Parlando di sesso, prima o poi si arriva alla fatidica domanda: quanto contano le dimensioni del pene nel sesso? Le dimensioni sono direttamente proporzionali al piacere che prova la donna?
Considerando che le misure sono spesso un problema che si pongono gli uomini e che i centimetri possono essere fonte di insicurezza sotto le coperte, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sull’argomento.
In questo articolo parleremo di condizioni non patologie e non vuole essere un articolo “scientifico” ma informativo e di aspetto generale.
Le dimensioni di lui e di lei
Visto che stiamo parlando di organi sessuali, torniamo tra i banchi di scuola e andiamo a ripassare un po’ di biologia e in particolare l’organo sessuale maschile (pene) e l’organo sessuale femminile (vagina).
Il pene maschile è costituito da tessuto – detto spugnoso – (e non da muscolo come spesso si crede) che aumenta di dimensioni grazie al sangue che fluisce nei vasi sanguigni durante l’eccitazione sessuale.
Anche la vagina è un organo elastico che si allunga e si allarga grazie all’eccitazione. Come abbiamo appena descritto, entrambi gli organi variano le loro dimensioni durante l’atto sessuale. Ma di quanto variano le loro misure?
Pene e vagina sotto la lente
Partiamo dalla donna. La vagina, a riposo, ha le dimensioni di circa 2 cm di diametro e 8 cm di lunghezza. Durante l’eccitazione le dimensioni arrivano a 10-12 cm di lunghezza e 6 cm di larghezza.
Come potete notare siamo ben distanti dai 25 cm e passa dello strumento di Rocco Siffredi. Già da subito la prima domanda che ci viene in mente è: “che ci facciamo con i centimetri che avanzano”?
Quindi, lasciando da parte le statistiche sulle dimensioni medie del membro maschile, a quanto pare con un pene di 12 cm (che in genere si considera piccolo) si arriva alla fine della corsa e si fa un frontale con la parete interna della vagina. Tenete a mente che per molte donne sentire sbattere il glande sulla parete interna provoca dolore.
Quanto contano le dimensioni del pene. Finto problema?
Come potete notare approfondendo la questione di quanto contano le dimensioni, soltanto disturbando la biologia della scuola media il problema delle dimensioni si sta ridimensionando. Mamma natura, che stupida non è, ha fatto in modo che la donna si adatti facilmente a quello che passa il convento.
Qualcuno obietterà che una cosa è fare sesso per procreare e un’altra cosa è fare sesso per procurare piacere. Anche qui mamma natura non si fa trovare impreparata.
Infatti le terminazioni nervose che provocano piacere nella donna si trovano principalmente nella parte iniziale della vagina e nel clitoride. Per stimolarli non abbiamo bisogno di andare in apnea negli abissi più reconditi.
Le vere dimensioni che contano sono quelle del cervello
Ma allora da dove nasce tutta questa importanza che viene data alle dimensioni del pene? Perché preoccuparsi tanto di qualcosa che importante non lo è poi così tanto?
Le risposte sono molteplici. In parte vanno ricercate nella profonda ignoranza che abbiamo (da sempre) nei confronti del sesso. Quando predomina l’ignoranza si fanno avanti dicerie e luoghi comuni difficili poi da abbattere.
In parte perché gli uomini sono da sempre in conflitto tra di loro e l’unica cosa che hanno per confrontarsi in fatto di virilità sono le dimensioni (posso anche raccontare di essere bravo a letto e di far venire una donna con la sola imposizione delle mani… ma chi mi crederebbe?).
Inoltre c’è la semplicità. Considerato che il sesso è un ambito per molti sconosciuto e di cui è difficile parlare. Se riduciamo tutto alle dimensioni abbiamo sicuramente semplificato l’argomento e chiuso ogni discussione.
Quanto contano le dimensioni del pene, quel è la lunghezza giusta?
Quanto contano le dimensioni e la giusta lunghezza del pene sono dubbi che attanagliano molti uomini ma, nella maggior parte delle volte, è un finto problema e spesso troppo sopravvalutato.
L’argomento delle dimensioni del pene era già noto in India più di duemila anni fa, ed infatti lo troviamo dettagliatamente approfondito nel Kamasutra, il libro che insegnava ai giovani nobili l’arte amatoria.
Ma anche in Cina avevano capito l’importanza dell’argomento e lo ritroviamo nei trattati di medicina tradizionale taoista che sono arrivati fino ai giorni nostri nei “Libri del cuscino”.
Partiremo proprio da queste antiche informazioni per comprendere fino in fondo l’importanza delle dimensioni del pene nel rapporto sessuale e vedremo quanto queste sono legate alla nostra felicità a letto.
Dimensioni del pene viste dal Kamasutra e dai maestri taoisti
I primi a rendersi conto che le dimensioni del pene ricoprivano una certa importanza per il raggiungimento del piacere sessuale sono stati i maestri indiani e cinesi più di duemila anni fa.
In quel periodo il sesso, e soprattutto la corretta informazione, erano considerati di grande importanza tanto che ai giovani nobili venivano insegnate le arti amatorie come oggi studiamo la matematica e la filosofia.
In questo modo quando i due amanti si incontravano sapevano alla perfezione quello che dovevano fare, quali erano le zone erogene reciproche e come dovevano comportarsi per risvegliare il desiderio.
L’obiettivo del Kamasutra indiano e dei Libri del Cuscino cinesi era proprio di dare le informazioni necessarie ad avere una vita sessuale di coppia felice e soddisfacente, proprio perché avevano capito che una relazione felice si basa soprattutto su una vita sessuale felice.
Sapere è godere… o era potere?
Proprio per questo motivo nei due libri si parla delle dimensioni del pene e della loro importanza nel sesso e avevano subito individuato il modo corretto di affrontare l’argomento (che è totalmente diverso dal nostro).
Se ci pensi bene oggi le dimensioni del pene sono viste in maniera assoluta, ossia il problema fondamentale è “quanto ce l’hai lungo?”, e questo perché pensiamo erroneamente che un pene lungo riesca con più facilità a soddisfare una donna di un pene corto.
Da qui derivano tutti i nostri problemi psicologici quando in palestra negli spogliatoi passiamo in rassegna i peni degli altri e li confrontiamo con il nostro.
Peccato che questo approccio è totalmente sbagliato, non affronta l’argomento nella maniera corretta e ci infonde un complesso di inferiorità (o superiorità) immotivato.
Il Kamasutra afferma, giustamente, che come le dimensioni del pene variano da uomo a uomo anche la lunghezza della vagina è variabile da donna a donna.
Per questo motivo dovremmo prendere in considerazione le dimensioni relative tra pene e vagina e studiare la loro compatibilità. Infatti un pene che può essere piccolo per una vagina può risultare della dimensione corretta o addirittura grande per un’altra vagina più piccola.
Se ci pensi questo è il modo giusto di affrontare il problema perché il pene va infilato proprio nella vagina (come il piede in una scarpa) ed è corretto che tra di loro siano compatibili.
La giusta posizione per tutte le dimensioni del pene
Proprio per essere veramente precisi, nel Kamasutra gli uomini e le donne vengono suddivisi in tre classi differenti ciascuno in base alle dimensioni del pene e della vagina.
Gli uomini possono essere:
- lepre, toro e cavallo.
Le donne possono essere:
- cerva, cavalla ed elefantessa.
In tutto avremo nove combinazioni differenti di cui solo tre saranno equilibrate e daranno senza problemi un rapporto sessuale soddisfacente, mentre le altre sei saranno non equilibrate e potrebbero dare origine a qualche problema a letto.
Il Kamasutra fornisce la soluzione per le relazioni non compatibili suggerendo la giusta posizione per fare l’amore a seconda delle diverse unioni.
Quanto contano le dimensioni del pene: la soluzione del Kamasutra
In particolare nel caso in cui l’uomo avesse le dimensioni del pene piccole, le posizioni del Kamasutra più indicate sono:
- la pecorina in tutte le sue varianti in cui l’uomo può effettuare una penetrazione molto profonda,
- la posizione dell’amazzone in cui è la donna a gestire il ritmo e la profondità di penetrazione,
- alcune varianti della missionaria dove le gambe della donna sono sostenute verso l’alto dall’uomo in modo da regolarne l’angolatura.
Discorso diverso nel caso in cui l’uomo avesse le dimensioni del pene esagerate rispetto alla lunghezza della vagina. In questo caso bisogna utilizzare posizioni in cui il rapporto non risulti doloroso per la donna non permettendo al pene di arrivare troppo in profondità.
In genere la donna dovrebbe avere il ruolo attivo nel rapporto in modo da gestire i movimenti e controllare la profondità di penetrazione.