non per forza) e che comunque questo non dovrebbe essere preso come una cosa negativa. Eppure io non riesco, pur avendo questa lucidità, ad essere distaccato di fronte a questa notizia. Mi sento triste, perché pur sapendo che tanto avrei chiuso in ogni senso il flebile legame che mi legava, sento che è lei, pesantemente, ad allontanarmi. Perché sento allontanarsi da me in un modo davvero strano e doloroso. L’errore è ovviamente mio ed è sempre lo stesso: guardare cosa fa questa persona. A me che me ne deve fregare? Lei non è nessuno per me, io non sono nessuno per lei e probabilmente non sono mai stato nulla. Perché ci rimango così male? Perché continuo ad interessarmi della sua vita? Per poi finire a fare intrecci mentali fuori ogni buon senso…
Io devo guardare solo quello che devo fare io e smetterla di vivere la vita degli altri. E poi cosa succede? Lo sai che cazzo succede no? Che ho gettato via un anno (dove mi sono bloccato praticamente nella vita e in tutto) e per cosa? Perché ho vissuto prima la vita della mia ex e adesso sto entrando in un circoletto cancerogeno con una a cui da subito ho annusato che fosse una da prendere solo sessualmente e stop. E allora perché cazzo mi accanisco così? Perché ci rimango così di merda?
Forse perché aumenta la concorrenza? Perché adesso lei non mi darà più attenzioni perché non sono un vip? Perché io non valgo abbastanza per lei?
Perché cazzo mi accanisco così quando una persona non mi corrisponde? Ho questo problema. Lo riconosco e forse dovrei farmi dare una mano da uno specialista, perché qua da solo finisce che non ne esco più. Mi accanisco sempre quando non vengo corrisposto. Ma pure tu Sensei, il massimo esperto di questo blog, colui che illumina tutti noi, avrà preso delle sole, più sole, in tutto il corso della vita. Le avrà prese lui come CHIUNQUE, anche colui che forse più si avvicina a qualcosa di perfetto. Ma è così che funziona la vita: alcune persone si incastrano meglio con altre. Stop. Fine del mistero. Vivi e lascia vivere…
Sono pure stato attraversato da un brivido lungo la schiena: “le mando un messaggio su whatsapp per augurarle un in bocca al lupo o addirittura glielo mando live (essendo uno di quei programmi con messaggi live)” Ma per cosa? Ma per chi? Per una che non ti sta nemmeno più rispondendo? Lei se le dovrebbe guadagnare le mie attenzioni e non che invece, a prescindere dai suoi successi, io sia lì a congratularmi svendendo il bazar. Ma per chi? Per una che nemmeno forse vuole le mie attenzioni. Queste sono solo ed esclusivamente fisime mie! Qua sto scendendo nel ridicolo. Fissato per una che non vedo da 4 mesi e con cui ho avuto solo sesso. SVEGLIA! OOOHHH!
Con una che già da subito avevi capito che voleva te per scopare e basta. Ma io no, e per poi cosa? per andare a riempire un vuoto affettivo lasciato dalla tua ex? Ma oh, ma sei malato di sentimenti?
Perché sono così malato da dover voler riempire un vuoto affettivo? Questa cosa mi sta facendo soffrire come una bestia e piango e soffro in silenzio ma non ne posso più. Qui finisce che ci rimango secco…
Se a maggio io comunque non ho davvero sbagliato nulla con lei, adesso sto sbagliando tutto io: troppe aspettative (a prescindere da chi sia lei) per una con cui stai chattando e che ti sta stuzzicando… Tutto un tumulto di emozioni per una che ci teneva talmente tanto da condividere con me questo risultato che nemmeno mi ha scritto per dirmelo. BASTA STEFANO! E vergognati: sei veramente una cosa patetica. Un disonore per chiunque possa leggerti.
Non sei patetico, il dolore non può e non deve essere giudicato dagli altri ma neanche da se stessi. Invece va accettato, vissuto e trovato un modo per non stare male. Forse dovresti davvero rivolgerti a uno specialista, perché forse i tuoi comportamenti potrebbero dipendere da fattori latenti che non hai mai analizzato, che il tuo Io ha nascosto per non farti stare troppo male. Ci neghiamo il dolore, la sua causa diretta, finché non deflagra e ci fa a pezzi. Sii meno violento verso le tue debolezze, accettale. Tutti commettiamo errori, soffriamo e prendiamo due di picche, con il tempo e l’esperienza si impara a mitigare i danni: ma i sentimenti sono anche sofferenza. Ciò ti aiuterà a crescere velocemente, e a capire. Andare da uno psicologo, magari solo per qualche mese, non ti farà di certo male (costi permettendo).
Ciao sensei, è stata una bella scoperta il sito con tutti gli articoli, commenti ed ebook, era doveroso complimentarmi. Approfitto per descrivere un particolare momento della mia vita. Da due anni separato, 4 relazioni dopo la fine del matrimonio. Domanda: È normale al momento non voler approcciare, conoscere e sedurre una donna. Non riesco ad avere stimoli, vuoi perché sembra che tutto sia banale, mi riferisco alle donne, vuoi forse perché stufo di non voler mantenere determinati standard di attenzioni e corteggiamento. Anche il sesso non lo sento come priorità. Anche la mia forma mentis potrebbe avere paura, lo metto in conto. Era solo un mio pensiero, principalmente ho scritto per comunicare che seguo con interesse e ringraziare. Buon lavoro
Devi solo darti tempo. L’errore che molti commettono – uomini e donne – dopo la fine di una lunga storia, è di buttarsi in altre senza avere tempo di metabolizzare quanto accaduto. Per esperienza sei in quello che chiamo “momento della solitudine”: dedicalo a te stesso senza cercare storie, senza pensare a null’altro che te stesso e al tuo stare bene. La fine di un matrimonio comporta ferite profonde, che solo il tempo può davvero curare. Lo so è banale, ma di solito è così.
Buongiorno Sensei, arrivo subito al dunque: nonostante sapevo e anche tu mi avevi consigliato di aspettare fosse lei a farsi sentire, sabato scorso ho deciso di forzare la mano e di chiamarla: conoscendola sapevo già che tanto lei, orgogliosa quale è, non mi avrebbe mai ricontattato. Ad ogni modo, lei non ha risposto, scrivendomi che stava uscendo a cena, chiamandomi l’indomani pomeriggio. Ci siamo fatti una telefonata di mezz’oretta, dove ci siamo molto velocemente “riapprocciati”. Senza diventare troppo noioso, mi ha subito chiesto il perché della mia chiamata e del fatto che l’avessi bloccata, che per lei una cosa del genere era la fine del rapporto. Ovviamente le ho risposto, con calma e educazione, che il suo comportamento di fine maggio fosse stato totalmente sbagliato e che se voleva risentirmi avrebbe potuto scrivermi un messaggio di scuse, che a suo dire voleva fare ma che, avendola bloccata sulle piattaforme di whatsapp, facebook e instagram non ha potuto fare, avendo lei provato a mettersi in contatto con me. La pungolo ricordandole che poteva scrivermi una mail e lei ha cominciato a balbettare cose a caso. A parte questo, abbiamo parlato, con lei che l’ho sentita abbastanza stranita tutta la telefonata. MI ha chiesto di me e mi ha chiesto se avessi una frequentazione con qualcuna, sulla base di un altro discorso. Ora, io sono solito essere molto chiaro in questo quando una ragazza che mi interessa me lo chiede e non sapendo comunque bene come comportarmi ho deciso di seguire la linea solita, ossia dirle che in questo momento non ho frequentazioni con nessuna. Ho poi tagliato corto e non le ho chiesto lo stesso. Le ho poi raccontato qualche esperienza che ho fatto e dei casini universitari che mi sono successi (era venuto fuori l’argomento e diciamo che avrei preferito non dire nulla, ma tant’è…). Mi ha detto anche che è tornata al suo appartamento, ma che tornerà in zona da me a fine agosto qualche giorno. Per il resto solite cose non degne di nota. Ci salutiamo. Mi scrive poi martedì sera, in cerca della mia approvazione su dei suoi risultati universitari. Io rimango abbastanza freddo. Al suo continuare a scrivere, ho cominciato a risponderle “normalmente”, facendole degli audio (lei ha sempre ammesso di trovare la mia voce molto bella e quindi ho deciso di “giocarmi” queste carte), fino a che, ad un mio audio di risposta al suo termina lì la conversazione. Non che l’audio necessitasse di una risposta, in quanto era un commento (se devo essere sincero è stato un audio ripetitivo e potevo evitarmelo), però ecco, mi è sembrato abbastanza “innaturale”, come se appunto lei non fosse più interessata all’osso. Decido comunque di procedere e sbagliando, dopo 3 giorni di silenzio, decido di chiamarla e di invitarla per un caffè al suo rientro. Sbagliando per una serie di questioni: oramai la barriera era rotta e probabilmente entro qualche giorno ci stava che si sarebbe fatta sentire lei, approfittando di quel suo “assist” per invitarla. Qualora non lo avesse fatto, avrei potuto farlo io appunto qualche giorno più in là rispetto a ieri. Il fatto di ricontattarla dopo una sua non risposta potrebbe avermi fatto passare per bisognoso?
Comunque, non mi risponde, scrivendomi poco dopo “dimmi”, “sto per cominciare a scrivere la tesi”.
Questa sua risposta mi ha dato l’impressione che io per lei sono scontato e banale. Che il fatto che la chiami non le susciti nemmeno un’emozione, niente di niente. Che io sia uno come un altro. Che il reset abbia fatto poco effetto su di lei. Diciamo anche che, se dovessi farmi un’autocritica, non sono stato brillante in questi primi scambi, che potevo decisamente giocarmi meglio e apparire più “interessante”, cosa che ritengo fondamentale in questo momento, invece di essere neutrale. Adesso comunque eviterò categoricamente di richiamarla, anche se al suo messaggio ho risposto che ci saremmo sentiti in un altro momento. Se dovessi davvero darmi un consiglio mi direi veramente di essere più brillante nei prossimi scambi e anche un po’ più “sulle mie”. Vorrei davvero giocarmi meglio le mie carte e difatti la telefonata andava anche in questo senso, giocare con lei al telefono, ridere e scherzare assieme, ma non ha risposto. Non devo comunque dimenticarmi di vivere la cosa con leggerezza e sto cercando di pensarci il meno possibile, tenendo anche la testa impegnata sulle mie cose.
Aggiungo dei dettagli al precedente messaggio, che mi hanno portato alle seguenti conclusioni e su cui ti chiedo consiglio.
Mi ha scritto domenica (poco dopo il mio commento sul blog), non per chiedermi di me o cose di questo tipo, ma solo per mandarmi uno screenshot, fatto dal suo telefono, dove si vedeva che un profilo sconosciuto l’avesse aggiunta su instagram (ig) e chiedendomi se fossi io. A parte il fare finta di nulla alla mia chiamata del giorno prima, ma tre cose mi sono subito venute in mente: o che abbia un’immagine veramente distorta del sottoscritto, perché pensare che io possa seguirla con un profilo fake significa che ha veramente un’immagine completamente folle di me o che stesse usando una scusa come un’altra per contattarmi o che fosse semplicemente suonata. Non ha mai senso chiedersi cosa passa nella testa di una femmina, però non ho potuto fare a meno di chiedermelo.
Ho dato fiducia e sperato nella seconda ipotesi, rispondendole trattandola un po’ da bambina, esagerando ed ironizzando la cosa. Ha subito risposto con due audio, rispondendo io in modo freddo e sbrigativo un paio di ore dopo (avevo da fare) per poi lei arrivarmi a chiedermi chi fosse… E cosa ne dovrei sapere io? Le rispondo sempre in modo freddo e sbrigativo e lì finiscono nuovamente gli scambi. Un paio di ore dopo, come se nulla fosse, mi manda un audio parlandomi di una questione molto banale su un servizio online/digitale. Rispondo con un audio semplice, come se rispondessi ad una persona qualunque. Lei lo ascolta e termina di nuovo lì la conversazione.
Sinceramente non capisco se tutto questo è normale, se è positivo, se il fatto che mi scriva per cose futili lo debba prendere come un lento inizio necessario per tornare a parlare oppure come il fatto che a lei non freghi veramente nulla e mi scriva per pigrizia. Io sinceramente ho la sensazione che lei si senta con qualcun’altro oppure che non le interessi attualmente molto di me. E il fatto che mi scriva, ogni tanto, peraltro per cose banalissime come quelle che ti ho appena descritto o per mostrarmi i suoi risultati universitari, sia solo un momento dove si prende di noia e mi scrive, oppure le viene il flash di scrivermi e mi scrive, ma senza un interesse inconscio.
Penso però anche al fatto che, e ammetto che questo mi dà una leggera frustrazione, è che non sto facendo nulla (in maniera attiva mi permetterei di dire) per sedurla. Niente. Poi penso con razionalità e dico: ma in questo momento, non avendola mai rincontrata, come penso possa io sedurla? Al telefono? Sedurre al telefono è una leggenda. Il massimo che puoi fare è giocare ad incuriosirla. Qui quello che manca è l’incontro. Non posso sicuramente pretendere che, con una chiamata e facendo un po’ lo stronzo nei messaggi, possa fare nascere a lei una sorta di interesse. Dovrei e devo vederla dal vivo, perché alla fine è quello che voglio. E forse in questa fase, in attesa di invitarla, questo gioco è il massimo che posso fare, perché forzare la mano o comunque farsi sentire troppo sarebbe deleterio e il rischio di cadere nella zona amicizia alto. Magari sì, provare una telefonata, visto che comunque scenderà (non so le date precise).
Ascoltami bene, non lo ripeterò più né risponderò ad altri tuoi messaggi di questo livello (che sono sempre uguali): se lei deve venire in zona, ti contatta per vedervi. Se non lo fa, è probabile ce abbia un altro. E’ più semplice di quanto tu voglia credere. Tu non devi fare nulla, fai passare del tempo e guarire le ferite che vi siete inflitti.
Ho capito.
Però a questo punto allora mi chiedo e ti chiedo: che senso ha tutto quello che scrivi nella parte finale dell’ebook sulla riconquista? Nell’ebook, il capitolo 6 è molto chiaro: sei tu che la vuoi riconquistare e non il contrario (altrimenti lo sappiamo tutti che avrebbe fatto di tutto pur di riaverti), sei tu che hai seguito (si presume) un percorso di miglioramento per arrivare a “riprovarci”, quindi si parte dal presupposto che lei non abbia più interesse per te. Tu stesso scrivi di “fregarsene” se ha altre relazioni, il che sottolineerebbe con maggiore veemenza che lei di te se ne frega e non poco. Sei tu che scrivi che dobbiamo noi riproporci, riavvicinarci, che dobbiamo noi fare vedere come siamo maturati e cambiati e a quel punto lasciar loro decidere se riprovarci oppure no, proprio perché hanno già chiarito nella loro testa che, per come eravamo nelle ultime settimane/mesi, noi non andavamo più bene. Io dovrei adesso aspettarmi che, dopo due mesi che non ci siamo sentiti, dove abbiamo fatto una telefonata striminzita, sia lei ad invitarmi? E per quale ragione soprattutto dovrebbe farlo? Conoscendola, questa cosa non avverrà mai, anche se provasse interesse nei miei confronti. Perché lei da questo punto di vista è una testa di cazzo, sì. Perché lei è la classica testa di cazzo che rimane nascosta dietro a “le persone non cambiano” “che schifo le minestre riscaldate” e tutto il lotto delle banalità in questo senso. Sarebbe stato “compito mio” (ne metterei anche 100 di virgolette) dimostrarle che tra di noi può esserci ancora quello che c’era prima e che se è finita, è finita perché siamo stati due ragazzini immaturi. E ne sono consapevole io, ma perché ho affrontato un percorso dove ho avuto la fortuna di essere indirizzato da te. Chissà altrimenti cosa ne sarebbe ora di molti aspetti della mia vita. Lei poi mi ha sempre ammesso una cosa: che se io non le avessi chiesto di vederci la prima volta e la seconda volta, per quanto io le piacessi, lei non me lo avrebbe mai chiesto. È immaturo questo? Forse, ma pazienza. E adesso, in virtù solo di un ricontattarla, dovrei averle acceso la lampadina?
Sbaglierò probabilmente con questa provocazione, ma a questo punto tanto valeva scrivere questo nell’ebook e dire: chiamala e poi lascia che ad invitarti sia lei. Per me sinceramente non ha molto senso, ma non ha senso proprio per il ragionamento chiaro e semplice che tu esponi e che condivido nel riavvicinare una persona a sé: devi tu in qualche modo rimostrarti a lei. Sei tu che la devi invitare. Sei tu che devi fare il passo più lungo della gamba. E qui mi fermo: come avrei potuto scatenarle interesse con una telefonata e 4 messaggi scambiati?
Qual è la cosa che non sto comprendendo? Perché dovrei io essere quello che aspetta il suo invito, in modo passivo? Per poi magari sentirmi dire che non mi ha invitata perché pensava fossi impegnato con i miei esami o che comunque io non la volessi vedere…
Spiegami, e te lo chiedo con la massima umiltà, senza orgoglio o superbia, che cosa non sto capendo. Che cosa mi sta sfuggendo di tutto questo?
Per la prima volta su 50.000 commenti a cui ho risposto in 12 anni di onorata carriera mi sono fermato alle prime due righe. Ora basta. Tenti sempre di rigirare la frittata in modo da fare come dici tu, di certo non te ne rendi conto ma sei manipolatorio e provi a trovare falle LOGICHE su una cosa che di logico ha ben poco. Su un ebook, o anche con i commenti, posso darvi delle linee guida che non si possono certo applicare al 100% sempre con garanzia di successo. Sono mesi che sbatti la faccia su questa, ma forse forse non ti è mai venuto in mente che se le cose non vanno c’è una ragione che tu non hai voluto vedere? Hai questa malsana idea del macho che non si arrende, del vero uomo che lotta per la propria donna che mi chiedo se hai mai davvero capito cosa significhi l’essere uomo (e io stesso ho la mia personale visione, che sarà diversa da quella altrui), ma una tua idea, TUA e basta che si scevra da conformismi e banali cliché. Vuoi seguire il mio consiglio? Bene. Non vuoi seguirlo? Bene uguale. Ma poi non venirmi a scrivere ragionamento pseudologici che avvalorano la tua tesi per giustificarti. E sai perché? E anche in questo TU non mi ascolti: io aiuto a sedurre e migliorare se stessi, non a far ri-innamorare una persona, che è una cosa impossibile.
Buongiorno Sensei, so che questa commento potrà sembrare un commento di pianificazione e so che la seduzione non è pianificazione, ma come tu sostieni nell’ebook sulla riconquista, bisogna avere assolutamente le idee chiare e procedere in modo “più schematico” (mi prendo questa licenza seduttiva) rispetto ad un approccio verso una sconosciuta. Se fosse questo il caso oramai vado senza problemi, ma è con la ex che appunto ti chiedo consiglio. Io l’ho ricontattata ieri, tramite direct su instagram. Lei risponde in modo ovviamente freddo, ma risponde. In linea di massima (anche se ripeto, non mi faccio piani ma bene o male va sempre così) con una sconosciuta io mi faccio prima sentire, scambio qualche battuta, comincio a conoscerla e farmi conoscere, termino poi lo scambio di messaggi e un paio di giorni dopo la chiamo e la invito. Così mi suggerisce l’istinto spesso. Poi capita anche che chiamo la prima volta e invito subito, senza aspettare una seconda telefonata. Ora, con una ex, che cosa mi consigli di fare? Ribadisco: mi baserò sul mio istinto: se avrò voglia di chiamarla io la chiamerei, ma non vorrei forzare le cose verso di lei. Dici che se la conversazione va avanti e poi chiamo per invitare, senza aspettare quel paio di giorni, correrei troppo? Chiedo a te, che sicuramente ci sei passato e hai tratto dei consigli utilissimi che io in questo momento non posso darmi. Grazie
In situazioni del genere cambiano poco le tempistiche. Mi spiego: lei sa già, almeno a livello inconscio, cosa vuole da te. Certo se la chiami così di punto in bianco e le dici che vuoi rimetterti con lei la farai scappare. Ma un comportamento “normale” è sufficiente senza crearsi troppi problemi sul come e quando farsi sentire. Allo stesso tempo, lei potrebbe rifiutarti un primo incontro solo per prendere tempo, ma non sarebbe per forza un rifiuto netto, una chiusura. Di certo lei ancora ha dubbi, altrimenti ti avrebbe sbattuto la porta in faccia.
Chiaramente la mia chiamata sarebbe per un invito soft per un caffè (anche eventualmente accettando sue condizioni di “amicizia”). Dopodichè sarei io a ripresentarmi e a passare un bel momento con lei… (Ho capito comunque che il tuo messaggio era una “esasperazione” e sai che io mai andrei a pesce dicendole quello). Detto questo, sospetto si stia frequentando in modo proprio recentissimo con un ragazzo, ma come scrivi sul tuo ebook, me ne faccio un baffo e vado avanti spedito. Sul discorso dello sbattere la porta in faccia intendi dire che il fatto che mi stia rispondendo non è così scontato? Comunque non parlo… Qua c’è ne ancora di strada da fare. Grazie per la celere risposta
Aggiornamento live (senza diventare opprimente): giusto che così mi dai un ulteriore tuo punto di vista anche in risposta all’altro commento. Stamattina abbiamo avuto un bello scambio di battute, con lei che leggeva e rispondeva in tempo zero. Sì è “assentata” per il pranzo, mi ha risposto un paio di ore dopo e alla mia risposta con una battuta, davvero ma davvero molto leggera (stavamo parlando del suo ultimo viaggio), ha visualizzato e non ha più risposto. Questo un’ora fa. D’impulso mi stava venendo voglia di scriverle che fosse una battuta la mia, ma sono sicuro l’abbia capito. Evidente che lei sia molto fredda in questo momento. Direi che se scrivessi altro adesso sembrerei bisognoso delle sue attenzioni, come se cercassi la sua approvazione. Secondo me posso provare a ricontattarla tra un paio di giorni con una telefonata e vedere come va. Penso davvero sia inutile che adesso le mandi un ulteriore messaggio. Dici che ci può stare il fatto che, visto il riapproccio, non risponda più? (non che ci fosse molto da dire: sicuramente se aveva voglia di parlare avrebbe risposto con una cosa come un’altra… A primo impatto a me sembra che non le interessi più nulla di me…)
Provocazione: all’inizio magari devo essere io a forzare la mano? A rifarmi sotto nonostante lei non abbia più risposto? Però secondo me così si diventa davvero opprimenti… Secondo me la cosa migliore è che comunque per ora la lasci tranquilla e poi appunto chiamarla tra un paio di giorni
NON devi sentirla, aspetta, anche settimane ma deve essere lei a smuoversi. Io mi comporterei così, poi sei libero di agire come credi ovviamente.
Devo essere sincero: in un primo momento la tua risposta mi ha spiazzato. Mi sembrava davvero contravvenisse tutto quanto detto nell’ebook sulla parte del ricontatto. Pensandoci un attimo di più poi, non ho fatto altro che trovarmi completamente d’accordo: io il primo passo l’ho fatto. Eccedere mi farebbe passare da bisognoso e patetico ed inoltre, il fatto di ricontattarla e poi non “stare al suo gioco” è da uomo.
Tutto chiaro, fino a che alle 10 di sera (6 ore dopo l’ultimo commento) mi manda una foto della vacanza, dicendomi fosse la più bella che aveva fatto. Bene penso io… Le rispondo 1 ora e mezza dopo, commentando la foto. Risposta? Visualizzazione e nessuna risposta. Adesso, e mi riprometto di non abusare più dei commenti, mi viene da pensare che lei stia giocando al gatto col topo (cercando di capire che potere ha su di me) o che abbia mille dubbi, o che sia solo sconnessa… Ad ogni modo, è già la seconda volta e sicuramente qualcosa dietro c’è. Adesso aspetterò che mi ricontatti lei e a quel punto, mi sentirei di consigliarmi, che l’unica cosa da fare è cercare veramente di mostrare indifferenza nelle risposte e vedere nuovamente come va. Se continua con questo gioco, inutile risponderle… Analisi corretta?
Non può, una ragazza, trasformarti in un ragazzino insicuro che chiede conferme: se questo è l’effetto che ha su di te, non credi che sia tossica?
Sinceramente sì, ero un attimo confuso. Confuso perché la tua risposta di ieri mi ha spiazzato: pensavo di sapere cosa avrei dovuto fare e invece tu mi hai mostrato quale fosse veramente l’unica cosa da fare, ossia aspettare che si facesse sentire lei. E come ti ho scritto, ho capito che “avevi ragione”. E poi ecco i suoi messaggi, facendomi pensare che fosse una cosa positiva, che mi ricercava (come avevi detto anche tu, pensavo era davvero positivo) e che poteva ripartire il walzer, però comportandosi nuovamente come prima… E mi sono rincoglionito. Sì. Mi sono lasciato trascinare dai dubbi.
Adesso comunque sono più calmo: devo lasciare sia lei a fare la prossima mossa. Io ho risposto e basta così. Se vuole giocare almeno me ne accorgo subito. Se invece il mio ricontattarla le ha messo curiosità, il fatto che faccia finta di nulla, la incuriosirà ancora di più e mi cercherà lei di nuovo, con qualsiasi pretesto. Io ho fatto la prima mossa, il ricontattarla dopo 2 mesi (anche se ero stato io a chiudere ogni forma di contatto): adesso è tempo che ribalti a mio vantaggio la situazione e cominci a farmi desiderare. Se mi facessi sentire ancora credo proprio finirei per darle solo delle conferme che, nel brevissimo, potrebbero anche portarmi a qualcosa, ma che poi alla fine si rivelerebbero solo dannose.
Più autocontrollo accidenti! Ok, ci sono.
Bene così!
Rieccomi: domanda a bruciapelo. Tra un paio di giorni è il mio compleanno e lei potrebbe (come non potrebbe) scrivermi per farmi gli auguri. In questo caso, considere questa situazione come una finestra per tornare a sentirsi (se ovviamente c’è partecipazione), è sbagliato? Io mi sentirei di consigliarmi che se dallo scambio di battute nasce una conversazione piacevole, allora si può andare avanti, ma senza forzare la mano (ci siamo capiti…). In caso contrario ovviamente limitarsi allo scambio di convenevoli e poi tornare sempre nella propria sfera e lasciare che sia lei a farsi sentire.
Se lei la sfrutta come scusa va bene, altrimenti – come dici tu – meglio rimanere nella propria “sfera”.
Buongiorno. Questa mattina ho voluto ricercare delle vecchie conversazioni che avevo avuto con questa ragazza, la mia ex. Non so perché, ma ho sentito il bisogno di farlo. E ho trovato qualcosa che mi sta facendo ragionare molto e che vorrei condividere con te. Era inizio Novembre, freschi della rottura o meglio, fresco del suo lasciarmi. Eravamo nella fase del goffo tentativo da parte mia di riconquistarla con le parole. Erano scambi dolci e a cuore aperto e lei mi disse che mi voleva tantissimo bene, e che mi avrebbe davvero voluto nella sua vita, ma in modo differente. Le dissi di aspettarci, di aspettare un suo rientro, ma lei rispose che con me stava e starà sempre bene, ma che non voleva una storia seria “perché non credo più tu sia quello giusto”, “perché a me quando una persona scende è scesa e potrai fare tutto quello che vuoi, ma a me non torni su, sono così”. Io ovviamente, essendo ancora lucido e deluso, le risposi che “so che non sei sicuramente quella giusta per me, perché non esiste che non vengano date seconde possibilità. Perché se un giorno dovessi cadere, prima di compiere il salto verso l’infinito, io non posso stare con qualcuno che non crede in me sempre… Tu non hai creduto in me. Va bene, sei fatta così.” Lei: “io riconosco molte caratteristiche in te, ma non sufficienti per AMARTI E PERDONARTI”. Fondamentalmente, riconduco questo a delle cose che sono successe tra di noi, sicuramente alla mia immaturità e al mio cadere in un pozzo molto profondo, ma a due cose: il viaggio, che le avevo tanto promesso e a cui vigliaccamente poi mi sono sottratto e probabilmente il fatto che, alla fine dei conti, fossimo su due livelli economici molto diversi: lei molto ma molto benestante, io benestante sì, ma non ai suoi livelli e con questa cosa che a lei in un certo senso pesava (il fatto che lei avrebbe voluto fare delle cose con me, ossia viaggi molto costosi, a cui io non avrei potuto seguire in pieno). Resta comunque che, a me, a parte l’opinione che tu possa farti su di lei, pesano come macigni i miei errori, errori che ancora non mi sono perdonato e che a mio modo l’hanno allontanata. Errori che ancora sto scontando sulla mia pelle, come il fatto di non andare in vacanza per finire questi dannati esami e poi laurearmi a Dicembre. Il fatto che io alla fine potevo andare da lei in vacanza, potevo fare meno lo stronzo e meno il cagasotto con gli esami di febbraio di quest’anno e fare avverare il suo grande sogno di viaggiare con me. Lo so, lo so bene che non bisogna più guardare al passato e rimanere incatenati in esso, ma lei, il fatto di averla persa, rappresenta esattamente il mio fallimento come uomo, come studente, come maschio alfa. E lei invece era rimasta conquistata da quel uomo a cui tanto aspiro ma che ho saputo manifestare solo quando le cose andavano bene, un finto alfa, come dici nel tuo ebook sul maschio alfa. Se fossi stato un vero alfa, tutto questo non sarebbe successo. Io non la giustifico, non giustifico il suo comportamento, non giustifico quelle frasi immature che mi ha dedicato, ma in un certo senso la capisco: da uomo, mi sono trasformato in ragazzino. Che cosa sono adesso? Adesso sto reagendo, sto provando ad uscire da questo pantano, ma non mi riesco a lasciare andare tutti i miei i sbagli. Sensei, sono stato una persona cattiva e tanto debole. Il passato è passato, ma è come se tutto questo fosse qualcosa che non posso nascondere, qualcosa di indelebile che rimarrà per sempre su di me. Una cicatrice indelebile. E lo so che dovremmo esporre a noi stessi le nostre cicatrici, perchè rappresentano i nostri sbagli, i nostri grandi errori, e ci devono ricordare ogni giorno chi eravamo, chi siamo e cosa vogliamo essere. Ma è lì, forse ancora aperta, perché sento di non avere fatto ancora abbastanza per risanarla e coprirla con medaglie di successi della mia vita. E lei è l’emblema del mio insuccesso. Potrai pensare che lei sia un capriccio: che il fatto di riconquistarla possa farmi risentire un uomo. Se fosse stato solo per quello, sarebbe stato più facile arrendersi e lasciarla andare, adagiandosi sulle cose semplici, sul betismo. Ma non è solo per questo. Io sento di volere davvero rimettermi in gioco nella vita e di voler rimettermi in gioco con lei. E se non dovessi riuscire dovrò riuscire definitivamente a separare le due cose: la mia vita, la mia crescita come uomo e lei, la donna che forse, per la prima volta nella mia vita, ho veramente amato. Ma sono stato troppo un fallito per tenerla al mio fianco. Perdonami Sensei, per non aver seguito e non avere imparato abbbastanza dai tuoi insegnamenti e perdonami Bimba Mia, perdonami se ti ho delusa.
Mio Dio come sei melodrammatico! Credo che il tuo vero limite non sia essere un beta, anzi, ma essere troppo pesante: ti manca leggerezza. Purtroppo come si fa a insegnare a un sasso a volare? Solo lanciandolo con tutta la forza. Sarà leggero, ma poi tornerà a terra. Questa credo sia la tua natura. Non è né sbagliata né giusta. A volte sei lanciato da te stesso, a volte da altre persone. Nessuno di noi è/ha tutto, e se la tua mancanza è la leggerezza impara ad accettarlo (ti renderà più leggero) e soprattutto trova qualcuna che l’accetti e ti aiuti dove tu fai più fatica. Lei è pesante come te, forse di più. Stare con lei è come fare una gara, in auto, con con un motore che ha la metà dei cavalli degli altri. Non potrai mai vincere e non solo, alla fine, anziché accettare il problema, ti carichi di colpe non solo tue.
Probabilmente ciò che dirò è terribilmente sbagliato e ingiusto, ma io ho sempre pensato che, per quanto mi riguarda, è troppo facile nascondersi dietro alla “scusa” del: “sono fatto così”. No, io per me stesso non lo accetto. Questa pesantezza di cui parli, è oramai troppo opprimente nella mia vita. Mi ha devastato e io non voglio più davvero essere pesante. Perché davvero, è massacrante. E finisco poi per massacrare gli altri, perché sì, me la tengo dentro e proprio perchè me la tengo dentro finisce per macerare tutto e quando esplodo e ne parlo agli altri, trasmetto brutalmente e ingiustamente tutta questa pesantezza. Devo correggere questo mio aspetto e lo voglio davvero. Io sono sempre stato convinto che il carattere sia anche una questione mentale, sia anche una sorta di “imprinting” che abbiamo dentro e che, come in tutte le cose, si più correggere. Se io sono magro, con sudore e impegno, mi alleno per diventare più muscoloso. La mente, lo spirito sono come il corpo: se si vuole veramente qualcosa, la si cambia. Io voglio davvero diventare leggero, perché questa pesantezza è una malattia che mi annienta ogni volta entra in ballo. Non esiste. Non la voglio. Non voglio sia una parte di me. Io non voglio trovare qualcuna che accetti questa pesantezza, non sarebbe giusto e non fa parte dell’uomo che voglio essere e voglio diventare. Quindi, da oggi, dichiaro guerra aperta a questa mia fottuta pesantezza. Troverò un qualunque modo per eliminarla. Non ne voglio più sentire parlare, non voglio più sentire le persone a cui do importanza, dirmi che sono pesante. BASTA!!
Leggerezza è accettare come si è. Devi fare pace con la pesantezza, così come altri con la timidezza, non farci la guerra. L’accettazione di sé è da alfa, comprendersi, amarsi e provare a migliorare senza pretendere un cambiamento a tutti i costi. Quello che dici è giusto per una persona della tua età, ma ti assicuro che con il passare degli anni capirai e accetterai le tue caratteristiche e solo così inizierai a poterle modificare come credi. Vuoi combattere una guerra di cui non conosci la ragione, e il nemico. Accettala, amala e comprendila. Senza il sapere, siamo bestie. Comprendi perché sei pesante e darai il giusto valore alle cose. Non ho mai detto che non si può migliorare, ma una girasole non sarà mai una rosa, neanche volendolo.
È da fine maggio quindi che io non la sento e devo dire che in questi quasi due mesi, ho fatto davvero progressi da gigante: sto reimparando a stare da solo, al punto tale da non sentire la necessità di frequentare persone nuove, ma non perché abbia in mente la mia ex o la modellina della vacanza, ma perché sono mediamente stufo di tutto quanto c’è dietro. Perché mi sto bastando. Perché non mi accontento di compagne banali. Sono stufo di conoscere persone banali, sono stufo di dover dare il mio tempo ad altre persone. Adesso la persona più importante della mia vita sono IO e dovrà esserlo fino a quando non avrò veramente la certezza di essere con una Donna che meriti il mio corpo e la mia anima. Ho imparato anche dalla modellina, al non dare più fiducia a caso, ma a dosarla e concederla se meritata. E questo mi servirà sempre e ovunque. Al costo piuttosto di sembrare freddo, i miei sentimenti, le mie attenzioni, dovranno meritarsele. Non è stato facile l’inizio di questi (quasi) due mesi, ma non ci ho messo poi molto a riapprezzarmi e a bastarmi. In tutto questo periodo (dopo la modellina) sono uscito solo con un paio di ragazze e indovina: nessuna di queste due mi è piaciuta. E dire che una voleva fare sesso con me senza impegno, mentre l’altra fisicamente era il mio tipo ma non mi ha dato buone sensazioni nel complesso. Lo stare da solo mi sta veramente permettendo di riapprezzarmi, di volermi bene e di rigettare indietro tutto ciò che non mi convince, anche minimamente. Sento di riavere molto più controllo su di me, su quello che voglio, sui miei obiettivi. Sento di essere adesso molto più autonomo e molto più maturo rispetto a qualche mese fa, di avere riacquistato lucidità.
Detto questo, come ho premesso all’inizio, con Lei ho provato e ho vissuto dei mesi come in una favola. Ho sempre ritenuto e sempre riterrò che le cose non siano andate tra di noi per una serie di circostanze che ci hanno spaccato. La nostra storia non è finita perché l’amore è sfiorito, ma perché non abbiamo permesso a questo di nascere, perché siamo passati attraverso una storia veramente a distanza. Nel nostro momento più delicato, ci siamo separati e questo lo sapeva Lei, come lo sapevo io, come lo sapeva sua mamma. Sua mamma, che era disperata per noi alla sua partenza, sua mamma che mi ha confessato di aver visto veramente felice per la prima volta sua figlia. Io che ho davvero voluto un bene dell’anima a Lei e che avrei fatto di tutto… E adesso, è arrivato il momento, il momento di ripresentarmi a Lei.
VOGLIO RIPROVARCI. VOGLIO CONQUISTARLA.
Questo reset mi è servito molto, e mi servito per capire che comunque, nonostante tutto, nonostante la sua immaturità su tante cose, sul suo trattarmi da amico nonostante vedesse fossi ancora preso per lei (e forse una persona matura, se vedesse questo, non continuerebbe a sentire l’ex partner, ma lo allontanerebbe), io penso ancora a Lei e penso che insieme potevamo conquistare il mondo. Anche se ora in cuor mio la sento molto distante, sento anche un qualcosa che mi spinge a volerci riprovarci, a farle vedere che sono ancora quell’uomo che Lei aveva visto, anche più maturo, che voglio conquistare il mondo con Lei, che è Lei quella che non ho dimenticato.
Io ho scavato mesi dentro di me, con sudore, con le lacrime, con l’impegno. Io ho fatto un lavoro su me stesso senza precedenti. Qualcosa che in pochissimi altri hanno il coraggio di fare. Io ho coscienza di questo, dei miei mezzi, di come io abbia fatto qualcosa di unico, qualcosa di devastante interiormente. Io sono un uomo nuovo, molto più maturo e “uomo” di quanto non lo fossi 6 mesi fa. Io ho determinazione e non mi arrenderò. Perché è quello in cui credo: IT’S NO OVER UNTIL I WIN! Io ho sofferto come mai in vita mia, ho usato questo dolore, questa sofferenza per spingermi ad un livello superiore. E sì IO MI SONO MESSO IN DISCUSSIONE. Ma non l’ho fatto per Lei. L’ho fatto per me. E ogni tanto, pensavo a Lei, ma mai ho fatto tutto questo per Lei. E anche fisicamente sono molto migliorato, sto facendo pesistica con costanza e determinazione e i risultati sono innegabili.
“Tatticamente”, adesso, penso sia anche il momento migliore: Lei ha concluso i suoi esami ad inizio luglio ed è andata coi suoi parenti un paio di settimane in vacanza. Dovrebbe rientrare oggi (neanche a farlo apposta). Questa vacanza potrebbe aver davvero giocato come l’equivalente di oltre mese di reset, rispetto alla vita di tutti i giorni, per Lei (e per come mi vedeva), perché come si sa, in vacanza, tutto sembra più leggero. Come poi mi diceva, dovrebbe essere in giro qua e la fino a fine agosto, a casa dei suoi genitori, e quindi potenzialmente il tempo per potersi vedere fisicamente ci sarebbe (prima che torni al suo famoso appartamento). Peraltro, per come l’ho conosciuta, dovrebbe essere più leggera con la testa, essendo fuori dal periodo studio, e quindi in linea teoria potrei trovarla più recettiva e meno sulla difensiva. Io poi di mio quest’anno non faccio vacanza: rimango a casa a studiare per terminare gli ultimi esami (un’ulteriore dimostrazione che mi sto spaccando il culo, anche per rimediare a sfighe clamorose che nemmeno sono state responsabilità mia), quindi potenzialmente (senza svendermi ovviamente) potrei organizzarmi senza problemi. Diciamo quindi che da un punto di vista logistico, adesso è il momento migliore.
Il fatto poi di averci già provato mi da anche una marcia in più: so più o meno già come Lei sarà impostata e soprattutto so cosa ho sbagliato la prima volta che ci ho riprovato, che fu in assoluto la mia prima volta di riconquista su una ex. Magari questa considerazione è sbagliata, ma quando ti riapprocci ad a una tua ex, non ti stai approcciando ad un mostro o al boss finale del videogioco, ma ti stai approcciando ad una donna. E come tale, devi fare quello che fai con qualsiasi altra donna che vuoi: SEDURLA. Certo, in questo caso dovrai adottare molte più “accortezze” e stare molto più attento, molto più sensitivo a tutto ciò che ti manda lei, come battutine acide, chiederti delle tue esperienze con le altre, andare a scavare subito nei tuoi difetti per i quali ti ha lasciata… Ma ci sono tutte le armi da te indicate nell’ebook per questo.
Per quanto appunto riguarda Lei, troverò probabilmente una persona che avrà le difese alzatissime e che andrà a cercare ed esasperare ogni mio difetto, ogni mio insuccesso, rivangando sicuramente anche nel passato. Troverò una persona che mi testerà ogni secondo, che mi chiederà delle persone con cui mi sono frequentato (e qui viene in mio soccorso anche un altro alleato formidabile: il mistero. Giocare con Lei, lasciandole solo intendere) ma a tutto questo, nella mia faretra, ho diverse frecce: ironia, autoironia, leggerezza, sicurezza, cf e il caldo/freddo. Non sono molto pratico di caldo/freddo, ma dovrò comunque dosarlo sulla base della mia esperienza… E che diavolo: non mi devo dimenticare delle mie esperienze! Non mi devo dimenticare del lavoro fatto su di me negli anni, della mia capacità seduttiva! Troppo spesso finiamo sempre per sottovalutarci e io non devo commettere questo errore! Poi oh, mandarla a cagare, se necessario, non glielo leva nessuno. Io dovrò riapprocciarla anche avendo in mente quello che mi ha fatto passare e di come Lei sia solo una donna con tantissimi difetti. Non porto in cuore vendetta o risentimento, non ho il dente avvelenato, ma nel mio cuore ci sono delle ferite che non si sono cancellate e che non ho dimenticato. Ma proprio queste ferite me le sono lasciate indietro e sono andato avanti con la mia vita. E per me è più che giusto che non me le dimentichi, in senso positivo, ossia senza che mi offuschino la vista.
Soprattutto dovrò essere pronto a trovare una persona che mi dirà che vuole rimanere sola, come già mi aveva manifestato anche quando stavamo assieme: “io sto bene anche da sola, posso viaggiare da sola. In primis voglio essere felice io” “io scelgo me, non noi, e tu devi fare lo stesso” “ognuno deve fare prima la propria felicità” “ho bisogno di realizzarmi come donna, ho bisogno di fare le mie esperienze senza vincoli”. Ammiro davvero tanto questa sua coscienza e questo suo concentrarsi prima di tutto su sé stessa, avendo Lei le idee chiarissime. Le medesime idee che mi disse dopo la prima notte assieme, ma che poi Lei stessa ritrattò a maggio dello scorso anno, dicendo che avrebbe voluto trascorrere la sua vita con me. Diciamo che, quando le cose andavano bene, si diceva presa e interessata, e poi quando le cose andavano meno bene, se ne usciva con questi discorsi…Molto probabilmente Lei ribadirà con forza tutto questo, a maggior ragione basandosi su quanto successo in passato e probabilmente mi dirà anche direttamente che se il mio rifarmi risentire è con l’obiettivo di riconquistarla, allora dovrei lasciare perdere. Magari sparando di mezzo ancora la parola amico, che mi vuole solo come amico. Basandomi su quanto successo in passato (purtroppo questa parte va analizzata “matematicamente”) quando io rigettavo l’amicizia Lei a quel punto non mi voleva vedere. Se fossi stato più “subdolo” avrei dovuto mettere in pratica la stessa tattica di quando esci con una ragazza ma questa vuole chiarire che è un’uscita in amicizia: rispondere di sì, ma sotto sotto sbattersene e andarsi a giocare le proprie carte. Perché? Perché loro sono razionali e vogliono sentirsi rassicurate sui ruoli. Poi all’appuntamento, proprio in virtù di te e delle tue azioni, cambiano magari completamente idea; ma se tu invece ti impunti, con questo genere di ragazze, esattamente come ho fatto io con la mia ex, specificando che ci vuoi uscire per sedurle, allora queste con te non ci usciranno mai. Forse, se la mia ex la volesse buttare giù in questo modo, io dovrei semplicemente dirle che avrei voglia di prendere un caffe con Lei e stop. Negare indirettamente il fatto che ci stai riprovando, altrimenti, qualunque ex tirerebbe su barricate impenetrabili. Cosa ne pensi tu in merito?
Poi, oh, piano con la confidenza: ok che siamo stati assieme, ma vedi di rimanere nel tuo e non sconfinare nel mio: una persona al primo appuntamento non può pretendere certe informazioni. Ok che non siamo due conosciuti, ma rimani nel tuo. E poi se buttasse la parola amicizia, non si dovrebbe vergognare un po’? Se volevi rimanere mia amica, mi scrivevi in tutto questo tempo, mi cercavi. E ti scusavi per i tuoi comportamenti a cazzo di fine maggio.
–
Come hai scritto tu, le vie del cuore sono infinite e Lei potrebbe semplicemente frequentarsi con un’altra persona oppure potrebbe rigettarmi in modo secco, senza nemmeno darmi la possibilità di ripresentarmi e riconoscerci di nuovo. Oppure comunque potrei non piacerle lo stesso o magari potrebbe essere Lei a non piacermi più, perché comunque io sono maturato molto in questi mesi, sono cambiato, e non so se Lei ha fatto lo stesso. Probabilmente no, anzi, probabilmente troverei la stessa persona che ho lasciato un anno fa: con tutti i suoi limiti e la sua immaturità e questo potrei non accettarlo o potrebbe comunque per me non essere più sopportabile. Sinceramente non ho idea se si frequenta con un altro (anche se so che si sente giornalmente con un ragazzo di cui però non se sia solo un amico (come faceva con un altro prima di conoscermi) o se sia una scopamico o un amante). A me personalmente non mi interessa niente di tutto questo e non mi deve interessare. Sono consapevole che, a fronte di tutto questo, a fronte del mio miglioramento, potrei comunque ricevere risposta negativa. Potrei, per una delle diverse ragioni scritte sopra, non andare a buon fine e so che le probabilità in questo senso sono molto alte. Ma sono anche consapevole che tutto questo percorso l’ho fatto prima di tutto per me stesso, che sono davvero migliorato e che mi sono riappropriato di me stesso. Sono consapevole che questo mondo, oltre ad essere bello, è anche vario. E sono sicuro che là fuori, da qualche parte, ci siano donne vere che avrebbero sicuramente molto piacere a conoscermi. Non ti nascondo che provo un po’ di agitazione, mista ad adrenalina, determinazione e voglia di riconquistarla: non so cosa mi ritroverò e l’agitazione deriva ovviamente dal fatto che potrei rimanere pesantemente ferito, che magari Lei si comporterà con me in modo spietato e mi ricaccerà indietro con maleducazione. Che magari nonostante la sua “innocenza”, quello che sta facendo adesso (come il frequentare un’altra persona, (magari anche dicendo, come ha già fatto in modo molto bastardo a febbraio, che prova per questa persona cose più grandi che con me) mi ferirà molto. Ho pensato tanto anche a questo, a cosa andrò incontro e so già che le probabilità di una riuscita sono molto più basse rispetto ad un fallimento. Non so se veramente sono pronto ad accettare un esito negativo, perché in fondo nessuno è mai pronto fino a che non lo vive direttamente sulla propria pelle. Ma so anche che solo esponendomi potrei ritrovare un legame con Lei. Nonostante tutto però, a questo non ci dovrò più pensare da ora in poi: dovrò andare da Lei, a testa alta, senza avere paura e farmi valere. Poi il resto si vedrà.
Per quanto riguarda il metodo di approccio, non ho molte strade: avrei voluto chiamarla, ma Lei vive all’estero e quindi la cosa diventerebbe problematica (o consigli di fottersene, armarsi di soldi nella scheda e chiamare?). L’avrei chiamata su whatsapp (no videochiamata), ma queste sono escluse: mi ha controbloccato. Mi rimangono le chat di fb e instagram: “Ciao, come stai?” banale sì, ma in questo caso semplice, diretto e direi appropriato. L’incontro casuale è impossibile: non saprei nemmeno dove andarla a beccare…
Mi perdonerai se la mia risposta sarà meno lunga del tuo commento, ma non credo servano tante parole per esprimere alcuni concetti.
1. Idealizzi l’amore e le persone. L’amore non è solo quello romantico, è qualcosa di più profondo che permea tutti gli esseri ed è quello il vero motore del mondo. Quello romantico serve per vendere profumi, macchine e cioccolatini.
2. Lei si vuole realizzare da sola, però quando le cose andavano bene voleva te: è immatura e fragile.
3. Se ami qualcuno provi a condividere con quella persona i tuoi sogni, lo ha fatto con te?
4. Fai bene a incontrarla (anche da amico), per poi sedurla, mi chiedo se avrai la forza di alzarti e andartene quando si dimostrerà una ragazzina immatura (e lo farà).
5. Amarsi non significa solo lavorare su di sé, ma imparare ad allontanare chi ci fa del male (anche dicendo di amarci).
6. Lei è tossica, o forse è cambiata e non lo è più. Ma non è una persona sana e tu dovresti smetterla di amare con gli occhi.
7. Stare soli significa “stare soli”, non frequentare due per vedere come va. Il fatto che lei hai allontanate significa poco: devi stare SOLO al 100%.
8. Per me lei non prova per te le stesse cose, affetto sì, amore profondo non credo. Il passo più difficile è lasciarla andare, ci riesce 1 su un milione.
9. Contattala come riesci, qualunque sarà il risultato, non sarà di certo il modo a inficiarlo.
Scusami tu per la lunghezza del messaggio (compreso quello precedente) e se anche io risponderò a punti:
1) Non ho ancora bene ide di cosa sia l’amore. Non so se mai avrò una qualche idea su come si possa definire l’amore. Io però per lei ci sono sempre stato, in ogni momento e in ogni istante, mettendo spesso lei davanti alle mie priorità (e molto probabilmente questo è sbagliato); l’aiutavo quando aveva bisogno, ho fatto per lei il tifo e l’ho sostenuta sempre, incitandola e assicurandomi che lei stesse sempre bene, fare e sentire per lei di voler fare tutto. Sentire di non poter fare a meno di lei… Queste sono solo alcune delle cose che ho provato per lei e che mi sono venute in mente di quello che provavo…
2) Sono perfettamente d’accordo: da questo punto di vista, e quindi dal un punto di vista relazione, lei è sempre stata immatura e io me ne sono sempre accorto. Ed è sempre stata questo il suo piccolo, grande, enorme difetto… Era altro quello per cui mi ero preso di lei… E solo col tempo ho capito a fondo questo suo enorme difetto.
3) Il famoso viaggio, che per quanto possa sembrare banale agli occhi di un esterno, per lei era qualcosa di fondamentale: era condividere con me uno dei suoi enormi sogni e aveva tutto un significato particolare. Senza dilugarmi troppo, posso dirti con estrema certezza che sì, lei voleva condividere con me i suoi sogni più segreti e intimi e voleva farlo (a parole ovviamente, perché poi appunto non c’è stato modo) con me. Ricordi la sparata mal fatta di fine novembre?
4) Questa è la cosa che forse più di tutto mi “spaventa” : che le cose non vadano bene (come probabilmente accadrà) e che io, più che non avere la forza di chiudere tutto (perché questa forza penso di averla, perché adesso come adesso mi basto da solo e perché so bene che lei è ben lontana dall’essere una donna con la D maiuscola e mi ricordo dello schifo che mi ha fatto mangiare) che subisca un contraccolpo e possa soffrire molto per questo. Sinceramente non lo so, non so come potrei reagire in questa situazione, non ci sono mai passato. Ma se è vero che voglio diventare un uomo, dovrò passare anche da questo: cercare di farmi rimbalzare contro le cose, oppure starmene zitto, curarmi le ferite nel più breve tempo possibile, e chiudere una volta per tutte questa pagina della mia vita e andare oltre.
–
Sugli altri punti non ho niente da dire, non avrebbe senso che rispondessi. Sono cose assolutamente vere. L’unico appunto è per il punto 7: sono solo da più di un mese, quei due incontri sono avvenuti ad un giorno l’uno dall’altro, nei primi di giugno. Ho capito poi, da entrambe le situazioni, che non cercavo altro che lo stare da solo, che volevo solo stare bene, ma da solo…
2 mesi sono pochi, non è solitudine quella, solo stare “da soli”. La solitudine potente, quella che ti mostra la vita, la trovi dopo moooolto più tempo. Ma sei giovane, per ora non ne hai un gran bisogno o rischi di diventare pesante (e tu di zavorre ne porti parecchie).
Buonasera Sensei. Come ti avevo scritto sabato, ti sto scrivendo ora quella che è la “situazione” riguardante il rapporto con la mia ex e tutto quello che c’è dietro. È un messaggio molto lungo e mi scuso per questo, ma per me è, davvero, estremamente importante, come è importante la tua opinione. Ho diviso il messaggio in due parti: una prima parte (molto lunga) dove racconto “cronologicamente” la mia evoluzione come uomo (la cui fine si evince da una scritta “fine” in maiuscolo e a capo); una seconda parte dove poi faccio delle considerazioni. Ho parlato di questa cosa solo a mio fratello. Nessun’altro, se non Tu sa di questo. E Tu, che tanto mi hai conosciuto in questi anni, che sai intimamente così tanto di me, a cui ho confidato i miei pensieri più profondi, saprai darmi sicuramente quello che per me sarà un parere illuminante. Prenditi tutto il tempo che ti serve per leggerlo. Mi spiace la lunghezza.
Se ti ricordi, ti avevo scritto poco prima di Natale per raccontarti della situazione con Lei, che era dai primi di agosto in Erasmus. Una situazione che entrambi avevamo distrutto. Purtroppo, come avevi scritto e come sapevo in cuor mio, non mi sono comportato IO da Uomo e ho lasciato che la mia immaturità, la mia arroganza, la mia superficialità, distruggessero un rapporto che fino a quel momento stava veramente crescendo in un modo smisurato. È stata, a suo modo, una relazione atipica, vissuta sempre sulla distanza (essendo a 5 h di macchina di distanza l’uno dall’altra e con entrambi in testa prima di tutto i nostri obiettivi), ma scandita da diverse videochiamate giornaliere e da incontri una volta al mese, che però erano full day (giorno e notte passate assieme) e su più giorni. Era una cosa che stava benissimo ad entrambi perché, nonostante tutto, c’eravamo sempre l’uno per l’altra.
Ad ogni modo, anche lei ha commesso tanti sbagli, tanti errori, mi ha fatto delle offese, non ha saputo mantenere le sue promesse (conoscere un altro ragazzo e farsi venire dei dubbi su di me dopo appena 3 settimane dalla sua partenza, al punto tale da dirmi “ non so se scegliere tra te e lui ”, mi è sembrato davvero un modo terribile per dirmi che non era davvero presa per me e che quel “ ti amicchio, perché non so se ti amo davvero, ma sono sicura di volerti più che bene ” mi è sembrato tutto falso e mi ha ferito nel profondo), il non aver creduto in me nel momento più buio, quando avevo bisogno di Lei… ma il vero problema è stato che, seppur tutto questo, io non ho saputo gestire e filtrare il rapporto. Non ho saputo essere forte, facendo scudo anche per lei di questi problemi, facendomi cavaliere di una situazione molto complessa e trainando anche lei, insieme. Ho preteso da lei che in un momento di difficoltà, fosse anche lei quella a tirare il rapporto… Giusto? Dipende, ma quello che è vero è che un vero uomo, quando si accorge di limiti, quando si accorge di una situazione che il partner non riesce a risolvere, non riesce a gestire, dovrebbe farsi scudo per questa (ovviamente se prova dei sentimenti, come li provavo io) e andare avanti per entrambi. C’è stato un pezzo, nella tua risposta di dicembre, che mi ha fatto terribilmente male, per la verità che racchiudeva: “in amore il giusto e lo sbagliato sono concetti tanto aleatori quanto spesso inutili. Hai il terrore che una ragazza ti metta i piedi in testa perché non hai abbastanza forza per sostenerla. Essere alfa, almeno io la vedo così, ti obbliga a esser responsabile del bene delle persone che hai intorno, anche a scapito del tuo EGO che, permettimi, è ipertrofico perché pieno d’aria. Non si è lamentata per la vacanza, nei suoi comportamenti c’era altro che proprio non puoi vedere perché pieno dei tuoi preconcetti.” Purtroppo, ho compreso e fatto mio tutto questo in ritardo, in ritardo al punto tale da arrivare a perderla. So che anche lei avrebbe potuto fare di più, ma mi sento molto più responsabile io, perché sono IO l’uomo, sono io che devo essere quello che trova la forza, perché questa dovrà essere la mia natura, perché sento di avere dentro un fuoco, una forza, un’intelligenza che però non basta sapere di avere, ma che bisogna mettere in atto.
Mi ha fatto malissimo la tua risposta, perché sapevo che ero (o meglio, non ero) stato tutto quello che avevi scritto, perché era tutto terribilmente vero. Perché ho capito di non essermi minimamente comportato come l’uomo a cui aspiro. Sono stato un emerito coglione e questo mi ha allontanato da una donna che mi ha fatto provare e vedere cose come mai con nessun’altra donna. Lei sì, con tanti limiti, ma donna. Forse non con la D maiuscola, ma donna.
Per riprendere “cronologicamente” dal mio ultimo commento di gennaio, da inizio gennaio cominciai a lavorare su me stesso, ad affondare le mani in una sofferenza che mi spezzò e mise in difficoltà nel corso dei mesi a seguire. Nella mia testa però c’era Lei, la mia ex, e la grande voglia di riconquistarla. Una voglia che però purtroppo non ha fatto altro che rincoglionirmi ulteriormente il cervello e che non mi ha fatto avere la lucidità giusta per provare (fino ad ora) una seduzione vera e propria.
Mi comprai il tuo ebook sulla riconquista e lo lessi da cima a fondo, soffermandomi più volte a rileggerlo. Doveva essere un punto di partenza nella riconquista e invece, nel mio rincoglionimento più totale e assoluto, andai allo sbaraglio. Consapevole che Lei sarebbe ritornata verso metà febbraio, NON APPLICAI MAI un vero e proprio reset (nonostante ci fosse un mese e mezzo per farlo) ma mi limitai a rispondere freddamente ai messaggi sporadici che Lei mi mandò ogni tanto durante tutto il mese di gennaio, mentre era in vacanza. Pensai che un reset fosse eccessivo… (Che cazzo l’hai comprato a fare l’ebook se poi non lo metti in pratica alla lettera?) Ad inizio febbraio le comunicazioni si infittirono e Lei mi comunicò il suo rientro. Io la invitai per una cena (Lo ripeto: totale coglione. Nonostante avessi l’ebook ho fatto sempre di testa mia. Ma non perché non lo avessi letto o non avessi capito i contenuti, ma perché mi comportavo proprio da ragazzino innamorato… In realtà diciamo anche che non comprendo mai veramente a fondo i concetti da te scritti nei vari ebook, fino a che non mi ci trovo in mezzo, fino a che è anche il mio istinto a suggerirmi le stesse cose, fino a che non provo le stesse cose. Ho poi un’epifania che, sommata a quanto da te scritto, mi permette di raggiungere un livello di “comprensione” sulla questione e su quanto scritto, capendo in modo assoluto il contenuto dell’ebook). Mi rispose che non poteva, che non avesse tempo in quanto già impegnata nei 3 giorni in cui sarebbe stata a casa dai suoi genitori, ad 1 ora da casa mia, prima del suo rientro al suo appartamento, a 5 h di distanza da dove vivo. Mi propose marzo… Direi che fosse abbastanza chiaro quello che era il mio peso in Lei: partiti come coppia, al suo rientro nemmeno voleva trovare il tempo per vedersi. Prima i suoi amici poi, forse, io… Ci rimasi parecchio male. Nei mesi precedenti, standole appresso, dandole retta, nonostante non stessimo assieme, non avevo fatto altro che “aggravare” la mia posizione, scavandomi il ruolo di amico. Inoltre, prima che la invitai per la cena (a conferma di come dovessi starmene zitto e buono, per non cadere ulteriormente in una lacerante “zona amicizia”), mi disse anche che mi avrebbe voluto accompagnare in un viaggio che vorrei fare, ma che lo avrebbe fatto da amica, ossia “è un modo carino per dire che non voglio fare sesso con te”. AFFOSSATO letteralmente nella zona amicizia. E nemmeno me ne accorsi, o meglio, ebbi la piena sensazione di questo, ma negai l’evidenza a me stesso. Da novembre, dove mi diceva di voler fare sesso (e solo quello) al suo rientro con me, passai ad inizio febbraio all’essere per Lei solo amici. Io comunque, nonostante questa parola “amicizia” cominciasse a diventare di dominio, tirai dritto. Alla fine, quasi come fossi un impegno (visto l’incastro del nostro incontro tra i suoi impegni), a metà febbraio ci vedemmo: un disastro. Io andai lì con la coda tra le gambe, insicuro e senza avere le idee chiare, totalmente annientato e impaurito. Lei che sembrava veramente un’altra persona da quella che avevo salutato ad agosto, completamente fredda e distaccata. Provai a baciarla in qualche occasione (senza nemmeno fare una cazzo di escalation come si deve peraltro) con Lei che mi rifiutò tutte le volte (Ma va?), nonostante nel tuo ebook dica al primo incontro di fermarsi a non oltre il punto 4. Una distanza glaciale tra di noi, una distanza notevole. Tentai timidamente di mettere in pratica qualche contenuto dell’ebook, come l’ignorarla messaggiando al telefono: mi ricordo che si accorse subito della cosa e si incazzo parecchio quando le risposi che non stavo scrivendo a nessuno e non la riguardava. Vedi che la cosa funziona veramente bene? Peccato che alla sua incazzatura insistita, io mi sciolsi come un ghiacciolo al sole, dicendole che mi stavo scrivendo con una “amica” (Sai le amebe? Ecco, peggio. E più scrivo di quei mesi e più non capisco cosa cazzo avessi nella testa).
Impacciato e ragazzino, COMPLETAMENTE IRRETITO. Ricordo anche che, durante il nostro incontro, Lei arrivò a chiedermi il perché continuassi a fare contatto fisico (“a toccarla”) quando i suoi amici invece non la toccavano (a dimostrazione che il cf distingue gli amici, dai partner sessuali e di come il mio cf la mettesse in difficoltà, avendomi Lei ed essendomi io messo di diritto nella friendzone). Un’altra cosa mi fu subito chiara: Lei aveva in testa ancora un’immagine distorta di me (inconcludente, disorganizzato, che mi accontento e tutto il pacchetto di cazzate di fine settembre che già ti descrissi) nonostante comunque le stessi spiegando coi fatti che era vero tutto il contrario… Le uniche cose che riuscì appunto a fare, come indicato nel tuo ebook, furono il contatto fisico (con questa sua reazione) e il parlarle di me, raccontandole di come mi stessi pesantemente mettendo in gioco anche sul piano lavorativo, oltre che universitario. Ma il problema non è stato tanto questo: è stata la forma mentis con cui mi sono riapprocciato a lei, il modo in cui mi sono rifatto sotto, completamente insicuro e immaturo. È normale poi che Lei nemmeno mi abbia preso sul serio. Come biasimarla… Ma proprio questo “schifo” che mi faccio da solo, è stato ed è per me importante per capire in maniera più forte cosa non devo e non voglio essere.
Ma adesso preparati alla minchiata colossale che feci a fine Febbraio. Dopo questo incontro, le comunicazioni ripresero davvero in modo intenso (certo! Stavo diventando l’amichetto del cuore). Ci parlavamo di nuovo e mi sembrava che ci fosse una certa sintonia. Così, preso dalla felicità del momento, dalla voglia di vederla e a esami finiti, presi la macchina e decisi di andare su da Lei, a casa sua, senza dirle nulla, facendole una sorpresa. Andai su da Lei, anche qua intimorito e piagnucolante, con una cena e con dei fiori e ovviamente l’esito fu catastrofico: si arrabbiò, ribadendo più volte che non stessimo assieme e che non avrei dovuto farlo e tempo 3 ore, dopo cena, mi sbatté praticamente fuori casa perché non voleva che rimanessi lì a dormire (non che io volessi o fossi andato su con l’intenzione di rimanere lì la notte, ma il viaggio di 5 ore in macchina mi aveva davvero stancato e l’idea di farne altre 5, in piena notte, era pesante. Cosa mi rispose lei? Che il fatto di non farmi rimanere lì la notte era per il mio bene. Certo, perché invece farmi fare 5 ore di macchina da stanco era più sicuro, no? Totalmente senza cuore…). Vennero fuori diversi dettagli da questo incontro: il primo fu che aveva fatto sesso con una guida turistica durante la vacanza, e ok: Lei era single e poteva fare tutto quello che le pareva (anche se mi disse sempre: “io non faccio sesso col primo che capita” e poi fa il classico cliché del sesso con la guida turistica… Vabbè). La seconda cosa fu che avrebbe fatto sì sesso con me, ma che non fosse il momento opportuno perché sentiva e vedeva che io fossi ancora preso e Lei non voleva che io potessi pensare che fosse un modo per tornare insieme (le facevo proprio schifo direi: se anche mi fossi posto da uomo, nonostante Lei avesse le idee chiare, fresca di una sua ritrovata convinzione sul fatto di voler rimanere da sola, sono sicuro mi sarebbe saltata addosso). Anzi, Lei stessa mi disse che voleva che andassi e frequentassi altre ragazze. Non ne voleva sapere più di me, da un punto di vista relazionale. Chiusura TOTALE. Oltre a questo, però, ci furono dei momenti, durante questa cena a casa sua, dove si lasciava completamente andare e stavamo davvero bene, momenti però poi in cui tornava a chiudersi in sé stessa e fine della magia. A fine serata si fece fare anche un bel massaggio sensuale, a schiena nuda e Lei arrivò anche a sfiorarmi in certe zone e io in altre, ma senza che arrivassimo a conclusione o comunque a qualcosa di sessuale (la voglia penso ci fosse, ma era evidente avesse molti blocchi). Lei, come dettomi, preferì mantenere le distanze per il momento. Voleva che il sentimento, che vedeva da parte mia, svanisse completamente. Anzi, avrebbe voluto che io andassi con le altre e mi chiese proprio di farle vedere le ragazze che stavo conoscendo, spingendomi a parole a frequentare nuove ragazze. Dopo questa umiliazione, che mi sono anche cercato, la cosa spontanea sarebbe stata quella di chiudere ogni tipo di rapporto e basta… E invece no: Lei due giorni dopo mi cercò e io ovviamente, da bravo cagnolino ammaestrato, le risposi, come se non fosse successo nulla. IL CAPO DEGLI ZERBINI, come mai prima d’ora. In tutto questo, ogni tanto, il mio istinto, la mia ragione, cercò di uscire da questa situazione, come quando qualche giorno dopo Lei sparì, nonostante dovesse farmi sapere per una cosa e quando si fece risentire mi incazzai, finendo per litigare: ai suoi occhi, ovviamente, come mi ha più volte detto, risultavo INCOERENTE: a volte facevo l’amico, altre volte mi incazzavo per i suoi comportamenti, poi tornavo e poi mi incazzavo di nuovo. Non è stato facile per me, ma nemmeno per Lei deve essere stato facile gestire il sottoscritto. Questo discorso sulla mia incoerenza venne poi fuori anche in altre situazioni, visto che comunque ai suoi occhi mi comportavo in modo incoerente e purtroppo ero incoerente: ero incoerente prima di tutto con me stesso e di riflesso quindi con Lei. In questa litigata, ai primi di marzo, Lei ribadì con forza il fatto che non voleva sesso, non voleva baci, che per lei un’amicizia era ok e di più no, che non le andava. Dopo questa litigata, sempre col mio solito atteggiamento da foca ammaestrata (ero davvero il CAPO DEGLI ORSETTI DEL CUORE… Che schifo mamma mia), ritornammo a parlare, ma con ruoli di amici. E io a questo facevo finta di non credere. A fine marzo litigammo di nuovo: sparì per 5 giorni, fino a che si fece sentire per parlarmi di una scemenza. Mi incazzai, di brutto: il mio istinto stava venendo fuori in tutta la sua potenza e in quella situazione io non ci volevo più stare. Mi ero rotto di fare la spalla per lei, di esserci per lei come amico, di darle una mano. Cazzo, ero diventato il suo cazzo di amico! SVEGLIATI STEFANO, SVEGLIATI, urlava il mio istinto. Litigammo duramente, con Lei che mi chiese di cancellare le foto intime che mi aveva mandato quando stavamo assieme, dicendo che non si fidava più di me: “non voglio che tu le abbia, mi pento di avertele mandate, mi fidavo di te”. Capiamoci: Zerbino, capo degli orsetti del cuore sì, ma sempre con il massimo rispetto e la massima cura verso di Lei. Mai l’ho minacciata in questo senso, mai direttamente o indirettamente avevo messo in mezzo le nostre cose, queste cose così delicate. E proprio per questo, per me fu un’ulteriore dura botta, perché i miei atteggiamenti ai suoi comportamenti stavano veramente incancrenendo tutto ed era arrivata a non fidarsi nemmeno più di me. Lei si relazionava così con me perché nella sua testa c’era amicizia. Fui io incoerente, a dare retta una volta ai suoi atteggiamenti di amicizia, ad accettarli e poi la volta successiva ad incazzarmi e rigettare questi suoi atteggiamenti. La capisco: si trovava una volta di fronte ad una persona che accettò l’amicizia (non con la testa, ma coi fatti) e la volta dopo la stessa persona rigettava l’amicizia… La mia unica colpa fu che volessi riconquistarla, ma senza una “strategia”, senza buon senso, senza niente di niente… Oltre alla mia incoerenza Lei arrivò a darmi dell’ossessivo e del possessivo, che la spaventavo seriamente. “Io ti ho lasciato perché non provavo le stesse cose che tu provavi per me quando ero in Erasmus; io non sentivo più niente, non ti volevo come fidanzato”; “non provavo più le stesse cose e perché hai mandato a puttane il mio grande sogno di condividere con te 1 mese di viaggio assieme”. Anche questa litigata non fu sufficiente né per fermare Lei dal sentirmi, né dal fermare me a risponderle e difatti tempo due giorni tornammo a parlare come se niente fosse. (Mi sembra davvero folle tutto quello che ti sto raccontando e nemmeno avevo un ricordo di questo comportamento degradante, se non fosse che per raccontarti tutto sto ripercorrendo la chat con Lei, per darti più dettagli possibili. Mi sento veramente lontano anni luce da quell’IO, da quei comportamenti). Per giunta, per rendermi ancora più patetico, dopo ogni volta che litigavamo, io mi scusavo con Lei… Ad inizio aprile Lei tornò per qualche giorno a casa dai suoi genitori e io (tanto oramai hai capito che tipo di comportamento ho tenuto) la inviati per una cena, sentendomi rispondere che non essendo amici, non avrebbe avuto il motivo di uscire con me… “Ma tu cosa hai mai fatto per essere mia amica? Ti professi tanto mia amica, ma dov’eri quando io ho affrontato l’inferno? Mi hai mai chiesto come stavo? Amici è esserci quando il tuo amico ha bisogno”. Il mio istinto stava finalmente cominciando a rispondere alle sue cazzate. Piano piano stavo cercando, con molta lentezza, di uscire ad un’impasse fatta di parole e altre cazzate. Lei ovviamente si appellò al fatto che non fossi equilibrato, che litigassi con Lei, che le rinfacciassi le cose e che poi volessi portarla a cena (davvero, per certi versi non la biasimo). “Ancora senti qualcosa per me, altrimenti te ne fregheresti, ma non riesci e questo mi spiace molto. Per questo non ti mando a fanculo, perché so che lo fai involontariamente”. Il perfetto riassunto fatto da Lei, in merito all’ultimo mese e mezzo (da metà febbraio ad inizio aprile) del mio comportamento. “prendimi come vengo e basta”. Parole che comunque, non ti nascondo, a rileggerle, come a rileggere tutti i miei schifo di comportamenti, fanno male… “La tua contraddizione è perché senti ancora qualcosa per me, che mi rimproveri le cose… Io ci tengo a te e ti scrivo le cose, ma non ci tengo a te come tu ci tieni a me. Non essere lì ad aspettare i miei messaggi” Dio Mio, che degenerato che sono stato. Mi vergogno davvero di tutto questo.
Per me, dopo questa discussione, ci fu una sorta di azzeramento: per la prima volta piano piano mi stavo autocorreggendo, stavo cominciando a riprendermi la mia vita. I miei sentimenti verso di Lei stavano cominciando a cambiare. Arrivò il momento della mia vacanza, la vacanza che per me fu FONDAMENTALE, perché mi permise di staccare la testa, di cominciare a vedere davvero le cose in modo distaccato, in modo maturo, in modo adulto e per la prima volta di nuovo da Uomo. Questa vacanza mi permise anche di conoscere la famosa ragazza di cui ti ho raccontato sabato (che peraltro ha avuto la faccia tosta di rispondermi dopo 9 giorni dal mio ultimo messaggio: per la serie, essere senza vergogna e rispetto). Fu per me una cosa pazzesca: abbandonare la crisalide, abbandonare davvero quella sottospecie di zerbino che ero stato fino a quel momento e librarmi nuovamente verso l’essere uomo. E la conoscenza di quella ragazza sicuramente mi ha aiutato in tutto questo. Ma la cosa veramente pazzesca è stata come la sensazione (appunto la metafora della crisalide) di rompere un guscio sotto il quale si celava un uomo, sotto il quale si celava l’uomo che ha sofferto tanto ma che questa sofferenza l’avesse temprato. La sensazione di tornare a vivere dopo parecchio tempo, Quell’uomo che si era auto-annientato per nulla. Tutti i concetti contenuti nel tuo ebook, tutto il mio essere uomo stava tornando a galla più forte che mai! Ero davvero leggero e sereno, sereno dopo veramente tantissimo tempo. E per la prima volta dopo mesi, ebbi nuovamente la voglia di conoscere nuove ragazze, di provare interesse verso nuove ragazze, di mettermi in gioco con loro. Non a caso, la più bella delle animatrici, desiderata da tutti gli animatori maschi, notai che mi fece una bella corte durante tutta la vacanza. E la ragazza, la famosa modellina, venne con me, non con altri.
Lei, durante questa vacanza, si fece sentire, ma io le diedi poco retta. Chiedeva di me, chiedeva foto, ma a dire il vero non avevo più tanta voglia di risponderle. Notai anche un suo cambio di atteggiamento: non mi trattava più come amico, ma in modo diverso, come se fossi una persona a cui teneva, cercando la mia approvazione e il mio compatimento verso certe sue situazioni. Al nostro rientro, complice anche l’altra ragazza e la ritrovata forma mentis, che poi ho accresciuto massicciamente da quel momento, mi sono mantenuto più freddo con la mia ex, anche se devo dire che, in un momento di affetto nei primi di maggio, decisi di mandarle a casa sua un pacco con dentro un pensiero che le avevo preso in vacanza e dei dolciumi che le piacciono molto. Durante maggio mi sono mantenuto molto più freddo verso di Lei, con Lei che mi contattava per chiedermi consigli, raccontarmi di Lei e della sua università, fino a che mi comunica nuovamente un ritorno a casa dei suoi genitori a fine maggio. Mi dice che sarebbe scesa per i diversi impegni medici che aveva, che sarebbe rimasta solo due sere (il fine settimana) e che non avrebbe avuto tempo per incontrarci (nonostante io non avessi conferito parola in merito al vedersi) visto il poco tempo e i tanti impegni, ma che avrebbe fatto volentieri a fine luglio e ad agosto. Io non dico nulla in merito: volevo vedere se mi avrebbe proposto Lei di vederci. Arriva il giorno del suo rientro. Mi contatta per chiedermi, ancora una volta, consigli universitari, fino a che, verso il pomeriggio, sparisce. Totalmente. La mattina dopo non posso esimermi dal notare cosa ha fatto la sera (visto che oramai sui social tutto è visibile): cena con i suoi amici e poi serata in disco con loro fino alle 6 del mattino. Mi sono sentito veramente preso per il culo.
Questa per me è la fine di ogni genere di rapporto: mi dici di non aver tempo per vederci e poi fai serata coi tuoi amici fino alle 6 del mattino, ma a me dici di non avere tempo perché troppo impegnata? Mi sono sentito veramente e totalmente preso per il culo. Adesso basta davvero, ma veramente basta. Non ho più accettato di essere preso per il culo, non ho più accettato questi comportamenti da parte sua, non ho più accettato questa situazione che sapevo non mi avrebbe portato da nessuna parte. Non ho più accettato di essere la posta del cuore, non ho più accettato nulla. Non ho più accettato il fatto che Lei mi cercasse quando aveva bisogno, quando doveva chiedermi e quando doveva essere capita e poi quando aveva la possibilità di vedermi ha accampato scuse e si è detta impegnata. NON ESISTE CAZZO, VAFFANCULO! Sono esploso. Sapevo che avrei dovuto aspettare fosse Lei a ricontattarmi, ma non ho voluto aspettare un momento di più: le dico più o meno le stesse cose e Lei comincia ad accampare scuse. Per la prima volta la vedo in difficoltà con me: non ero più zerbino e si stava scontrando con l’uomo che si stava risvegliando in me. “Tu mi chiami quando hai bisogno di essere capita e coccolata e poi quando hai la possibilità di vedermi fai finta di nulla”. “Se ti interessava vedermi facevi i salti mortali. Hai scelto di stare con altre persone? Va bene, nessun problema. Le prossime volte contatta loro” Permaloso qualcuno potrebbe dire. No, è che ne avevo piene le palle dei suoi atteggiamenti schifosi e stava esplodendo l’uomo in me. Sapevo che avrei dovuto chiudere una volta per tutte questa cosa, perché andando avanti così non avrei risolto nulla. Era proprio una voglia interiore di chiudere tutto. Lei punta al bersaglio grosso, dicendo che comunque il week-end è breve, che quella sera sarebbe andata da sua nonna (lasciando intendere che sarebbe rimasta tutta la sera lì) e che non avrebbe avuto tempo di venire nella mia città (che strano, quando stavamo assieme ero io che dovevo prendere e andare da Lei e adesso invece mi dice che sarebbe venuta lei, ma che non lo avrebbe fatto per mancanza di tempo? Sai no, per la serie: fare i fenomeni quando materialmente non è possibile farlo. Dai, basta cazzate), che questa estate ci sarebbe stata e bla bla. Ma soprattutto: “ogni tot riesci sempre con queste pesantezze: ero così contenta, mi aveva fatto molto piacere di come ti stavi comportando nell’ultimo periodo e adesso riinizi di nuovo” Subdola come poche, perché in passato aveva funzionato già questa strategia, una sorta di anestetizzante per dirmi che provava interesse verso di me così da tenermi sempre al suo fianco. Ma adesso non più, stavo tornando ad essere uomo e certe cazzate non facevano più effetto su di me: le rispondo che anche io ero contento di Lei, ma che poi, potendoci vedere, ha fatto finta di nulla accampando scuse, quando invece aveva tutto il tempo. Chiudo lì la conversazione. Non volevo bloccarla sulle varie chat, come può fare un ragazzino, ma arrivò a tirarmi fuori il peggio: quella sera stessa Lei fa nuovamente serata coi suoi amici. BASTA. Adesso è veramente troppo. Le riscrivo, più incazzato di prima: litighiamo e mi dice di non scriverle più (stesso copione di tutte le litigate precedenti). Prendo la situazione in mano, la mia rabbia, e decido di fare quello che avrei dovuto fare già mesi fa: BLOCCARLA sulle chat e su tutti i social. Adesso basta, adesso basta davvero. Mi hai veramente stufato. Non voglio e non mi merito di essere trattato così da Lei. Mi ha rotto le palle! Lei accusa il colpo: mi toglie tutti i like e tutti i commenti su instagram e mi controblocca su whatsapp. Da allora non ci sentiamo più. Zero. RESET. E qui si conclude la storia.
FINE———————————–
Il secondo commento che lascerò, contiene invece tutte le considerazioni che ho fatto a seguito di questo
Non ho molto da dire, si ripetono sempre le stesse meccaniche che da sempre segui senza venirne fuori. Non puoi prenderti tu tutte le responsabilità, esageri in una direzione che nell’altra. Ok hai fatto degli errori, chi non li fa? Io provo a mostrarti le varie sfaccettature dei rapporti che sono infinite, alcune più giuste di altre ma sempre molto aleatorie.Lei mi da l’impressione di essere una di quelle che si fanno scudo della “confusione” per fare un po’ quello che cazzo vogliono e non prendersi mai una responsabilità. In sei mesi si è mai fatta sentire?
Il tuo commento di fine dicembre, sul fatto di essere responsabile del bene delle persone che ti stanno attorno, mi ha fatto vedere le cose in modo diverso: sapevo e so che anche lei ha commesso una marea di errori, ha commesso tutto ciò che non andava fatto, ma con questa risposta ho capito comunque che sono stato piccolo piccolo quando c’è stata da affrontare la mareggiata che ci stava colpendo. Se in un primo momento mi addossai le colpe, capii poi dopo anche che le responsabilità erano anche sue, che aveva mollato la barca dopo un mese di litigate banali senza mai chiarimento. Il tuo commento mi fece però capire anche che, essendo io l’uomo, avrei dovuto io gestirmi meglio e guidare anche lei, senza arroganza o supremazia. Non mi faccio martire, né mi faccio responsabile di ogni cosa, ma ho capito che relazionalmente parlando, io ero (per quanto abbia anche io una certa immaturità) quello più maturo, che avrebbe dovuto guidare il momento difficile. Non ho minimamente saputo e in un certo senso, anche voluto, prendere le redini di una barca che stava andando alla deriva: quel “non so se scegliere tra te e lui” per me, a settembre, è stato una pugnalata. Forse interpretai il tuo commento in modo sbagliato, ma tu mi scrissi “sti cazzi se flirta con un altro”: ossia, ci può stare la sbandata, visto che poi si è autocorretta e tu hai esasperato la situazione. Quindi anche lì capii che presi la cosa come l’avessi fatta io, ossia in modo serio, mentre per lei era solo una cosa come un’altra, ma proprio perché figlia della sua immaturità emotiva (cosa che mi ha confermato in più occasioni). Lei, è vero, pensandoci bene, non si è mai voluta prendere delle responsabilità, nascondendosi dietro il: “eh ma te l’ho detto che io volevo rimanere sola, te l’ho detto che guardo prima a raggiungere i miei obiettivi”. Ma non lo fa con cattiveria, lo fa perché è così. Perché, da questi punti di vista, lei è fatta così. E non è nemmeno un caso che, quando parlavamo di queste cose, lei fosse molto recettiva al cambiamento e mi dicesse molto spesso che non avessi torto e che avevo ragione, “imparando” delle cose da me. Per quanto riguarda poi il discorso del se si è mai fatta sentire, la risposta è assolutamente sì: forse mi sono espresso male io, ma in questi ultimi 6 mesi era sempre lei quella a scrivermi ed inziare la conversazione, a videochiamarmi e cercarmi. Io mi sono sempre e solo limitato a rispondere, ma mai ad iniziare i discorsi o a scriverle. Difatti mi ha fatto incazzare questo suo comportamento: scrivermi magari per alcuni giorni di fila, salutarsi e poi ritornare in pompa magna dopo giorni di silenzio come se nulla fosse.
La parte finale del commento (il tuo) dovrebbe farti riflettere: continuava a farsi sentore. Io, parlo di me stesso, le avrei detto “chicca bella, o me come fidanzato oppure non ti far più sentire”.
Ti ringrazio molto per questa risposta dettagliata. E’ vero: purtroppo noto troppo spesso che in questa società le donne, quelle vere, sono casa assai rara e preziosa. A lei ho dato fiducia, ma come hai detto tu, non vale la pena perdere la fiducia verso il genere femminile. O meglio ancora, come hai detto, bisogna solo tararla bene e concederla in funzione delle persone che hai di fronte: io avevo avuto dei dubbi in lei sin da subito, dubbi che mi venivano da dentro, dal mio istinto e questi dubbi si sono confermati come tali. Alla immagine di facciata che lei mi ha prospettato, alla fine è venuto fuori preponderante il suo vero io, con tutti i suoi limiti e tutti i suoi problemi e fisime mentali (anche se è inutile stare qua a dire il perché o il per come, ma secondo me lei si è sentita presa da mee ha sentito interesse sincero da parte mia e forse, dopo aver trovato presumibilmente solo maschi che la cercassero per il sesso, lei si è spaventata e ha voluto fare questi passi indietro, indice di una notevole immaturità relazione. Sì, secondo me immatura relazionalmente, molto). Per quanto mi riguarda, io ho imparato anche da questa situazione: ho imparato appunto a non concedere più così facilmente fiducia, quanto piuttosto a ritagliarla in base a chi mi troverò di fronte. E sì, il dente avvelenato me lo tolgo e stop. E non vale la pena nemmeno avere una pessima idea su di lei: è fatta così, specchio di una società malsana. Fine. Comunque, e chi concludo, aprendomi al mio prossimo commento (e su quello davvero dovrai scusarmi ma non mi sono comportato per nulla da uomo per un certo periodo) e dicendo che lei mi è stata mandata dall’universo: per permettermi una volta per tutte di creare un precedente con la mia ex, la persona a cui ancora penso. Per permettermi davvero di essere più lucido su una situazione che ho logorato per troppo tempo fino a che non ho avuto la fermezza di bloccare per prendermi del tempo per me stesso. Sono grato, tutto sommato, di averla conosciuta e di aver provato per un breve periodo un affetto sincero verso un’altra ragazza e sono sicuro che se è finita così, se questa ragazza ha voluto che finisse così tra me e lei, è perché c’è un piano ben preciso. E io ho le idee molto chiare adesso. Buona serata Sensei!
Ottimo, mi sembra il modo migliore di porsi (soprattutto per la ex), io credo che ci serva tempo per stare soli e imparare ad amarci. Una volta fatto non regaleremo più la nostra preziosa fiducia, saremo aperti e propositivi, ma se qualcuno la desidera, deve guadagnarsela.
Buon pomeriggio Sensei. Il confronto con te per me è sempre stato (e non lo dico con l’intento di fare il “paraculo”, ma con assoluta verità) il più importante, segnante ed insegnante in merito a situazioni e comportamenti sbagliati ed è proprio per questo che, una volta ogni tanto, torno e tornerò a scriverti, perché da questi confronti imparo veramente sempre qualcosa di nuovo.
Prima che ti parli di una questione più delicata, di cui ti scriverò domani, volevo solo raccontarti di questa avventura che ho vissuto con una ragazza e averne, se la hai, una tua opinione.
Per pasqua (di quest’anno) sono stato in vacanza una settimana in un villaggio vacanze all’estero: villaggio da più di 500 ospiti. Purtroppo, poche femmine e io ancora con la testa ancora sulla mia ex, fino a che al terzo giorno di permanenza, incrocio lo sguardo di una ragazza di 21 anni (io 25) che attira la mia attenzione. Anche lei, a suo dire, nota me e capita che la sera stessa ci ritroviamo nello stesso ristorante del villaggio e passiamo la sera a scambiarci sguardi. La sera dopo, approfittando dell’allontanamento momentaneo dei suoi genitori da lei, la approccio: ragazza italiana, della città accanto alla mia. Comincia una danza, fino a che, verso le 4 del mattino, dopo 6 ore passate assieme, ci ritroviamo sulla porta di camera sua. Lei mi saluta dandomi un bacio sulla guancia e li cominciamo a baciarci con una passione sfrenata. Inutile dirti che abbiamo passato poi le 2 seguenti ore in spiaggia a fare un sesso davvero atomico. La mattina dopo io ero soddisfatto così, non avrei voluto altro da lei, ma il destino avrebbe deciso diversamente e difatti quel pomeriggio ci ritroviamo entrambi in una stessa gita. Stando assieme durante la gita, comincio ulteriormente a conoscerla e a sviluppare un certo interesse per lei. La sera stessa, dopo una serata passata assieme con altri ragazzi, ci appartiamo di nuovo, all’aperto, e lo rifacciamo, sempre con una passione folle. Il giorno dopo, nel nostro ultimo giorno in vacanza, passiamo assieme tutta la giornata. Nel pomeriggio, dopo averlo fatto, ci ritroviamo in un momento molto romantico a farci le coccole sulla spiaggia, ammirando il tramonto. Comincio davvero a maturare interesse, come mi sembrava lei per me, e la voglia di approfondire questa avventura da vacanza anche nella vita quotidiana. A questo interesse cominciavo a contrapporre però dei dubbi, dei dubbi sul tipo di ragazza che fosse: difatti lei è una di quelle che settimanalmente fa la ragazza immagine nei locali (e io purtroppo ci ho già avuto a che fare con questo genere di femmine, dato che lavoro nel più noto locale della città dove vivo), che fa spesso la hostess (per eventi dove le fanno indossare i classici vestiti per i mortaccioni) e ha partecipato ad un programma televisivo. Tutto questo condito da un profilo instagram della classica ragazza del mondo dello spettacolo o che comunque tenta di sfondare in quel mondo. L’impressione più grande è che lei sia una di quelle che si vuole solo ed esclusivamente divertire e stop. La cosa davvero strana di lei è che se non mi avesse mai raccontato tutto questo, io non lo avrei mai detto, non lo avrei mai pensato. Difatti io l’ho conosciuta come una ragazza acqua e sapone, un poco imbarazzata dal mio approccio e mi aveva dato sin da subito l’idea di una ragazza per bene… Vero è che in vacanza le persone si trasformano. La cosa poi che mi ha subito messo sull’attenti è stato il fatto che lei, a suo dire, non avesse mai avuto una storia seria… All’inizio appunto non ci ho dato peso, ma poi la cosa ha cominciato a spiegarsi…
Ci salutiamo, con una parola sul rivedersi ancora tornati in Italia. Tornati, ci scriviamo a lungo (le telefonate mi dava l’impressione non gradirle, visto che su 2 telefonate, entrambe le aveva bucate senza richiamare ma scusandosi per messaggio), fino a che, dopo un primo appuntamento saltato da parte sua (per vere questioni di salute, a cui però seguì quella stessa mattina una sua telefonata molto piacevole) a circa una decina di giorni dal nostro rientro, nei primi di maggio, ci vediamo “fuori vacanza”. In tutto questo non do minimamente peso al fatto che in quei giorni trascorsi prima di vedersi, le sue risposte ai messaggi si facevano attendere anche ore, riprendendo sempre come se in realtà non fosse passato tutto quel tempo. Anche qui: ci sta, magari aveva da fare e andava bene così (anche se mi capitava di vederla online e di vederla attiva su instagram, pubblicando e commentando) visto che stava uscendo con me, di cosa mi dovevo lamentare? Ma avrei dovuto interpretare il segnale in modo diverso…
Ad ogni modo, ci mettiamo poco a trovare nuovamente una sintonia dirompente (cosa non scontata per me) e dopo pranzo ci ritroviamo a farlo a casa mia. Avendo fatto tardi, anziché farle fare 50 minuti di treno, la riaccompagno a casa in macchina. Anche in macchina approfondiamo la nostra conoscenza, passando dei bei momenti. Il giorno dopo mi cerca lei per messaggi e 5 giorni dopo (anche qua: messaggi sempre molto banali e risposte che si fanno attendere anche diverse ore) ci vediamo di nuovo per pranzo: è stata abbastanza fredda all’inizio, lo sento e lo vedo, direi forse più distaccata (e anche questo segnale avrei dovuto interpretarlo diversamente). Durante il pranzo comunque ritroviamo di nuovo sintonia e finito di mangiare, ci troviamo a farlo a casa mia. E qua sicuramente avrai tratto delle tue conclusioni (…sei solo sesso…). Dopo sesso ci facciamo le coccole e parliamo e sinceramente sento anche da parte sua un certo interesse che andasse oltre al sesso. I dubbi però permangono e anzi, cominciano a solidificarsi quando 2 giorni dopo sparisce, non rispondendo più ai messaggi che ci stavamo scambiando, nonostante avessimo programmato una cena per quella sera e nonostante pubblicasse attivamente su instagram. Mi faccio sentire io chiedendole della cena: risponde di non aver capito che era per quella sera, che la mattina aveva avuto da fare, che non stesse bene (a questo le ho creduto: non stavo bene io quando ci eravamo visti 2 giorni prima e sicuro le avevo attaccato tutto) e che avremmo rifatto la settimana successiva. Mi infastidisco. Comincio a sentirmi preso in giro, comincio a razionalizzare tutti i suoi comportamenti, il suo modo di essere sui social (a sua detta lei fa il personaggio, ma più che un personaggio mi sembra sia una parte di lei preponderante), le sue risposte date con tempi biblici, nonostante era evidente che lo facesse apposta… Comincio a pensare che lei sia la classica ragazzina poco seria, con la voglia unicamente di divertirsi e di fare la bella vita. Le rispondo che “quando sono a letto con una donna, l’accarezzo facendole le coccole e la invito a cena, lo faccio in modo serio. Perché ci tengo”. Inutile dirti che dopo questo messaggio, le sue risposte arrivarono in tempo zero e in modo molto dolce. (Per la serie: io mi sto comportando in modo galante e seducente con te, dandoti attenzioni e tu invece fai la preziosa. Quando poi ti bastono torni subito a scrivermi… Peccato che tutto questo lo abbia capito solo alla fine). I due giorni successivi mi cerca lei, ma di nuovo stesso copione: risposte in tempi biblici. Io ovviamente non le faccio mai pesare nulla e rispondo sempre, prendendomi i miei tempi, facendo finta di nulla. Qualche giorno dopo la reinvito, per una cena, di sabato sera. A questa cena sapevo che avrei dovuto chiarire il nostro “non rapporto”, capire da lei i suoi comportamenti e che cosa volesse da me. Non volevo più starci in una situazione di poca trasparenza (o meglio, in realtà chiara, ma che a me non stava bene: o ci conosciamo per bene o altrimenti di fare i ragazzini io non ho voglia). Decide lei di venire da me in macchina, cosa che da un lato mi ha fatto piacere, ma dall’altro mi ha lasciato qualche perplessità, come se le desse fastidio che dovessi io doverla riportare a casa o che comunque avrei avuto io il controllo dei tempi.
Ad ogni modo, questa cena (poco dopo metà maggio) avrebbe poi rappresentato la nostra ultima cena assieme, il nostro ultimo incontro ed è stata anche parecchio anomala a mio modo di vedere: c’è stata sin da subito una passione e una voglia di stare con me, da parte sua, che nei due appuntamenti precedenti non avevo mai visto. Io mi ero approcciato in modo più schivo, lei invece in modo molto “sentimentale”. La cena va alla grande, alternando momenti molto romantici a momenti più divertenti. Lei mi cerca, mi tiene per mano, mi accarezza, mi bacia, è molto romantica. Mi sembrava davvero che il nostro rapporto poteva prendere una bella piega (senza neanche farla apposta siamo andati a cena ad un mese dalla nostra conoscenza), vedevo da parte sua un certo interesse e in tutto questo chiaramente non sentivo il bisogno di chiedere chiarimenti. Ci appartiamo poi nella sua macchina e passiamo davvero dei momenti molto belli e come una coppia vera e propria. Io sento davvero interesse nei suoi confronti e glielo comunico a mio modo, dicendole che mi piaceva, che mi faceva venire voglia di essere romantico e di tenerla stretta tra le mie braccia, di proteggerla… Ero davvero infatuato di lei. Anche lei ricambiava. Mi propone una cena per il martedì successivo. Sento davvero che il nostro rapporto stesse prendendo una bella piega (ora, non fraintendermi, io non cerco e non vado cercando una storia, lei compresa, visto che ho sentito sin da subito non poter essere sicuramente la persona della mia vita, ma avevo comunque voglia di conoscerla e passare ulteriori momenti assieme). L’aspetto sveglio fino a saperla a casa e ci diamo la buonanotte. L’anomalia appunto è stata che, a seguito di questa cena, nonostante davvero mi era sembrato ci fosse interesse anche da parte sua, lei ha cominciato ad accampare scuse, ad allontanarsi, fino a liquidarmi con delle gran cazzate e via.
Il giorno dopo questa cena era completamente sparita. Le avevo scritto io alle 9 di sera, per sapere come stava. La mattina dopo mi disse che non poteva più fare per martedì, che aveva da studiare e che era indietro. Inutile dire che cominciai a capire che per lei quello che c’era tra di noi non aveva la ben che minima importanza. Che tutte le cose che avevo visto erano solo nella mia testa. I messaggi diventarono sempre più rarefatti, nonostante si interessasse e chiedesse di me, fino a ricevere una sola risposta al giorno, come se avessi il numerino e “meritassi” di avere risposta una sola volta al giorno. Scopro poi che effettivamente la settimana successiva, le sue scuse avevano fondamento in due esami consecutivi. Fatti, provo nuovamente ad invitarla: mi risponde dicendomi di essere impegnata fino a fine settimana, raccontandomeli tutti e che “scusami, ma è un periodo complicato sotto ogni aspetto”. Inutile dire che ci rimasi male. Sinceramente mi sono sentito avere per lei valenza zero. Lei non aveva nemmeno la voglia di ritagliarsi un momento per stare assieme. Una vera delusione. Non rispondo a quest’ultimo messaggio. Speravo a quel punto che magari fosse lei a farsi sentire… Nulla di tutto questo. Provo io, dopo una settimana, a rifarmi sentire: ai primi messaggi dove sembrava contenta di risentirmi, tornarono le solite risposte rarefatte, fino a che ad un certo punto scoppio e le scrivo che mi sembrava che non avesse voglia di conoscermi e di passare del tempo assieme. Che ci fosse qualcosa che valesse la pena vivere dopo la cena, ma che forse l’avevo vista solo io. E qua, come c’era da aspettarsi, arrivano le risposte più paraculo del mondo. Ossia che con me lei fosse stata da Dio, che si trovasse davvero tanto bene con me (PAROLE SUE), ma che non fosse il momento giusto “per avere impegni e legami… Con lo studio e tutto quanto” e che il suo silenzio degli ultimi giorni era rivolto proprio a questo. Aggiunse che le dispiaceva davvero molto, che se solo fosse stato un altro momento… e che non è che non voleva conoscermi, ma che non voleva illudermi e creare qualcosa che non avrebbe saputo mantenere in modo stabile e profondo come lei pensava io avrei voluto. Sottolineò più volte il fatto di questo studio, che doveva finire gli ultimi esami per la laurea e che io, visto l’interesse che nutriva in me, rappresentavo una distrazione perché avrebbe voluto vedermi tutti i giorni. Che era davvero dispiaciuta e che quello che mi stesse dicendo, anche se sembravano scuse, era tutto vero, la pura e semplice verità. Conclude poi dicendo che sperava non fossi arrabbiato con lei e che ci saremmo sentiti. Ho provato a parole a ribattere, ma lo sappiamo tutti che è inutile. Non sapevo se crederle o mandarla a farsi un giro per tutte quelle cose che mi aveva detto. Da una parte mi sembravano tutte scemenze che mi aveva detto per chiudere in modo gentile il nostro rapporto, dall’altra mi sembrava ci fosse verità nelle sue parole e che lei fosse solo molto confusa. Avevo deciso di darle fiducia e di farmi da parte, come lei mi chiedeva. 2 settimane dopo, senza un doppio fine, le commentai una storia su instagram. Anche qua risposte sempre rarefatte, fino a che non mi ha più risposto. (5 giorni fa). Non cercavo assolutamente una ri-seduzione, quanto piuttosto uno scambiare due chiacchere. La vera delusione c’è stata quando, appunto, pochi giorni dopo che io le avevo commentato la storia, quindi a poco più di due settimane da quei messaggi, lei cominciò a pubblicare a cascata storie su instagram di lei al mare. Inutile dire che mi ha ferito. Era ora assolutamente fuori dubbio che tutto ciò che mi aveva scritto erano solo un mucchio di cazzate. Una gran marea di cazzate. Non ti nascondo che mi è rimasto il dente avvelenato. Perché spararmi quelle cazzate? Perché dirmi dello studio, del fatto che per te era fondamentale studiare, che avresti voluto vivermi ma in un altro momento ma questo studio era più importante, quando poi ti sei sbugiardata da sola? Non ha nemmeno avuto il coraggio di dirmi la verità. Ma dopotutto, e qui torniamo a cosa ti stavo raccontando, cosa potevo aspettarmi da una ragazzina del genere? Che potesse anche solo frequentare un ragazzo prima dell’estate? Che mi aveva detto di avere già una vacanza prenotata ad Ibiza per una settimana ad Agosto per andare a fare casino… Cosa potevo aspettarmi da una che pubblica foto del culo e foto di lei in costume a profusione su instagram? I miei errori sono stati darle fiducia, credere che lei fosse meglio di quello che era e di starle dietro quando lei invece faceva quello che le pareva. Non ha avuto nemmeno il coraggio, nonostante io mi sia approcciato a lei con galanteria e da uomo, di dirmi la verità ma anzi, mi ha accampato una marea di scemenze, quasi a volermi persino illudere. O meglio, sono stato fesso io a farmi incantare da una come lei, da una che non ha mai avuto una storia seria con nessuno, da una che pensa a fare la subrettina e sfruttare il suo corpo per divertirsi. Dovevo avere più polso fermo quando cominciò a rispondere in modo rarefatto, quando cominciai ad avere dubbi su di lei, invece che darle fiducia. Ma poi ti pare che se una persona è davvero interessata a te non trova il momento per un caffè o per una pizza? (cose che ho scritto anche lei e a cui rispose dicendo che si sentiva trattenuta, che oramai era alla fine del percorso di studi e che in un modo o nell’altro avrebbe dovuto finirli). Evidente adesso, con il senno di poi che poi non fosse interessata o che comunque si sia spaventata di fronte al mio essere “uomo” (o così la penso io) e meno ragazzo di quello che si aspettava. Mi è rimasto il dente avvelenato perché mi sono fatto prendere in giro e non le ho mai risposto a modo, alle sue minchiate. Al fatto che dovevo tirarla giù dal piedistallo che si era costruita e che le avevo costruito…
Hai fatto una analisi molto precisa, oserei dire chirurgica della non-storia, ma di anche come tu ti sia approcciato a lei e dei suoi vaneggiamenti. Il problema non sei tu, ma il sistema, è starato, fatto male e sfascia il cervello delle persone portandole a comportamenti di questo genere. L’educazione manca, da parte di tutti che pensano che sui social e poi nei rapporti tutto gli sia concesso. Il tuo unico limite, ricorda sempre che è solo il mio punto di vista, non è tanto quello che hai fatto o come ti sei comportato, ma che ancora vivi nel sistema fatto di culi e tette. Le ragazze, anzi le donne, quelle vere, possono anche essere belle ma hanno anche una dignità che non le porta a mercificare così il loro corpo. Ognuno è libero di fare quello che vuole, altrimenti io stesso sarei un ipocrita a mettere foto di belle ragazze, però poi la liberà propria finisce dove si incide su quella altrui. E lei, con i suoi modi, ti ha ferito, tutto qui. Personalmente non credo tu debba cambiare nulla, perché le hai dato fiducia; hai creduto e sperato che non fosse culo e tette ma una persona con più valore, e sognare non è mai sbagliato. Solo fanne tesoro senza però diventare cattivo, il dente avvelenato cavatelo e vai avanti per tua strada. Sei giovane e hai tempo per conoscere donne, quelle vere: l’amore nei giovani sta negli occhi (Shakespeare, Giulietta e Romeo).