Sedurre una ragazza è il sogno di ogni uomo, in modo particolare se si tratta di una persona che troviamo semplicemente irresistibile e stupenda.
Sei lei è davvero per te così meravigliosa – e quindi l’hai messa su un piedistallo – sono dolori e conquistarla sarà molto più complicato di quanto dovrebbe essere.
Per quale ragione dovrebbe esserlo? Una domanda che mi viene fatta spesso durante le consulenze dirette, in cui analizziamo insieme la situazione per poi creare la giusta strategia di conquista.
Tornando alla domanda, quando si vuole sedurre una ragazza, sul perché la situazione si dovrebbe complicare è semplice: nei momenti di caos fai cazzate!
Gestire la crisi e sedurre una ragazza
Tentiamo di capire cosa accade:
- Incontri una ragazza che ti piace, magari sui social, in palestra, in discoteca, in vacanza oppure potrebbe anche essere una tua amica.
- Riesci a conoscerla (a volte si sbaglia diventandoci confidente), oppure fai troppo l’amico e finisci nella zona amicizia.
- In ogni caso entri nel caos perché, a tuo dire, lei ti manda messaggi che non capisci, è strana e poco coerente.
- Fai qualche errore gigante, tipo dichiararti o chiedere aiuto ad amici comuni.
- Oppure fai un gesto eclatante, le regali fiori o gioielli o direttamente un rene.
Questi sono dei passaggi generici che però, per esperienza, fanno in troppi. E poi si trovano infilati in qualche situazione ingestibile, e qui entro di scena io che risolvo le situazioni più ingarbugliate.
Prima un’analisi, poi la seduzione
Non ti spaventare, non parlo né di analisi matematica né di analisi psichiatrica. Parlo invece di una attenta valutazione della situazione in cui ti trovi.
Sai sedurre? Questa è la domanda chiave della tua analisi personale, perché se non conosci le tue capacità e non sai come metterle in pratica, sei destinato (nel 90% dei casi), a non conquistarla.
Il 10% è casualità, perché la seduzione non è una scienza e non offre mai certezze, chi ti dice il contrario e ti assicura risultati è un truffatore.
Detto questo è il momento di capire se hai almeno le basi per sedurre. Di seguito una lista sommaria di quelle che sono le principali capacità per farlo. Non sono tutte, e anche se le hai, o le applichi con la ragazza che ti piace, potresti prendere un due di picche.
Come detto, però, esse aumentano le tue possibilità di sedurla in modo importante, arrivando a livelli che non credevi possibili. Se ci pensi il 90%, per quanto sia un concetto ovvio, indica che 9 su 10 sono a portata di mano, non male!
Lista sommaria di ciò che ti serve per sedurre:
- Contatto fisico.
- Linguaggio del corpo.
- Sfacciataggine.
- Cultura.
- Ironia e autoironia.
- Aspetto fisico (poco importante, di solito).
- Empatia.
- Flirtare.
Come vedi sono parecchie, e probabilmente ce ne sono altre (di solito sono declinazioni di quelle che ti ho appena elencato), ma potrebbero non bastare. Ciò che è essenziale è che le studi, impari e soprattutto applichi.
Sedurre una ragazza nella pratica
Non esiste un metodo di seduzione unico che funzioni con tutte.
Si tratta di un concetto essenziale che deve esserti chiaro, scolpito nella testa. Non è matematica che facendo sempre le stesse cose otterrai un risultato (esatto o sbagliato che sia). Ogni situazione è diversa poiché VOI due siete diversi.
Tu hai un passato e delle esperienze, come la stessa persona che vuoi sedurre. Ecco perché prima di tutto è utile sapere chi si è e quanto si conosce davvero della seduzione. Poi potrai capire, fino a certi limiti, la persona che hai di fronte.
Se lei ha mille problemi, ad esempio, o viene da una storia in cui ha sofferto, usare la gelosia come strumento per spingerla verso di te, o anche il Reset (una tecnica molto utile), sarebbe un errore.
Nelle consulenze telefoniche faccio proprio questo: comprendo chi vuole sedurre, cosa sa fare e mi faccio un’idea di lei e quindi posso costruire una strategia di seduzione mirata.
I vari passi della seduzione
Per sedurla, in linea di massima, dovrai essere curato (senza eccessi), dal punto di vista fisico. Non serve essere belli, ma avere un bel look potrebbe esserti utile nel primo approccio.
Se già la conosci, e lei non ti ha mai notato, allora puoi mettere in pratica il Reset (e come vedrai anche il cambiamento di look è importante).
Iniziare il contatto fisico, ti consiglio di leggere i vari articoli e soprattutto quello che riguarda l’escalation in cui imparerai come e quando fare contatto fisico.
Anche il linguaggio del corpo incide molto, per cui impara a leggere i segnali del suo e a utilizzare il tuo corpo per comunicarle sicurezza e interesse.
Poi entrano in campo l’empatia per comprenderla e creare un legame, il flirt per non finire in zona amicizia e l’ironia per superare i suoi test: un sacco di roba!
Sedurre una ragazza: la gestione della crisi
Quando seduci una ragazza, o tenti di riconquistare l’ex, c’è una cosa che dovrebbero insegnare i “fenomeni” del web che ignorano del tutto: la gestione della crisi.
Diciamo che stai applicando tutti gli strumenti che abbiamo appena visto e lei ti dimostra un minimo di interesse, poi all’improvviso accade qualcosa che ti destabilizza.
Ad esempio potrebbe iniziare a risponderti ai messaggi dopo ore, oppure essere più fredda o inventare scuse per non vederti.
Molti cadono proprio qui, in questa zona oscura che ti avviluppa le gambe e ti tira in basso, sempre più in basso: e fai degli errori.
Inizi a scriverle mille messaggi, a chiederle spiegazioni, a litigarci o a fare scenate più o meno esagerate. Altri si arrovellano la testa e passano le giornate a tentare di psicanalizzarla per risolvere la situazione, o a chiedere ad amici, parenti, conoscenti ed estranei un parere.
Qual è il risultato di tutti questi comportamenti? Alla fine lei perderà interesse per te perché è mancata una cosa fondamentale (che non ho segnato prima volontariamente): la leggerezza.
E perché ti è mancata? In pratica per tante ragioni ma ciò che ci interessa è gestire quei momenti di crisi con un pizzico di freddezza e furbizia.
Se capisci che sei in un mare di m…. non provare a risolvere il tutto con manovre incredibili, colpi di genio e gesti eclatanti, la faranno sentire incompresa! E anche molto, forse troppo, sicura di sé.
La metterai su un piedistallo dove diventerà irragiungibile. La parola d’ordine è Gestione della Crisi!
Come gestire la crisi?
Non facendosi prendere dal panico, stai calmo e renditi conto che le donne hanno tra le loro peculiarità un certo comportamento melodrammatico che le spinge a “esagerare” un po’.
Per cui prendi i suoi comportamenti “freddi” verso di te solo per quello che sono: reazioni di una persona a sue personali difficoltà. Lasciale spazio, dimostrale che i suoi atteggiamenti non ti abbattono e non ti mandano in paranoia.
Se li ha perché inizia a perdere interesse per te, non aumenterà di nuovo facendo lo zerbino o esagerando con regali costosi e grandi gesti.
Se li ha per motivi suoi, allora agire come detto sopra la farà solo scappare. Al contrario un tuo atteggiamento più pacato avrà molte possibilità di avvicinarla a te: si sentirà al sicuro e le dimostrerai che la sai gestire, le farai vedere che sei un maschio alfa!
Ciao Sensei, come scritto nella mail, spero avremmo l’opportunità di parlarne direttamente, ma sono giù di morale: non credo di avere possibilità. Ci sono cose che stonano troppo nella vicenda, che non tornano.
Ieri siamo stati insieme tutto il giorno in giro e lei si scriveva costantemente con quell’altro, a raccontargli ogni singola cosa. Io ho fatto le mie mosse, ho applicato i tuoi consigli e mi sono fatto rispettare, però ci sono stati dei momenti dove mi sentivo veramente lo zerbino che la portava in giro. Lei mi ha concesso delle cose, anche pesanti (spogliarsi in camerino con me seduto davanti e la tenda lasciata aperta apposta), ma credo ormai siano solo espedienti per tenermi appeso e, in questo senso, offusca di proposito il rapporto con l’altro. Sento di essere relegato in zona amicizia, che lei abbia con me un rapporto di amicizia molto open, ma nulla più. Mancano tante cose…
Secondo me il problema di fondo è il mio modo di approcciarmi con lei: sono stato troppo morbido, troppo facilmente conquistabile e in sostanza nulla più che uno zerbino. Le concedo troppo, di trattarmi anche in modo superficiale, agisco in modo scontato, non mi faccio rispettare. Lei ormai, in nome della confidenza, si prende delle libertà malate, sbagliate. Puoi uscire con qualcuno e passare la giornata a scrivere ad un altro? No. MI USA, palesemente. Con un’altra queste cose sarebbero da cartellino rosso e invece a lei lo consento. Con me ultimamente ha il vizio di visualizzare e non rispondere, mentre con l’altro ha corrispondenza fittissima; poi vedi anche che mi ha sempre invitato quando lui non poteva. Per me è irrecuperabile la situazione a questo punto. Credo sia arrivato il momento di lasciarla andare.
Ciao Sensei,
Ho solo una cosa da chiederti rispetto a quanto ci siamo detti ieri. Avendo programmato per due settimane l’incontro a casa sua per questa settimana (oramai conclusa) e avendo io risposto al suo messaggio come “ne riparleremo poi settimana prossima quando ci vediamo” (fermo restando che non dovrò riprendere l’argomento), devo essere io adesso a propormi o aspetto sia lei a riproporlo, facendo quindi finta di nulla?
Grazie
Comportati come se nulla fosse.
Non prendermi per scemo (anche se lo sono ahaha), ma intendi la tua risposta in termini dell’incontro, quindi di non proporre/dire nulla circa il vedersi a casa sua, giusto? Perché il non rimembrare il messaggio sull’amicizia mi è chiarissimo.
Non ti prendo per scemo, ma continui a comportarti sempre allo stesso modo. Non è matematica, ma interazione tra persone. Devi imparare a usare quello che ti dico per prendere delle decisioni autonomamente.
Buongiorno. Se avessi tempo ne parlerei direttamente con te, ma spero e sarei grato se tu potessi comunque darmi due paroline qua. Magari poi ci sentiremo via telefono la settimana prossima.
Ti faccio una sintesi dell’ultimo commento: è entrata nell’appartamento nuovo, ricevendo suoi inviti decisi ad andarla a trovare. Il giorno del compleanno le ho fatto consegnare un mazzo di rose rosse (di numero dei suoi anni), con una dedica speciale: ha gradito, senza troppo entusiasmo, dicendomi prima che la dedica fosse smielata e poi che fosse il regalo più bello tra quelli ricevuti. La sera dopo si è proposta insistentemente di tagliarmi i capelli quando sarei andato a trovarla. Lunedì poi è venuto fuori che fosse in casa con un “amico”, che gli stava dando una mano a fare varie cose: avevo notato questa disconnessione dai social a colpi di paio di ore e avevo pensato a qualche “situazione” tra loro. Avevo così deciso di farmi desiderare pesantemente. Questo è quello che ti avevo scritto.
Ciò detto, ha subito accusato i miei atteggiamenti e martedì sera mi ha chiamato, invitandomi di pranzare e passare il pomeriggio insieme, con lei che veniva in macchina da me. Ci siamo visti giovedì: pranzo e poi giro al centro commerciale. Ho applicato quei consigli che tu mi desti dopo l’ultimo incontro: lasciarla lì, “non sei da buttar via”, momenti di caldo con lunghi freddi in cui non la calcolavo e mi facevo i fatti miei; non mi sono tirato indietro dal definirla amica in un paio di occasioni, mentre in tutto questo ho fatto tanto CF, con carezze e pacche al culo, massaggio alle spalle, cingerla in vita molte volte, allontanarla simpaticamente quando diceva scemenze, più volte mano sulla schiena/lombo che poi scorrevo al sedere e glielo accarezzavo; sono capitati momenti in cui ci davamo la mano e l’ho sempre tolta io per primo; le ho dato qualche bacio affettuoso sul viso, senza mai andare oltre: non ho mai osato, sapendo che ci saremmo sicuramente visti a casa sua, da soli, settimana prox. Ho mantenuto l’atteggiamento di “chi sa come va a finire”. Solo una volta, ad un mio pizzico al culo mi fa “Hey”, a dire “conosci il nostro rapporto, fai il bravo”; per il resto impressione di una che gradisse. Mi sono evitato poi battutine stupide o di confidenza, evitando le cazzate che diceva o rispondendole a modo; quando citava altri io me ne infischiavo o cambiavo argomento. Da parte sua anche CF, ma mai intenso: sulla scala CF 3/4 su 7, amicale, lei tornava indietro dalla corsia e mi metteva le mani sul petto per spingermi a fare retromarcia, mani solo sulle spalle per prendere parola e mai sulla vita, qualche buffetto e un paio di carezze; mi ha dato un buffo sul sedere, giocando mi ha messo una mano al collo per strozzarmi, mi si buttava addosso. Sul finire, è stata anche gelosa: con lei in fila per prendere un panino che ci teneva farmi provare e io più distaccato da parte, mi sono messo a fare vocali ad altre persone: mi ha subito fatto audio su whatsapp (non potendo parlare direttamente) chiedendo a chi stessi facendo i vocali. Alla mia battuta di risposta, me lo ha richiesto, quasi infastidita. “Non a te ;)” “Perché sei così stronzo che non mi dici le cose?”. Tornata indietro me lo ha richiesto e poi ancora in macchina al ritorno, a 20 minuti di distanza: ironizzo e cambio discorso. Da citare questa piccola cosa: dentro al super, al reparto dei profilattici, si era girata verso di me sorridendomi maliziosamente.
Ieri poi, non avendo risposto ad una sua videochiamata, mi ha fatto un audio in cui mi ha detto “un pensiero a cui ho riflettuto ora”. Mi ha detto di aver ricevuto 5 rose rosse da un conoscente, con un biglietto citante “nel caso non te le regalassero a san valentino” e che, questo gesto le ha fatto ripensare a quelle che le ho regalato io e, cominciando a singhiozzare e piangere, che è “stracontenta” perché non è facile mantenere un rapporto con uno che è un ex e che apprezza tantissimo il rapporto che ha con me, che lo vorrebbe pure da altri ma che non si può, a causa di ragazze gelose e che io sono single quindi non ha ancora visto come sarò con lei, ma che per adesso mi sto comportando benissimo, che le ho dimostrato di volerle molto bene ed è contenta; che ha pensato che non mi ha ringraziato mai a modo e che un ex che fa ancora un regalo del genere è difficile da trovare e “apprezzo che mi vuoi bene così e basta, che non vuoi da me qualcosa in più. Hai capito che voglio solo amicizia con te e ti basta quello e questo mi rende felicissima.”
Follia, mai capitata una cosa così. Ho sempre prestato attenzione ad evitare la zona amicizia e adesso lei dice così. Mi sta prendendo in giro: con quello che ho combinato, con le cose che mi hai detto tu, col fatto che ci flirto a bestia e tutto il CF, mi sento dire queste cose. Ho fatto ascoltare l’audio a 2 amici e le sensazioni sono le stesse: paraculata, lacrime ed emozioni forzate, a tratti finte (stile grande fratello). Lei sa che io non mi sto comportando da amico, lo sa molto bene.
Ho preso tempo: le ho risposto solo che avremmo parlato la settimana prossima. E, da copione, ha fatto la finta tonta, infastidita anche, dicendo che mi ha fatto un audio della miseria e non capisce la mia reazione, che ha anche pianto (a dimostrazione che ha voluto teatralizzare la cosa) e non capisce cosa ha sbagliato, dicendomelo proprio da finta tonta.
Non voglio impastare con ulteriori pensieri e parole questo singolo commento, ma ti ho raccontato la situazione. Settimana prossima devo andare da lei e sta cosa o prende una piega decisa o va chiusa.
O la lasci perdere perché è “folle” oppure aspetti qualche giorno e a mente più lucida decidi.
In settimana ti contatto sicuramente per fissare una chiamata.
A me il suo audio sembra fin troppo netto. Teatralizzato e forzato, su questo sono sicuro, ma perché spingersi a dire certe cose così nette? Sicuramente tu che conosci meglio la mente femminile saprai illuminarmi, ma se da un lato capisco e condivido il “principio” che ruota dietro al concetto di presunta amicizia che loro ci affibbiano, dall’altro dirmi quelle cose a me suonano come una condanna a morte: sbattuto nella zona amicizia, senza passare dal via.
Sabato non mi ha scritto e ieri mi ha scritto un “Buon SV sfigato”. Questo lo scriveresti ad un tuo amico o ad un presunto ragazzo il cui atteggiamento ti ha lasciato un segno?
Mi sembra che tu sia troppo arrabbiato e usi termini drammatici, per questo ti consiglio di prendere tempo con lei.
Non voglio coinvolgerti in un botta e risposta, visto che sento proprio il bisogno di avere dei chiarimenti diretti da parte tua. Comunque ho preso tempo con lei, non sapendo che cosa risponderle e per ora vige questo silenzio (a parte lo scambio di auguri di ieri). Più che farmi arrabbiare, mi ha demoralizzato perché ho preso sul serio le sue parole. Ma forse è anche qua l’errore: prenderla sul serio. Non sapevo cosa dire, come prenderla… Ma saprai dirmi di più al telefono. Per ora, sei stato gentilissimo ad aver letto tutto il precedente commento. Grazie.
Buongiorno, buon martedì! Come stai?
Mi rendo conto che ci sarà in questo commento tanta carne al fuoco e mi scuso per la prolissità, ma non credo che gli ultimi sviluppi necessitino di confronto telefonico.
Dopo il nostro ultimo confronto ho cercato di correggere il tiro e un apparente cambio di rotta c’è stato: un suo invito per un viaggio l’anno prossimo e una conduzione messaggistica condita di frecciatine reciproche, battutine e così via. Mi ha proposto di fare delle cose assieme, si è informata su cosa voglio fare nel futuro, come se lei stessa ne fosse coinvolta, abbiamo riso, giocato, scherzato. Il tutto sempre con questo suo modo di atteggiarsi a volte da amica, a volte da frequentante.
Nel frattempo, si è insediata nell’appartamento nuovo e, dopo avermi videochiamato per farmelo vedere, mi ha chiesto quando sarei andato a trovarla. Ho scherzato sulla questione, con lei che ha calcato la mano dicendo che sarei potuto già andare in quel momento. Non ho abboccato subito, fino a che le ho proposto con fermezza di fare la sera del compleanno (era sola): cena a casa sua e poi via il sabato mattina presto. Ha preferito rimandare alla settimana successiva (questa), quando lei era più tranquilla. Arriva il compleanno: la mattina le faccio consegnare un mazzo di fiori (bouquet di rose rosse) con bigliettino di auguri e dedica. Primo impatto tiepidino. Mi fa diverse domande su come e dove avessi scelto e bla bla vari, con lei che mi dice che sua mamma non avesse mai ricevuto un mazzo come quello da suo marito (garantisco, molto bello ma non esagerato): scherzo dicendo che avrei dovuto regalarlo a sua mamma. Nel pomeriggio mi dice con voce da gattina: “Comunque… Se devo essere sincera il regalo più bello è stato il tuo, che anche altri mi hanno fatto il regalo”, per poi partire ad elencarmi i regali che alcuni ragazzi (maschi) le hanno fatto, tra cui anche il nuovo informatico che sta sentendo (che chiamerò Francesco) il quale è saltato fuori da gennaio di quest’anno, ma che appunto le ha fatto un regalo (collana di bigiotteria). O si conoscono da tempo, o altrimenti per fare lui un regalo del genere a lei potrebbe esserci altro. Io comunque me ne sbatto, non chiedo info e vado avanti per la mia strada.
Ad ogni modo, mi aveva detto poi anche che la dedica era un po’ smielata, ma che era carino che avevo scritto una strofa della (famosa) canzone: per me ci stava, ma ho comunque stemperato, dicendo che in realtà volevo scrivere gli “auguri alla ragazza col culo fantastico”, ma che poi potesse leggerlo anche sua madre e che quindi fossi andato più soft. “Ahaha quanto sei scemo! GLI AMICI NON GUARDANO IL CULO!” – “Hai ragione, ci sono culi più belli da guardare” – “mister simpatia oggi” – “Sei una amica permalosa” (ricordo il tuo consiglio di dirle specificatamente che è un’amica e non mi tiro indietro sull’apostrofarla come tale). Mi ha poi videochiamato per farmi vedere come stesse sistemando le spezie nella cucina: due chiacchiere, frecciatine, prese in giro, e via così. Mi dice (di nuovo) di andarla a trovare in settimana, per pranzo, che mi avrebbe cucinato un piatto tipico ligure nella sua nuova casa. La sera dopo mi videochiama e, concentrandosi sui miei capelli, dice che vuole tagliarmeli lei, che ci tiene, e che non vede l’ora. Ironia, tanta, e assoluto ostracismo le mie risposte. Mi scappa poi una battuta sul fatto che se avesse mangiato troppa cioccolata le sarebbe venuto il culetto più rotondotto e i fianchi da stringere e accarezzare, a cui lei ha risposto con l’emoji “faccia scontenta”. Mi riscrive poi due ore dopo dandomi la buonanotte, chiamandomi gay (come ogni tanto fa).
Ieri, comunicazioni molto più rarefatte, con un paio di mie chiusure a conversazioni fini a sé stesse, tra cui un chiedermi consiglio su come seccare le rose che le ho regalato: “bla bla e ho chiesto a Francesco, che suo padre è fiorista, su come seccare le rose”. Di nuovo questo ragazzo. (Nel caso si faccia confusione, Francesco non è quel Paolo di cui ti parlai nella prima chiamata). Le rispondo con una battuta divertente e chiudo. Mi riscrive in serata, chiedendomi un consiglio su come sistemare l’arredo in casa e provo a fare una cosa diversa dal solito: per risponderle la videochiamo. Volevo fare una cosa veloce e chiudere io, ma è invece stata lei a chiudere; insolito. Educatamente, ma con fretta: “Devo andarmi a fare la doccia, ma ci sentiamo dopo”, che da copione non ha seguito a nulla. È andata poi a letto senza darmi la buonanotte. Qualcosa non mi tornava.
Oggi infatti è venuto al pettine il nodo che avevo sentito ieri: all’ora di pranzo volevo inviarle un link (che poi non ho più inviato) e ho notato fosse disconnessa da quasi due ore. Non stalkero, ma lei è una che si connette con frequenza e l’assenza durante l’orario di pranzo era “sospetta”. Ci avevo visto bene: alle 17 mi fa un audio chiedendomi ancora consiglio sulle rose, aggiungendo che c’era con lei a casa sua “un mio amico che mi ha messo le lampadine e mi aiuta anche lui con le rose”. Ci rimango, ma le rispondo cercando di non darle impressioni di fastidio. Mi sono girate le palle e non poco, non lo nascondo, per tutta una serie di questioni: sarà quel Francesco di cui mi ha parlato? Avrà combinato qualcosa con questo?
Mi sono poi calmato e sai cosa? A ragione o torto, ho deciso di cambiare registro e di farmi desiderare pesantemente, stronzeggiare se necessario, ignorarla e non darle più le stesse attenzioni. Centellinare e indifferenza, come mai prima d’ora.
Di sera mi fa un audio, dicendomi che appena fosse tornata a casa, dato che era dai suoi, mi avrebbe mandato un video del risultato con le rose. “Ok”. Mi manda il video e un audio e, vendendo che non le davo retta (stavo cenando), 20 minuti dopo mi manda una foto e poi 10 minuti dopo un altro messaggio. Stuzzica di risponderle con audio e che fossi lento a rispondere. Me ne sbatto di quello che dice e vado dritto scritto: “Mi sembra un buon lavoro, è una buona idea quella”. Mi manda un audio dove cerca di creare situazione e fare la simpatica: “va bene” le rispondo io, duro. “Grazie ahaha che mi dai l’approvazione. Come va?”. “Qui tutto bene!”. Lei insiste, ci prova: “Stai guardando il gf?” Sa bene che a me fa vomitare e cerca apposta la mia battuta leggera per creare conversazione, lo sento proprio che ci sta provando. Rispondo al contrario e di fretta: “Sì certo”. Lei smatta: “che noioso”. Lei risponde sempre instant, io mi prendo il mio tempo. 2 ore dopo mi manda un selfie di profilo, dicendo che sono passati dei mesi dall’intervento. “Sta venendo bene” le faccio, che visualizzerà domani mattina.
Ora, venendo a noi: lo stronzeggiare sembra abbia prodotto una reazione, un’apparente ricerca di attenzioni e di approvazione. Il fatto che abbia cercato il contatto e il selfie nonostante mi avesse detto fossi noioso, sono un segnale. Adesso io agirei ancora così per qualche giorno: centellinare, indifferenza, contromano e sufficienza. Assoluto farsi desiderare. Direi almeno un paio di giorni e poi allentare piano piano piano; magari buttarci dentro un singolo momento di caldo, secco, e poi tornare a stronzeggiare (“9 martellate, ma alla 10 mancata il paradiso”). Io procederei così, tu? So che adesso dovrei solo “tenerla buona” e temporeggiare per l’incontro, avendo con lei un rapporto amicale, per quello ti chiedo se secondo te lo stronzeggiare comunque, visto le rose, la dedica e le diverse attenzioni degli ultimi giorni, possano aiutare. Comunque, in settimana non potrò andarla a trovare, ho troppo lavoro da fare. Quindi il fatto di stronzeggiare potrebbe essere propedeutico all’incontro della settimana prossima.
In tutto questo, devo dire che mi è mancata la gelosia. Non ho mai parlato di altre, né tanto meno giocato su questo fatto. Devo fare qualcosa in questo senso? Per esempio, le due ragazze che mi hanno fatto la torta per l’onomastico adesso sono insieme in montagna e quella più carina domenica mi ha mandato una foto di lei e una dove sono loro due insieme (nel caso te lo chiedessi: lei sta con un altro, ma le faccio “simpatia”). Posso mandargliele con astuzia o lascio stare? Stronzeggiare e gelosia insieme credo ucciderebbero chiunque, ma vanno tarata bene per non produrre una morte totale.
Mi dispiace ma a un commento così lungo e pieno di eventi non posso risponderti qui.
Buongiorno. Lo capisco, ci mancherebbe. È che già la seconda telefonata era stata una mia “debolezza”, e chiamarti ora per farti la cronaca lo trovo avvilente prima di tutto per te. Qua ti ho raccontato in sostanza l’ultima settimana e i suoi atteggiamenti. A ragione o torto, adesso ho deciso che per qualche giorno amplificherò i tuoi consigli: centellino, indifferente, no coccole e contromano. Vedremo
Ciao Sensei, buona domenica!
Questo nuovo format del sito mi ha sorpreso molto: a me non dispiaceva affatto il precedente, ma anche questo non è male.
Ad ogni modo, finalmente qui siamo tornati in zona gialla e quindi adesso c’è il via libera per le uscite e quindi per vedermi con la tipella. Di primo impatto stavo pensando di scriverle questa notizia ma ho pensato che, oltre ad avere la palese forma di un abboccamento (come a dirle “adesso ci possiamo vedere”), preferisco prima confrontarmi con te.
E’ lei che si è esposta più volte in questo senso (“appena possiamo”, “appena riaprono”) e mi aspetterei che sia lei a riproporre la cosa. Visti poi i vari spasimanti, sarebbe anche un buon momento per “testarla”: ho tante possibilità, ma dal mazzo scelgo te. Se da un lato ho questa idea di lei che si deve esporre, dall’altro so che comunque siamo in una fase amicale, e che potrei invitarla io per pranzo almeno per cominciare a vedersi. Fine settimana prossima è anche il suo compleanno e mi farebbe molto piacere invitarla, però ho questi due pensieri. Non ci sarebbe comunque da stupirsi se magari non scegliesse me, ma un altro (anche banalmente un amicone) che in questo periodo l’ha fatta sentire di più sul pezzo.
Ciao, buonasera.
Premetto che questo è un caso isolato, che come ho detto non ti farò più la telecronaca perché ci siamo già detti tutto. Però mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi tu di questa situazione.
Ieri sera, dopo cena, avevo voglia di sentirla e farci due chiacchere. Non risponde e mi scrive qualche minuto dopo che ci saremmo sentiti l’indomani, in quanto era a pezzi avendo scoperto che i dati del pc sono irreversibilmente irrecuperabili e che aveva “stra pianto”. Faccio quello che (forse) non avevo fatto prima, ossia la faccio sentire compresa e accettata, dandole un sincero affetto. Ero sinceramente dispiaciuto. Prima di andare a letto, le faccio un audio, leggendole due righe di una frase molto bella sulla buonanotte (sul fatto che il sole tornerà a sorgere sempre il giorno dopo) dicendole anche che le cose sarebbero sicuramente andate meglio. Mi risponde che la faccio sorridere quando mi immedesimo in poeta (le avevo letto anche in un’altra occasione una poesia breve) e mi da la buonanotte col nomignolo e poi un cuore. Stamattina poi mi sono svegliato e ho composto una canzone per lei: ho preso alcune delle frasi tratte dalle canzoni di Vasco Rossi, un cantante che lei mi ha detto apprezzare molto e ho composto una canzone per lei. Non a caso, ma cercando di comporre una canzone con cui, tramite le parole di Vasco, cercavo di farle capire che la capisco, ma che la vita va avanti, che tutto passa e si supera, che la vita è bella e poi dedicandole anche delle frasi romantiche senza esagerare. Per farti degli esempi, nella canzone le ho scritto: “e sei triste lo so, ma la tristezza, però, si può racchiudere dentro una canzone che canterò”, “vivere e sorridere dei guai così come non ho fatto mai e poi pensare che domani sarà sempre meglio”, “vivere vivere anche se sei morto dentro”, “vivere per amare, per sognare, bla bla” e poi ho introdotto sul finale la parte più dolce e romantica, scrivendo: “la vita non è facile, a volte basta un complice e tutto è già più semplice”, “sto pensando a te mentre cammino, mentre parlo, mentre rido, mentre respiro”, “e se hai bisogno e non mi trovi cercami in un sogno”, “vorrei stringerti tra le braccia, le braccia attorno al collo e baciarti. Baciarti dappertutto”, “stammi vicino e ogni cosa vedrai che col tempo tutto si aggiusterà”. Alcune delle frasi che ho usato. L’ho fatta veramente con impegno, passione, facendola davvero fluire alla perfezione; sembrava quasi davvero una canzone vera. Mi sono davvero impegnato molto, con tutto quello che ha comportato. L’ho voluta anche scrivere a mano, con data e nome della canzone, più una piccola dedica finale e una firma. Ho poi scannerizzato i fogli e glieli ho mandati.
Dal che credevo le piacesse Vasco (lei mi aveva detto così), non ha praticamente riconosciuto mezza strofa. Tralasciando che in prima battuta mi ha fatto un audio dicendomi “comunque non dovevi scrivermi una cosa… così. Grazie”. E poi appunto mi ha chiesto da dove avessi preso le strofe, perché le sembravano della Amoroso alcune, di averle già sentite… Mi risponde comunque usando di nuovo il nomignolo, dicendomi che lo apprezzava molto, con un cuore e che mancava una canzone, ossia quella che io a te ho definito “nostra”. Due battute e poi tra le altre cose mi chiede di aiutarla a capire cosa vuole fare come lavoro, perché è depressa per la fine del contratto e non sa cosa fare. Mi faccio trovare molto disponibile, dicendole che lo avremmo capito assieme e che avremmo chiarito ogni cosa. Si chiude la conversazione.
Nel frattempo, a me era venuto in mente un modo, avendo le chiavi di accesso al suo cloud apple, per provare a recuperare determinate foto e video (quelle che aveva condiviso sui social): ci riesco. Poche foto e video, ma comunque meglio che nulla. Glieli faccio trovare nel cloud e glielo dico: mi risponde di averli, ma non nel formato e qualità video con cui glieli avevo recuperati. Mi manda le faccine coi cuoricini e mi ringrazia. Le rispondo che ero contento di essere riuscito a ridarle il sorriso. Visualizza e non risponde. Mi riscrive poi 2 ore dopo prima di andare a letto: “Notte Gio. Grazie ancora per i video. Peccato che non ti sono ricomparse anche foto e altri video, ma hai comunque fatto il massimo e lo apprezzo tantissimo!!” Secco così.
Qui arriva la questione: ci sono rimasto male, parecchio. Ci sono rimasto male perché sinceramente questa mi è sembrata una risposta molto apatica, davvero fredda. Una risposta che si dà ad un amico, una risposta che darei al vicino di casa che mi dà una mano a sostituire la lampadina. Non ci ho sentito passione, non ci ho sentito sentimento o comunque un certo “calore”. Mettici anche il fatto che ho capito poi che la cosa del nomignolo è una cazzata, perché tanto vedo che lo switcha continuamente e il gioco è fatto. Ci sono rimasto male, non arrabbiato, ma deluso. Della canzone poi nemmeno l’ombra. “Va bene. Notte” le faccio io. Lei: “Sei scazzato?” e io: “sinceramente i tuoi messaggi mi sembrano abbastanza apatici, però va bene”. Lei: “sei strano forte. Ti ho voluto ringraziare per farti capire quanto avevo apprezzato. Ora stavo andando a letto e ti ho scritto “notte”. Non ti capisco proprio”. Le ho risposto: “ti ho scritto semplicemente cosa ho sentito, tutto qua”. Lei visualizza e qui si chiude la cosa. Apatia assoluta, di nuovo. Non so, magari ero troppo carico di aspettative, magari per tutto l’impegno che ci ho messo, per tutte le ore dedicate dietro alla canzone, per le foto ritrovate, mi ero fatto un’aspettativa. Mi aspettavo davvero altro. A me sembra terribilmente palese che io sia soltanto l’amichetto, nulla più. Non mi aspettavo certo mi scrivesse dichiarandosi o incoronandomi il re, ma per lo meno dedicarmi frasi più calde. Mi sembrava più affettuosa quando la trattavo con distanza e freddezza piuttosto che adesso. Sono un po’ deluso…
Vabbè ma sei incontentabile! Fai le cose e pretendi le reazioni che dici tu, altrimenti non ti sta bene. Non si agisce per avere qualcosa in cambio, ma per fare del bene a una persona. Cresci, questa è una forma di immaturità degna di un dodicenne.
Buongiorno.
Sicuramente hai ragione tu ed io stesso quando le ho risposto in quel modo sapevo che a mio modo avrei sbagliato, però da parte sua avrei gradito almeno un minimo di dolcezza in più o per lo meno, non avrei voluto sentire questa distanza emotiva nello scrivermi. Poi sono d’accordissimo che le cose si fanno senza chiedere nulla in cambio, però ho proprio sentito questa ventata di amicizia che mi ha infastidito. Per quanto mi riguarda c’erano davvero un milione di modi per scrivermi un messaggio di apprezzamento differente (me ne aveva scritti di belli per cose più “banali”). Rimedierò con un buongiorno stamane e poi mi ritirerò a pensare cosa non funziona, perché se mi scrivi così è ovvio che c’è qualcosa in me che non funziona.
Se a ogni tua ammissione metti dopo un MA, le cose che dici non hanno più alcun valore. Accetta di essere stato infantile, senza SE o MA e capisci che il tuo è un atteggiamento fatto di aspettative malsane. Hai due possibilità: o accetti come si pone o le dici addio, pretendere di avere quello che TU ti aspetti e darle la colpa per come si comporta è imbarazzante.
Sì, lo accetto. Senza MA. Sono stato infantile, punto. Mi ritiro a pensare a me e sul da farsi, senza però fare a meno di questa sensazione che lei mi abbia parcheggiato in zona amicizia.
Ciao, buonasera.
Non ti voglio coinvolgere in un botta e risposta come nelle settimane scorse, ma vorrei solo raccontarti questo mio pensiero, forse soggiogato da una visione ancora troppo netta nei suoi confronti (come hai saggiamente suggerito tu).
Visto che lunedì sera mi aveva scritto per dirmi di aver cambiato ancora una volta numero di cell (praticamente sta continuamente switchando tra due numeri) e attorno a cui è nato un breve siparietto simpatico, martedì sera ho deciso di scriverle io, solo per darle la buonanotte. Le scrivo per chiederle se fosse sveglia, mi risponde: “sto andando a letto. Dimmi”. Poteva anche aver avuto una giornataccia, ma con una risposta del genere mi aveva fatto passare tutta la voglia che avevo. “Dimmi”, buttato lì come fosse seccata del fatto che le stessi scrivendo, come se stesse rispondendo ad una persona che le chiede favori. Ripenso però alla nostra chiacchierata e di come essere àncora e fregarmene dei suoi umori. Cerco di mettere suspence: “tempismo perfetto allora” le dico. “Dimmi” mi rifà lei. Le do allora una “buonanotte (più un emoji della stella cadente), dormi bene”. Fai che è rimasta online per un buon 10 minuti senza visualizzare e poi è andata a letto senza nemmeno visualizzare. Mi risponde la mattina, con un emoticon del bacino e stop. Da ieri mattina nessun’altra comunicazione, nulla.
A me sinceramente questo non mi sembra davvero l’atteggiamento di una persona che prova interesse nei miei confronti. Non mi sembra nemmeno che il mio scriverle la emozioni, sento proprio che lei mi dia per scontato. Siamo passati da 10 giorni fa, dal nomignolo, il farsi sentire quotidianamente, i bacini e le buonanotti, il ti voglio bene, l’invito per vederci, ad adesso che le scrivo una cosa carina e non le fa né caldo né freddo. Non è davvero normale questo cambio netto di rotta. Mi viene allora inevitabilmente da pensare che o lei sia molto volubile o che io debba aver detto/fatto qualcosa che le ha fatto passare la fantasia. O chissà che altro (cambiato il giocattolo?).
Mi ha montato, con l’invito e tutto il resto e adesso invece sembro “uno dei tanti”. Questa è la stessa sensazione che risale da ottobre, da quando lei ha cominciato a buttare dentro con frequenza la parola amicizia, da quando lei ha cominciato ad atteggiarsi per lunghi tratti da amica. Questa, di nuovo, è quella fastidiosa sensazione di essere l’oggetto, per quando si sente sola, per quando gli altri non le rispondono, di quando le viene il momento nostalgia e poi di nuovo tutti in fuga. La mia freddezza, il mio farmi desiderare, avevano un nome e cognome: strategia. A me il suo comportamento non mi sembra essere una strategia, ma il suo essere e quello che (non) prova per me.
Io non voglio vedere il marcio in tutti i suoi comportamenti, è semplicemente che vedo netto disinteresse e che quei momenti di caldo e affetto sono fini a sè stessi.
Allora se sei certo che sia così, disinteressata e volubile, perché ci perdi tempo?
Buongiorno!
So di aver scritto di non volerti coinvolgere in un botta e risposta (anche se ha tutta l’aria di esserlo) e difatti così farò. Mi limiterò giusto ad ampliare il mio pensiero, a confrontarlo con te. A costo di essere prolisso, ci tengo a precisare che il commento non era assolutamente rivolto a te o le cose che hai detto, sono solo delle mie costatazioni.
Penso tu lo abbia capito, ieri sera ho scritto preso da frustrazione. Frustrazione di una situazione che è fatta di questi continui sali e scendi, che sembra decollare e che poi è fatta di questi silenzi, di suoi atteggiamenti che sembrano fin troppo palesi in un senso e poi nell’indifferenza. Non capisco i suoi atteggiamenti, ma forse questo è il primo problema: me ne devo fregare e non starmi a chiedere il perché e il per come, ma agire a prescindere da lei (ritornando sempre anche al famoso fregarsene dei suoi umori). Forse il problema non è tanto lei ma io, io che mi fermo a guardare al microscopio ogni cosa, ogni parola detta o non detta. Al fatto che si sia fatta sentire o meno. Sono io che inevitabilmente ingigantisco il suo continuo sali e scendi, che con molta probabilità deriva da una sua confusione (o magari proprio da un suo atteggiamento di fondo). Con un minimo di lucidità e meno con un atteggiamento da ragazzino, è inevitabile da parte sua un certo interesse, accompagnato da una confusione per fattori differenti: uno su tutti il fatto che probabilmente non l’abbia fatta sentire compresa e accettata (e difatti qui rientra di nuovo quel Paolo che, come penso tu abbia azzeccato, in questo senso ha indovinato la chiave di lettura). E torniamo anche di nuovo al concetto di àncora, che adesso si fa ancora più chiaro: io sono in balia dei suoi atteggiamenti, up quando lei è up, down quando lei è down. Questo è il primo passo per finire nella zona “fallimento”. Mi rendo conto che devo cercare di rimanere imperscrutabile, devo esserlo, e agire fottendomene di lei, del bacino, del nomignolo o dell’indifferenza. Dosare un perfetto mix tra indifferenza, gelosia, attenzioni, flirt e poi colpire.
Posso dirti che prima dovresti essere più coerente ed equilibrato: eccolo qua. Me lo avevi scritto 5 giorni fa.
Devo alleggerirmi e chiarirmi una volta per tutte in testa certe cose. E lo devo fare in fretta. Sfruttare anche questi suoi silenzi per distaccarmi e fare pulizia di certi pensieri, come sto facendo adesso. E non devo più nemmeno perdere nessun assist che lei mi offre, per farla sentire capita e protetta se si lamenta, di farla sentire importante se si sente giù, di farla impazzire di gelosia e così via. È tutto o quasi un discorso di forma mentis. Forza allora!
Ok, nella teoria ci siamo. Ora sta a te mettere in pratica quanto ci siamo detti in consulenza. Dai!
Sì, ma soprattutto sfruttare i suoi assist, perché se li butto via come ho appena fatto, non si va lontani. Ho cambiato l’immagine di whatsapp stamattina, messo un selfie che mi sono fatto quando eravamo a fare il weekend assieme (ero solo) e lei mi ha scritto: “ma quando l’hai fatta quella foto?”. Potevo rispondere in mille modi diversi e invece le ho risposto con un ” 😉 “. Pensavo di fare il figo e invece mi sono beccato un bel buco nella risposta. Quindi, migliorare anche la risposta agli assist. Decisamente.
Ciao Sensei, buonasera. Come stai?
Necessito cortesemente, ancora una volta, di confrontarmi con te in merito alla solita situazione.
Proseguendo sulla linea del farmi desiderare, dopo il suo messaggio di martedì scorso chiedendomi come stesse andando, io non mi sono più fatto sentire per primo e ho lasciato sempre e solo fare a lei. Non le ho scritto pertanto gli auguri di natale e lei ha fatto lo stesso: una piccola sciocchezza, ma da annoverare.
Mi fa un audio di auguri il 26, dicendomi che le fossi venuto in mente con un aneddoto divertente mentre stava facendo un gioco; un aneddoto di quando stavamo bene insieme. Le faccio una battuta, autoconclusiva, lei mi risponde e lì finisce. Si rifà sentire la sera stessa, commentandomi una storia di un regalo che mi hanno fatto due delle ragazze con cui sono stato alla gita di domenica. Mi chiede subito chi fossero, chiedendomi foto di queste due ragazze. Decido di cuocerla nella sua curiosità (gelosia?), fino a che le mando un paio di foto: sono due bellissime ragazze, quindi sapevo avrei buttato ulteriore benzina sul fuoco. Sulla ragazza più bella (e che sa essere esteticamente il mio tipo) comincia a fare commenti sul nome e io prendo le parti di questa ragazza, mentre lei continua a “criticarne” il nome: a me sinceramente come nome piace, cosa che dico anche a lei. Mi ha dato l’impressione di una sorta di gelosia, con queste osservazioni. Decido di non prolungare troppo la conversazione e chiuderla con una frase a ghigliottina: “di sicuro è un nome di cui non ci si dimentica”. Ammutolita. La mattina dopo mi trovo un suo messaggio con un link della canzone che a settembre cantavamo sempre insieme. Per certi versi, qualcosa di avvicinabile ad una sorta di nostra canzone (non che mai siamo stati insieme o che io mai l’abbia pensata come tale, ma è una canzone che avremmo cantato assieme almeno 20/30 volte). Lei, per la seconda volta in 24 ore, l’ha voluta ributtare sempre sul passato, su quando stavamo bene assieme “ma ti ricordi che bello?” Due battute, lei cerca di avviare una conversazione, mandandomi anche la foto di un disastro che aveva appena combinato, ma io decido ancora di chiudere ad una sua battuta non rispondendo più.
Sarò sincero: credevo che con la strategia in atto qualcosa si stesse smuovendo per il verso giusto, fino alla sera stessa (due sere fa per intenderci).
Sapendomi sveglio alle 2 di notte (sono un nottambulo) mi scarica addosso una raffica di messaggi sul fatto che fosse tristissima, che le cose in generale le stessero andando male, che avesse problemi di salute e che, soprattutto, non stia riuscendo a recuperare i dati all’interno del pc (il famoso problema informatico) e che avesse dentro delle cose a cui lei teneva davvero tantissimo, ricordi soprattutto, che si sentisse a zero dalla vita, che non avesse voglia di fare niente e cose così. Uno tsunami, uno sfogo immenso. Una crisi dei 25 anni in sostanza. Saltano tutti gli schemi: decido di sfruttare la cosa per affermarmi (o meglio speravo) come uomo, di poterla calmare e farla andare a letto serena e rilassata. Ci provo, magari non in modo perfetto, ma provo prima con frasi (sincere) di “contorno” e poi con uno stimolo più motivazionale. Lei è un fiume in piena di disperazione e decido di chiamarla: mi mette giù, ringraziandomi e dicendomi che facesse fatica a parlare da quanto stesse piangendo. La richiamo una seconda volta e niente: per 10 minuti mi sono letteralmente buttato nella bocca del leone. Memore delle due precedenti litigate, ho mantenuto una aplomb incredibile mentre lei si sfogava. Ogni cosa che dicevo era come se la stessi dicendo a me stesso perché lei non ne voleva sapere di nulla, anzi, le uniche cose che sono filtrate sono dei tentativi di portarla a ragionare con calma sulla situazione che lei ha percepito come attacchi personali, tentativi di sminuirla e morale fatta da me nei suoi confronti. Ma la telefonata mi ha restituito due sue frasi da annoverare: “Se non ti sapevo sveglio non ti avrei scritto” e “Tu, Paolo, Tizio (un amico di vecchia data) e mia mamma (vive momentaneamente nella seconda casa) siete gli unici che sento regolarmente”.
Lei si è sfogata su di me, che già è ingiusto e sbagliato visto il nostro rapporto frammentato, ma lo ha fatto oltretutto perché mancavano gli altri e quindi si è rivolta a me come la ruota di scorta. Anzi, non sono nemmeno sicuro che con gli altri si sia mai sfogata come si è sfogata con me. Mi ha letteralmente usato per sfogarsi e, a sfogo fatto, è di nuovo sparita. Avrei potuto capire un suo messaggio di scuse al mattino, un messaggio chiarificatorio, anche solo un pensiero per lo sfogo che ha avuto e che io le ho concesso (da bravo pirla aggiungerei). E sono stato un grandissimo coglione, perché mi sono illuso del fatto che lei avrebbe potuto apprezzare questa mia disponibilità ad un suo momento di crisi, mentre invece mi ha preso, mi ha sbattuto a destra e a manca ed è finita lì. Non solo, capiamoci un attimo: lei si sfoga con me, ma poi quando c’è da uscire esce con gli altri? Si sente regolarmente con gli altri e a me, come al cane, fa una carezzina ogni tanto, giusto per ricordarmi che è viva e poi però mi chiede favori o come in questo caso si sfoga e poi se ne va? Manipolatoria, egoista ed opportunista. Un comportamento veramente riprovevole. Sto forse esagerando il suo comportamento? Perché vorrei capire… O forse, con la cosa di venerdì scorso e con questa mia disponibilità alla sua crisi, mi sono ritagliato il ruolo di zerbino. Aiutami a capire, perché devo capire se sono io zerbino o se è 100% lei una stronza manipolatoria.
Per la cronaca: la sua esplosione è nata soprattutto dal discorso dei dati del pc, in quanto qualche giorno prima si era illusa potesse recuperare i dati, difatti l’avevo sentita serena e rilassata nei messaggi della giornata e del giorno prima mentre poi avevo scoperto di non potere. Anzi, e direi anche con una buona approssimazione, mi viene il dubbio che lei si sia fatta sentire giusto perché era su di morale. Più che altro perché poi ieri sera si è fatta sentire giusto con un commento ad una mia storia (“bello”) a cui io non ho risposto e oggi manco l’ombra.
Lei si sfoga con te, tu ti sfoghi con me. Come vedi è la natura delle cose “usare” e “farsi usare”, il punto è che ci devono essere dei paletti che TU devi mettere ma non sei in grado di fare. E sembri un adolescente in amore che piagnucola quando, alla fine, ti basterebbe prendere una decisione su cosa vuoi e agire di conseguenza.
Bunasera Sensei e Buon Anno.
Il tuo ultimo commento mi ha fatto molto riflettere: mi sono reso conto di aver abusato della tua disponibilità e di non essermi comportato meglio della persona di cui ti parlavo. Mi spiace e mi scuso umilmente per questo.
Non posso fare a meno oggi di confrontarmi con te e la tua saggia veduta sul proseguio, senza però abusare come le altre volte con messaggi giornalieri.
Dopo aver lasciato a lei la conduzione il 30 e il 31, comportandomi sempre alla solita maniera (“come se lei fosse brutta come la morte”), la notte di Capodanno, a distanza di più di 10 giorni dall’inizio della “strategia”, le faccio io un audio di auguri: 2 secondi di audio. Mi risponde subito e chiede dove fossi: rispondo 1 ora dopo mandando una fotografia di me con una lanterna volante e chiudo la conversazione. Il giorno dopo, il 1° gennaio, succedono due cose inaspettate: la prima è che mi invita per un sushi, a data da destinarsi, dato che dal 7 avrebbero permesso una parziale circolazione. Non era mai successo, da quando la conosco, che mi invitasse per qualcosa. Mi mantengo abbastanza schivo nella risposta: “sì, si potrebbe fare”. È estasiata. Non solo: mi da la buonanotte chiamandomi con un nomignolo con cui mi chiamava all’inizio della nostra conoscenza e che poi da inizio ottobre smise di usare in quanto, su risposta a mia domanda fattale tempo addietro, lei disse che non frequentandoci più intimamente non voleva chiamarmi così. Ha sempre fatto veramente molta attenzione a non chiamarmi così, difatti mai una volta gli era scappato. Rimango comunque coi piedi ben piantati a terra: è troppo presto. Il giorno dopo mi riscrive, scoprendomi ancora una volta il suo fianco debole: le dico una frase sincera per farle forza e lei apprezza, rispondendo un cuore e dandomi la buonanotte chiamandomi di nuovo col nomignolo. Il giorno dopo ancora mi scrive una frase secca, dicendomi che ancora si sente molto triste (dagli eventi che le stanno capitando), che si da un mese di tempo per riprendersi e mi dà la buonanotte. Sta soffrendo, lei me lo dice e io lo sento. La mattina dopo, lunedì, le mando un messaggio motivazionale non banale e un buongiorno. Risponde freddissima: è molto sbattuta per il lavoro. Nel pomeriggio mi chiama: dopo 3 minuti e mezzo di aggiornamenti sulla sua situazione, mi attacca la telefonata dato che doveva rispondere a sua madre. Io non ho praticamente avuto modo di aprire bocca durante la telefonata; conclude dicendo che mi avrebbe richiamato. Mi richiama 3 ore dopo (capisco 2 ore, ma 3 cominciano a diventare una presa in giro considerando che non stava lavorando), a cui ad una prima chiamata non ho volutamente risposto, per dirmi poi che sua madre aveva invitato ospiti a casa e che quindi doveva darli retta: 2 minuti netti di telefonata, in cui ancora mi mantengo freddo. Termina la chiamata dicendomi “ti voglio bene”. Io le ho risposto con un “buona serata”. In entrambe le due brevi telefonate è ritornata a chiamarmi come sempre, senza il famoso nomignolo. Mi riscrive per la buonanotte con l’emoji del bacino. Rispondo con un “notte”. Il giorno dopo non si fa sentire e il 6, ieri, mi scrive un “Auguri Befanone”. Due battute, sempre con lei che mi dice come sta agendo per un problema e che mi chiede perché fossi così positivo sul fatto che, secondo me, lei riuscirà a risolvere i problemi. La sera poi mi manda la foto della sua cena, le rispondo e visualizza e non risponde. Oggi di nuovo silenzi.
In un primo momento ho pensato di essermi comportato in modo troppo freddo e distaccato di fronte alle sue manifestazioni. Ammetto di essere rimasto infastidito dall’atteggiamento della telefonata, tanto da essere stato freddo nella risposta al suo ti voglio bene e alla sua buonanotte: non ho tenuto conto che magari lei avesse passato una pessima giornata (dopotutto era il lunedì di rientro dal lavoro dopo le feste), oltre già a tutti i suoi casini. Il fatto poi che rispondo ad alcuni suoi messaggi prendendomela sempre molto con comodo (a volte la faccio aspettare anche quasi un’ora) mi ha fatto pensare che magari lei si stia stufando.
Però poi, oltre a questa considerazione, sto cominciando a mettere in conto che non sia questo, ma che lei stia forse giocando a manipolarmi. Perché non mi sembra tanto regolare il chiamarmi col nomignolo, farsi sentire alcuni giorni di fila, fare la cuori e bacini e poi farmi due telefonate striminzite, quasi a presa in giro, sparire, tornare e non interagire più. Sembra quasi che lei si faccia sentire o quando ha bisogno di supporto / scaricarsi / essere rincuorata e poi si defili o che lei sia una di quelle che ha bisogno del costante senso di sfuggita per provare interesse. Se fossimo stati in un fase più iniziale, conoscitiva del rapporto, avrei giudicato questi atteggiamenti come facenti parte del gioco, ma penso che visti i trascorsi la situazione sia anomala. Per assurdo ho anche pensato che va bene come sta procedendo, di aspettare l’invito, giocarla sempre sul stare sulle mie e lasciare a lei il doversi esporre per prendermi.
Mi farebbe molto piacere avere una tua opinione, capire se una verità di fondo c’è o sto sbagliando tutto…
Grazie 🙂
Ma cosa vuoi da lei? Se è fredda ti dà fastidio, se ti contatta è manipolatrice, se usa il nomignolo lo fa per uno scopo, se non lo usa non ti vuole. Il problema, non so se te ne rendi conto, sei tu. Sembra che ci godi a vedere il marcio in tutti i suoi comportamenti, e se lei fosse così e basta 18con tutti i suoi difetti, che ci sono)? Ti andrebbe bene o vorresti cambiarla? Capisci cosa vuoi da lei e se ti va bene così. Sei tu che la ascolti per uno scopo, che le scrivi le frasi “motivazionali” o agisce sempre aspettandosi qualcosa in cambio.
Buonasera e grazie della risposta.
La verità è che i suoi atteggiamenti mi stanno confondendo.
Ieri mattina, dopo aver letto il tuo messaggio, le ho mandato un messaggio di buongiorno e ha risposto nuovamente scazzata. Qualche messaggio poi la sera, ma sempre con distanza emotiva. La conversazione poi lei l’ha fatta tendere sempre sui soliti argomenti e come le scrivo cose “carine” visualizza e non risponde.
Oggi pomeriggio poi avevo voglia di sentirla al telefono e la chiamo. 20 minuti di telefonata (mi è un po’ sfuggita di mano la durata) dove nei primi minuti lei fa un po’ la civetta. Si parla anche del vedersi e lei civetta: “Sì, possiamo mangiarci un sushi in macchina (visto che almeno per settimana prossima non si può andare nei ristoranti”. Ad una certa mi chiede anche delle due ragazze di cui le avevo parlato (quelle su cui lei fece i commenti sul nome di una delle due): mi chiede informazioni e se le stessi ancora sentendo. Io giocherello sulla questione, con lei che rincara: “sono due ragazze carine, potresti frequentarti con loro”; “quale ti piace di più?”; “tu non sei impegnato, perché non lo sei?”. Scherzo sulla questione: “ma chi mi piglia? ahah” detto in modo smaliziato. “Perché non ci esci di più?” (io non mi ero espresso sul fatto che ci stessi uscendo o meno), “Perché sei single? Io lo sai, sono single per scelta, perché sono un po’ particolare, ma tu potresti frequentarti con queste ragazze”, fino a che è lei stessa a benedire la frequentazione: “io sarei contenta se tu ti frequentassi con una di loro”. Lo riconosco: le femmine sanno essere taglienti con le parole, sono veramente delle maestre. In termini calcistici, hanno degli uno-due veramente in grado di mettere in difficoltà chiunque. Rispondo solo con ironia, autoironia: “tanto lo sai che la mia preferita sei tu” detto in tono schernente; “Per ora sto bene così, senza frequentazioni fisse” (giusto per citare alcune delle mie risposte).
Terminato questo siparietto me ne spara un’altra pesante: “ma se tu ti frequentassi con una, verresti in vacanza con me lo stesso? Perché è successo che un mio ex, oramai amico molto confidente, mi ha scritto che non vuole più che lo senta perché la ragazza è gelosa e non vuole. A me dà fastidio questa cosa, non capisco perché se siamo amici poi devi interrompere il rapporto. Non lo concepisco”. “Lo sai che io rimango amica dei miei ex, come lo sono con te”; “Io voglio che il ragazzo con cui sto si fidi ciecamente di me, altrimenti lo lascio”. Io, a prescindere da lei, sono d’accordo sulla questione della fiducia e non ho lesinato sul farglielo sapere ma le ho anche dato una mia opinione dei fatti e del fatto che, giusto o non giusto, bisogna anche rispettare le decisioni altrui. “A me dispiace che lui si sia comportato così con me, è un amico intimo. Oramai sto sentendo solo te, Tizia e Paolo (il famoso Paolo aggiungo io) che è l’unico che mi rasserena, che non mi da ulteriori preoccupazioni o problemi”. Poi, alla fine, le ho fatto una battuta semi-sessuale su cui si è fatta una risata ed è finita lì la telefonata.
Per lunghi tratti dal modo in cui parlava, dal modo in cui conduceva i discorsi, dal modo in cui usava i termini amici e amicizia, sono uscito con la sensazione che lei mi consideri davvero solo come un amico. Completamente annullati i nomignoli, mai usati, ma tornando ad usare i soliti diminutivi / nome intero (Gio, Giovanni). Mi ha parlato in termini come se non ci pensasse nemmeno a tornare con me, sbragando anche, senza tenere un tono del tipo “mi piaci e allora cerco di darmi un tono”; certo, le femmine sono abili a nascondere queste cose, ma istintivamente io oggi mi do possibilità prossime allo zero. La vedo veramente spesso online sia su whatsapp che su messanger e sono convinto si intrattenga con Paolo: poi magari con lui, visto che in 3 occasioni diverse lo ha definito amico (senza che io chiedessi nulla), c’è solo davvero amicizia e difatti non è tanto per lui che mi impensierisco ma è stato proprio la sensazione a lunghi tratti di una persona che mi parlasse e si riferisse a me come amico. Non ricordo bene nel dettaglio tutta la telefonata, ma la sensazione di fondo è questa.
L’ultima volta mi hai chiesto cosa voglio da lei e di agire di conseguenza. Cosa voglio io? Io voglio lei, vorrei invitarla, baciarla, farci sesso. Sbaglio sicuramente a lasciarmi condizionare da tutti i suoi continui sali e scendi, ma non posso nemmeno negare certe cose, certe mancanze, certi cambi di atteggiamento, di un affetto e di una certa voglia emotiva di me a cui sono seguite risposte e atteggiamenti gelidi. Agire di conseguenza? Io mi ero fermato al farsi desiderare e la ritenevo un’ottima strategia. I risultati mi sembrava ci fossero stati, con i nomignoli, bacini e cuoricini. Ieri e oggi poi ho fatto saltare gli schemi (perché uno che si fa desiderare non fa una telefonata di 20 minuti), ma fino all’epifania quella è stata la strategia, al punto tale che, come ti ho scritto, mi sono domandato se non fossi stato troppo freddo. E i miei dubbi che ti ho scritto nell’ultimo messaggio non sono sorti perché voglio scientificamente (permettimi il termine) vedere il marcio in tutti i suoi comportamenti, ma perché in base al passato, alle situazioni avvenute, il dubbio mi è sorto. E a giudicare dagli ultimi giorni, dove ha passato 3 giorni di fila a mandarmi bacini, cuoricini e chiamarmi col nomignolo, e con adesso invece dove visualizza e non risponde, non manda più le buonanotti ed escono telefonate come queste, impulsivamente mi viene da pensare che lei è veramente volubile negli atteggiamenti.
A questo punto, se dovessi agire autonomamente, io tornerei a farmi desiderare, alternando però piccolissimi momenti di caldo dove la butto molto sul piano fisico, sessuale (non pesante) e nel mentre aspettare che si concretizzi (sempre che si concretizzi) il suo invito e vedere lì direttamente.
Scrivi: il dubbio mi è sorto.
Poco prima parli di fiducia, questa è incoerenza ed è una delle cause per cui lei non ti vuole (o non si lascia andare). Ci sarebbero da dire e spiegare molte altre cose, ma qui non mi è possibile esporti ogni cosa. Posso dirti che prima dovresti essere più coerente ed equilibrato; e dopo fare leva sulla gelosia e usare un mix di indifferenza, attenzioni e flirt.
Buongiorno Sensei, mi chiamo Giovanni. Seguo il Suo blog da qualche settimana ed è il genere di aiuto di cui ne avevo davvero bisogno. Vorrei porre alla Sua cortese attenzione questa situazione, nella speranza possa fornirmi un quadro più ampio della situazione.
Conosco questa ragazza di 25 anni (io poco più grandicello) da diverso tempo e qualche mese fa abbiamo cominciato a sentirci. Al rientro dalle vacanze ci siamo visti e abbiamo anche avuto qualche rapporto sessuale completo, senza dare forma a nulla e/o ad una continuità di incontro. Ci siamo poi visti un altro paio di volte (senza avere rapporti sessuali). Ad inizio ottobre si è sottoposta ad un’operazione invasiva al volto, al punto tale che, a suo dire, videochiamava solo me perché si sentiva a suo agio solo con me. In quel momento, sentendosi brutta ed insicura (viso gonfio e livido), ho cercato di darle tante rassicurazioni, attenzioni e complimenti. Dopo 2 settimane fatte in questo modo, in cui il centro è stato sempre e solo lei (anche io ero in un periodo molto teso, ma non ho mai voluto farglielo pesare), mi ha chiesto un favore troppo impegnativo: andare a prenderla a casa sua (Liguria), portarla dal chirurgo (qua da me in Lombardia, nella mia città) per permetterle di farle fare una visita imprevista: 4h totali di movimenti (1h andarla a prendere, 1h per portarla dal chirurgo, 1h riportarla, 1h per tornare a casa). Le ho risposto di no: nella sua richiesta mi ha dato la forte impressione che io rappresentassi per lei un pedone, un mezzo, per raggiungere il suo scopo. Mi sono offerto di farle un’altra cortesia: andare a prenderla all’ingresso della mia città, accompagnarla e poi riportarla in prossimità dell’autostrada; tutto perché aveva una grande paura di guidare in città e perché comunque ci tenevo a vederla. In macchina non ci sono state effusioni ed è stato tutto freddo e fine a sé stesso: accompagnarla. Qualche carezza da parte sua e poi via di nuovo indietro. Mi sono sentito trattato da pupazzo. L’indomani, in serata, si è ripresentato lo stesso copione: dopo una giornata di silenzi, mi ha chiamato solo per chiedermi una cortesia in merito ad una ricerca su internet. Infastidito, l’ho ascoltata e poi salutata, senza prometterle nulla. Il giorno dopo ancora: si era fatta sentire solo per sapere l’epilogo della ricerca. Non ho risposto alla sua telefonata, facendole la battuta che stavo facendo l’amore con la segretaria e poi l’ho lasciata lì. La sera dopo mi ha contattato incazzatissima, dicendo che non la stavo calcolando, che non le stavo rispondendo e che non la filavo nemmeno sul post in cui mi aveva taggato su fb. Mi ha anche “associato” ad un comportamento che io mai e poi mai ho tenuto nei suoi confronti: lei era incazzata (a suo dire) per una questione di principio, in quanto io, al posto suo, non vedendo risposta alla telefonata mi sarei incazzato e avrei fatto casino. Era furibonda e stava asserendo una serie di scemenze tipiche femminili. L’ho approcciata con calma, ma non riuscivo a parlarci: lei continuava a parlarmi sopra, in un impeto di furia e, all’ennesima volta in cui le ho detto che se non mi avesse fatto parlare le avrei attaccato il telefono, così ho fatto. Mi ha scritto piccata, rispondendole io che o si dava una calmata oppure di fare il talkshow stile Barbara D’urso non mi andava. Dopo qualche like a mie foto, si era rifatta sentire due giorni dopo e qui me le ha fatte saltare veramente: mi ha chiamato per chiedermi se avessi fatto la ricerca che mi aveva chiesto. Egoista. Ho perso la brocca e l’ho ammattita, redarguendola per tutti gli atteggiamenti. Si è scusata almeno 3-4 volte su altrettante situazioni, dicendomi che non sarebbero più capitate quelle cose e cose così, che era stata egoista (anche nelle due settimane post-operazione) per via dell’operazione e tutto il resto. Tutta la sua baldanza completamente annichilita. Ad un certo punto se ne è uscita dicendo che lei poi era arrabbiata con me perché infastidita dal mio continuare a toccarla quando eravamo insieme e se, comunque, potevamo rimanere amici… “Vuoi essere ancora mio amico?” Amici? Giusto qualche giorno prima, prima però del favore, mi aveva fatto vedere il seno in videochiamata, senza che io le chiedessi nulla, e adesso se n’era uscita con questa follia. Questo mi ha mandato fuori di testa del tutto, al punto tale da essere arrivato a darle io della persona che vale zero. Inutile aggiungere il resto.
Calmatomi, mi ero accorto di aver esagerato e di essere stato pesante e dopo una settimana dalla discussione l’ho contattata per chiederle come era andata la visita fatta in giornata. Due parole e stop. Qualche giorno dopo le ho riscritto e, trovandola ancora piccata, le ho scritto un breve messaggio dove dicevo che era da stupidi fare finta di niente come stavamo facendo e che se voleva partecipare in questa cosa bene, altrimenti di rimanere come prima e tanti saluti. Si sblocca e la sera dopo mi chiama. Due parole e via. Riprendono i messaggi e, qualche giorno dopo, ai primi di novembre, mi videochiama per sottopormi una questione, chiedendomi se potessi accompagnarla a fine quarantena in un posto nella mia città. Non le do conferma, quanto la disponibilità a riparlarne (particolare che avrà rilevanza poi tra qualche riga). Ho avuto la sensazione che lei avesse cominciato a fare l’opportunista.
Da qua, decido di essere più schivo e sfuggente e limitare gli scambi di battute, facendomi sentire con qualche attenzione più mirata e calda. A questo lei risponde con cuori, emoticon dei bacini, selfie con emoticon del bacino, qualche tag su fb e alcuni suoi likes a mie foto. Mi scrive anche solo per chiedermi come sto o per prendersi cura di me. Mi propone anche di fare un viaggio assieme. Non ci sentiamo tutti i giorni, ma sento una attenzione nei miei confronti diversa da prima. Mi scrive anche il giorno della consegna del progetto di lavoro per chiedermi come fosse andato e la sera dopo idem, proponendomi (ancora) di andare a fare un viaggio insieme, per festeggiare la consegna del progetto. Le rispondo che sarebbe stato bello e sparisce. Si rifà sentire, due messaggi, un cuore e via. Dopo un meme soft-porno artistico che le avevo mandato, ricevendo come risposta la faccina del maiale, un paio di giorni dopo la chiamo e la invito per il fine settimana successivo (il primo weekend di dicembre), da passare nella mia seconda casa di famiglia. Si mostra estasiata ed entusiasta della cosa. Tutto bene, fino al dpcm di giovedì 3 dicembre: ancora in zona arancione e nessuno che si possa muovere. Lei mi propone allora “se vuoi”, un pranzo da lei il venerdì 4 (dalle 13 alle 15). Quel “se vuoi” mi è sembrato quasi come il non volersi prendere la responsabilità dell’invito, come se comunque volesse mantenere delle distanze. Le rispondo che non posso comunque uscire dalla regione (in teoria potrei spostarmi per motivi di lavoro) e che non ci fosse tempo per fare nulla. Speravo mi invitasse con più calma per il sabato e invece mi risponde “dovresti essere qua per le 13, ma come preferisci”. Ci riprovo con un “non c’è tempo, ma grazie” e lei mi risponde con un “puoi venire anche un po’ prima eh, però va bene”. Sul momento ho percepito che poi non ci tenesse più di tanto e una conferma l’ho ottenuta il giorno dopo: mi chiama (l’ultima sua chiamata è stata ad inizio novembre, escludendo la mia della settimana prima) e, dritta al punto, mi chiede quando sarei stato libero la settimana seguente, che doveva venire nella mia città per fare quella commissione per la quale mi aveva chiesto di accompagnarla. Déjà-vu di ottobre. Mi sono sentito di nuovo usato. Le rispondo un attimo interdetto, anche perché sinceramente non me lo ricordavo nemmeno, e lei comincia ad alterarsi. Io, deluso ancora dalla sera prima, tiro fuori l’argomento nel mentre e mi sento dire “io ti ho invitato, poi non dire che non ti voglio invitare” e che quel “se vuoi” era, a detta sua, un modo carino di invitarmi perché sa che sono io a dovermi sbattere. Però per chiedermi il favore non si è fatta tutto questo scrupolo… Non solo: le dico che avrebbe potuto invitarmi sabato con più calma visti i tempi tirati e lei mi risponde che aveva già impegni da sbrigare per un problema informatico che ha almeno da un mese e che sta cercando di risolvere con un esperto informatico. Rimango ulteriormente interdetto: ci eravamo sentiti la sera prima, post dpcm, per il da farsi e lei nel mentre aveva già preso impegni per il sabato. Le avevo detto, causa progetto andato male e rifiutato, che di quel week-end ne avevo veramente bisogno (ma glielo avevo detto con tono rilassato, senza rendere pesante la cosa) e a lei ovviamente non è fregato nulla, tant’è che poteva pensare di farmi svagare il sabato con lei e invece ha pensato a farsi gli affari suoi. Magari questa è solo una cosa mia, ma penso che se ci avesse tenuto, avrebbe potuto impegnarsi di più. Insiste per questa questione dell’accompagnarla, sempre con tono acidulo e a me ha cominciato ad infastidirmi con questo tono, difatti le dico di darsi una calmata e di parlarmi con tono diverso, che lei giustifica come “siamo in confidenza”. Alla fine, continuando lei sempre con tono acidulo, le rispondo di darsi una calmata, richiamarmi e di propormi la cosa con un tono diverso: s’incazza e mette giù.
Forse anche qui eccessivamente pesante, la sera decido di chiamarla: mi risponde per messaggio che sta cenando e non mi richiama. Zero. Non solo lei aveva torto (secondo me), ma servendole anche l’assist, non ha avuto interesse nell’usarlo.
5 giorni dopo, di silenzio più assoluto, decido di mandarle un’immagine di snoopy, in cui il personaggio femminile urla a quello maschile: “non sto zitta se ho torto. Figuriamoci se ho ragione”. Risposta in tempo zero “infatti”. Per la seconda volta da quando la conosco mi sono chiesto: “ma non è che sto sbagliando io? Che sono pesante e sono stato zerbino in certe situazioni, al punto da arrivare lei a darmi per scontato?”. Due scambi di battute e via. Il giorno dopo mi mette un like ad una mia foto e la sera dopo la chiamo: al lavoro le cose sono rigirate davvero tanto bene a mio favore e sono super up mentalmente e difatti approccio la telefonata in modo favoloso. Viene fuori il discorso della discussione e lei, in un misto di serietà e scherzo, ma pensandolo veramente, mi da dello “schizzato” per come ho reagito all’ultima telefonata. O lei è fuori di testa oppure mi sta testando penso tra me e me. In ogni caso, quella sera (giovedì scorso) sono super up e, con molta calma e socratismo, le faccio notare il suo di comportamento: non faccio in tempo a metterla all’angolo che lei cambia subito discorso (rimembrando il fatto che l’avessi chiamata la sera stessa, lei dice di non averci fatto caso. Peccato mi avesse risposto che era a tavola, segno ulteriore che forse non ha interesse). Mi fa dei complimenti per il lavoro, mi chiede delle cose associate e poi taglio la conversazione e la saluto. Durante la telefonata allunga anche il discorso sul regalo di Natale, a cui io rispondo con ironia di no. Le chiedo anche come stava, avendo un problema delicato, ringraziandomi per essermi ricordato e per averglielo chiesto.
Sabato mattina, le mando un audio di buongiorno e buon sabato. Mi dice allora che si stava preparando per andare a pranzare con un suo amico, facendomi nome e cognome, specificando che non era lo stesso con cui era uscita due sabati fa. Le dico di passare una bella giornata e mi risponde con un “grazie :)”.
Mi scrive poi domenica sera su fb, dicendomi che ha rotto il telefono e che se la cerco la trovo lì. Visualizzo dopo un paio di ore e non rispondo. Tempo 5 minuti dopo, lei mi scrive chiedendomi consigli su alcune destinazioni di viaggio. Parliamo di viaggi, con lei che mi chiede cose su cose e la cosa finisce lì. Mi chiede cose banalissime, facilmente trovabili su internet e non capisco se fosse solo conversazione fine a se stessa o fosse il suo modo per ristabilire una connessione. Ultimo messaggio mio, dove visualizza e finisce la conversazione.
Qui terminano le vicende.
Mi scuso e spero Lei possa perdonare la mia scrittura prolissa, ma volevo fornire il quadro più chiaro possibile della situazione.
Vorrei anche aggiungere quella che è la mia sensazione personale: io credo che a lei non interessi più di tanto e credo lo abbia dimostrato. Ma ammetto anche di non averla ancora capita bene… Delle volte mi ha dato l’impressione di pendere da me, altre di essere confusa, altre ancora di considerarmi solo come un giocattolo e basta.
Probabilmente sono stato troppo servile nel suo post-operazione o forse lei è soltanto un’opportunista o forse entrambe. In questo senso avrei bisogno del Suo prezioso consiglio perché, per quanto mi riguarda, io per lei sento di contare poco. Adesso poi da lunedì prossimo si torna pure in lockdown nazionale, quindi diventerebbe veramente difficile vederla, ma d’altro canto mi sembra anche prematuro invitarla da qui a fine settimana, soprattutto considerando i trascorsi. Vorrei farle affrontare i suoi comportamenti a caso, il suo nemmeno conoscermi, ma come dice Lei non ha senso mettersi a discutere razionalmente con le femmine.
Io poi ho questa sensazione circa il fatto che lei nemmeno mi conosca, non sappia nemmeno chi sono, visti i comportamenti che mi ha attribuito. Ma forse è perché nemmeno le interessa conoscermi e quindi spara le cose che le passano in testa.
Credo, e con solo un commento mi azzardo a dare il mio punto di vista, che non siate fatti per stare insieme. Posso dare una valutazione sentendo solo la tua versione, che per quanto obiettiva è comunque inficiata dal tuo punto di vista/emozioni/sensazioni. L’amore è semplice, il vostro rapporto è troppo complicato per esserlo, è un delirio continuo di ripicche e incomprensioni e mi sembra che tu voglia quasi cambiarla. Lei è così, non va modificata ma accettata, ciò non significa che lei sia giusta e tu sbagliato, solo che la cosa più importante è il rispetto, e quindi si deve rispettare l’altro nel bene e nel male. Le vostre sono schermaglie molto infantili, con incazzature davvero inutili e pretestuose. Se ti chiede un favore, che male c’è a farlo? Ti fa diventare uno zerbino? Se lo pensi significa che non hai fiducia in lei, e allora che la frequenti a fare? In più non è chiaro cosa vuoi da lei, sembra – appunto – che la desideri ma solo in base alle tue regole: non funziona così.
Buonasera Sensei.
Innanzitutto La ringrazio infinitamente per avermi risposto e per averlo fatto in tempi brevissimi. Non so davvero come ringraziarLa per questo.
Leggendo la Sua risposta, mi rendo conto che Lei (mi permetterei di dire ovviamente) non ha tutti i torti: credo alla base di tutto ci sia un problema di comunicazione non indifferente. Io stesso, adesso che Lei me lo ha suggerito, sento sia proprio questo uno dei problemi cardine. Io mi rendo conto che, quando magari arrivava lo scarico di responsabilità da parte sua, ho reagito sempre come impaurito di finire a fare lo zerbino. Sono condizionato dal cercare di mantenere il rapporto vivo, considerando la distanza, ma al tempo stesso di non lasciarlo marcire in un’amicizia che non voglio.
In realtà, credo mi sia fatto condizionare tanto da una sua frase iniziale, la seconda volta dopo aver fatto sesso: “io non sto cercando niente e tanto meno lo voglio”. Questo non mi ha più fatto vivere con serenità il rapporto e quelle varie sensazioni, accompagnate poi da quella frase “sei ancora mio amico” dopo la discussione, mi rendo conto mi abbiano condizionato del tutto. Che poi, appunto, leggendo il Suo sito, ho capito che non bisogna dare tanto retta alle cose che dicono, spesso senza senso.
Il sesso con lei mi è strapiaciuto, a letto abbiamo avuto una sintonia folle, che lei stessa ha riconosciuto. La cosa è che questa sintonia poi non trova collante a parole o fatti.
A prescindere da lei, mi rendo conto io di non averla vissuta con il giusto atteggiamento, quanto sempre in difesa e mai disposto a prendermi carico delle sue lamentele. Pensavo di essere stato più “bravo” (Me lo permetta, per quanto mi renda conto sia un concetto distopico) ed invece ho sempre mollato il colpo nelle situazioni da batticuore.
Io sento di voler instaurare un dialogo con lei, almeno per capirsi e per dirle certe cose, cercando di farlo (per quanto difficile) nel modo più semplice possibile e vorrei farlo di persona.
Non è detto poi che la cosa decolli o prenda pieghe differenti e quindi è in definitiva la cosa che dice Lei: non siamo fatti per stare insieme.
Come Le sembra come cosa? A questo punto, avendo un attimino chiarito la cosa, io mi sentirei anche di invitarla, almeno per vedersi prima della fine di questa settimana di libera circolazione
Prima di tutto qui, ci si da del tu! Siamo tutti sulla stessa barca e il “lei” allontana anziché unire. Detto questo credo che il punto sia trovare il proprio equilibrio e tu lo stai – giustamente – cercando. Non è semplice e dare una risposta univoca su cosa fare sarebbe miope e presuntuoso. La comunicazione e la comprensione sono alla base di qualsiasi tipo di rapporto, ora che vuoi rendere tutto più sereno (capendovi), a mio avviso sei nella direzione migliore per dare una possibilità a voi due (quel sarà il risultato finale non lo possiamo dire). Metti da parte, o almeno smorza, la paura di sembrare zerbino e costruisci una comunicazione sana senza dare troppo retta alle frasi di circostanza che usa.
Buongiorno Sensei,
Mi permetto, e ti ringrazio in questo senso, per la confidenza concessa. Non intendevo darti del Lei per mantenere le distanze, quanto per riconoscere una forma di grande rispetto che ho nei tuoi confronti, vedendo cosa fai per tutti quanti noi. Colgo anzi l’occasione per ringraziarti per il blog, letteralmente una guida galattica per autostoppiti (maschietti) e per questi commenti.
Ieri sera ho preso l’iniziativa e con entusiasmo l’ho chiamata, invitandola a pranzo per venerdì, confermandolo. Mi ha detto che poi avrebbe dovuto fare un paio di commissioni velocissime, proponendomi di accompagnarla (dato che vado io a pranzare da lei): le ho lasciato il dubbio sulla conferma. Abbiamo poi riso e scherzato su un paio di cose. Lei poi ha portato la discussione su quanto successo la settimana scorsa, dicendomi che non aveva ancora svolto la commissione e che l’avrebbe fatta a fine settimana o inizio di settimana prossima. Io ho approfittato della cosa per chiarire, con davvero tantissima leggerezza, la questione della discussione, dicendole che ero dispiaciuto per quanto successo che fossi stato sì uno “stronzo” e che i suoi “modi antipatici” non avessero aiutato. Adesso di sicuro non rende come mi è venuta ieri sera, ma sono stato veramente fiero di me su come ho gestito la cosa, con leggerezza immensa e tanto chiarimento. Lei stessa ha apprezzato la cosa e, sentendola serena, senza che lei me lo chiedesse, le ho detto di “farmi sapere quando sarebbe venuta in città che l’avrei accompagnata”. Ha avuto un impercettibile sussulto, che mi ha fatto capire che non se lo aspettasse, e mi ha ringraziato per la cosa. Mi ha dato poi ironicamente del “cafoncello” perché scherzando me la sono tirata su una cosa e ci siamo salutati.
So bene che la cosa è ancora tutta in salita, ma mi hai dato gli strumenti per capire come compiere questa salita e poi, arrivato in cima, evitare di tornare indietro. Te ne sono molto grato.
Vorrei anche approfittarne per chiarire anche un paio di cose che mi sono letto in questi giorni.
Data la situazione, considerando i trascorsi e il fatto che non ci vediamo da 2 mesi, credo che mi dovrò approcciare al contatto fisico con un escalation graduale, osando anche qualcosina di più (avrei una voglia matta di baciarla sul collo) vista la confidenza.
Per quanto riguarda il regalo di natale, posso farlo? Lei mi avrebbe chiesto un regalo molto molto impegnativo economicamente, che io posso permettermi senza difficoltà (e lei lo sa) però sinceramente mi sembra fuori luogo visto il rapporto. Io posso permettermi di fare anche un regalo semplice da un centinaio di euro, ma non è tanto appunto per il discorso dei soldi, è per il rapporto che vige. Ho letto il tuo articolo su quanto spendere, ma sono un attimino confuso.
Scusami infinitamente se commento una seconda volta, prima ancora di aver ricevuto una risposta al mio precedente commento, ma questa successa stasera non posso fare a meno di raccontartela.
Dopo avermi scritto oggi dopo pranzo per una cosa, questa sera mi fa un audio chiedendomi se mi avesse fatto vedere delle foto di lei di questa estate. Le rispondo dopo più di un’ora, dicendole che avevo finito tardi palestra, poi doccia e cena e che quindi le stavo rispondendo solo a quell’ora. Mi scrive di farle vedere la tartaruga. Mh, va bene… Le rispondo con la foto dell’animale-rettile. Mi chiede se gliela regalassi; le domando allora se intendesse la mia tartaruga o il rettile. “la tua, hai capito”. Bella tosta… Le dico che se non mi avesse morso, gliela avrei fatta vedere e toccare dal vivo. Mi manda lo smiley della faccina mezza scazzata. Le rispondo che dopo cena non rendeva bene, ma che se proprio avesse insistito, avrei potuto fare un’eccezione. “Manda”. Aggressiva… Ammetto che mi stava salendo una certa eccitazione. Faccio una cosa: la faccio aspettare una buona mezz’ora e le dico che nel mentre mi avevano chiamato per lavoro (ho reperibilità h24) e poi le mando la foto. Nella foto faccio anche il furbetto: la faccio in mutande e metto anche gli attributi in risalto. Ovviamente del messaggio della chiamata sulla vendita importante non dice nulla, ma commenta solo la foto. Dice che non sembro più muscoloso, che sono ancora snello. In realtà io ho messo su 5kg di massa da settembre ed era la foto a non rendermi giustizia. Mi dice comunque che magari più avanti lo noterà di più e che però la tartaruga la vede bene. Le rispondo allora che magari le farò toccare i miei muscoli con mano e lei “che privilegio ahah”. Io sono su di giri: le chiedo se sta facendo palestra e di mandarmi una foto del suo bel culetto, che l’avrei fatta impazzire di morsi. Mi risponde con un audio al commento della palestra dicendo di essere dimagrita. Rincaro la dose allora: “allora niente più fianchi sensuali?” Alla richiesta del culetto mi manda la foto della scimmietta con le mani che coprono gli occhi e sui fianchi dice che sono diminuiti. Mi manda poi una foto di lei con un vestito rosso aderentissimo e un paio di stivali alti. “Qui si vede sono più magra”. Foto fatta di recente di sicuro (si vede che è post operazione al volto) e chissà con chi stava uscendo, ma a me non deve interessare. Le rispondo che è uno schianto vestita così e che “ti farei impazzire” (no emoji, no fronzoli).
E qui arriviamo alla risposta che è paragonabile ad una granata in mezzo ad un campo di margherite: “Grazie” “In amicizia :)”. Mi sono subito venute in mente due cose: l’articolo “usciamo in amicizia” e l’ultima riga del tuo ultimo commento, ossia di non focalizzarmi troppo su quello che dice. Le rispondo con un audio, perché volevo proprio che sentisse il tono: “sì, in amicizia (con molta tranquillità) – (qualche secondo di pausa) – ma ti farei impazzire (con voce calda, bassa ed eccitante)”. Lei era andata a letto nel frattempo, quindi non ha visualizzato la risposta. Ora, sono io che mi sono montato la testa sul fatto che lei ha voluto alzare la temperatura e la frase dell’amicizia centra come l’ananas sulla pizza o sto solo esagerando uno scambio di battute? Quel in amicizia è inutile valutarlo adesso. Direi che venerdì devo giocarmi le mie carte e alzare notevolmente la temperatura. Viste le sue premesse, può anche significare che lei intende con me avere una scopamicizia oppure che veramente mi vuole solo come amico. Io, ad ora, non lo riesco a capire. Però a questo punto venerdì vado a spada sguainata e giocherò forte. Se veramente si nasconderà dietro allo scudo dell’amicizia e che da me vuole solo solo amicizia, tanti cari saluti e grazie.
Come vedi è bastato poco per smuoverla ma… c’è sempre un dannato MA. Non abboccare con tutti i piedi, se durante lo scambio di messaggi hai avuto la lucidità di non farti prendere per una “amicizia” buttata lì da lei, non fare la stessa cosa se/quando vi vedrete. Lei si aspetta da te un assalto, tu – a mio avviso – dovresti invece sorprenderla e lavorarla ai fianchi. Mischia tu le carte e sorprendila ogni volta, scelti il terreno della lotta piuttosto che accettare il suo…
Ma come diavolo fai ad essere così illuminante?! Sono qui col sorriso da ebete per la tua risposta, che è a dir poco geniale! Lei, date le premesse, domani si aspetterà di sicuro un assalto frontale e difatti era proprio quello che volevo fare. E sarei stato tremendamente banale, perché è la cosa che lei si aspetta. Adesso che ci penso, mi aspetterà con gli scudi alzati e la bomba dell’amicizia pronta a farla esplodere. Anzi, sono convinto che domani lo ribadirà a più riprese, ma io devo veramente essere imperturbabile: devo fregarmene bellamente e andare per la mia strada. Devo stamparmi in fronte che non devo dare peso alle sue parole perché al minimo cenno di cedimento, ho perso la partita. Voglio lei e devo agire a prescindere da quello che mi dice.
L’unica cosa che ti vorrei chiedere, a questo proposito è che cosa intendi “specificatamente” (passami questo concetto assurdo, perché la seduzione non è una serie di mosse a tavolino) quando parli di lavorarla ai fianchi. Per quanto mi riguarda, significa farla impazzire: prenderla, mollarla, caldo, freddo, farle una battuta, poi prenderla in giro, poi farle una carezza e di nuovo non darle importanza… Scatenarle addosso passione, ovviamente scalando il contatto fisico, facendo però sempre attenzione ad evitare la sua razionalità verbale.
Non mi piace programmare e sarebbe deleterio, ma una volta avevo letto in un tuo articolo che, per certe situazioni simili alla mia, al primo incontro (non sarebbe primo ma non ci vediamo da due mesi) non bisogna arrivare al bacio. Io giocherei ad arrivare lì lì, ma senza mai baciarla. Tipo: arrivare vicinissimi e poi scartarla. O magari darle un bacio sul collo senza preavviso. Prenderla tirarla a me, sussurrarle tipo un complimento (hai un culo stupendo) e poi riallontanarla.
L’obiettivo sarà non chiuderla, ma farle desiderare me, farmi desiderare, farla impazzire. Lei deve tornare in ufficio che non ci deve aver capito nulla, che prova desiderio e, il miglior modo per fare crescere il desiderio è non soddisfarlo. Quindi no, direi che non devo arrivare a baciarla (se ci sarà l’occasione). Ninja della seduzione, anche perché mi aspetto una cosa tipo “i miei amici non mi toccano”. Scontato al 100% e so già cosa devo risponderle: “hai ragione” e intanto continuare a toccarla. Se poi insistesse dicendo che comunque la sto toccando, le prenderei e le sussurrerei nell’orecchio: “sei tu che mi fai venire voglia di toccarti”.
Ti basterà non eccedere, anzi, se vuoi davvero sconvolgerla dille che per te è un’amica. Però poi il tuo corpo, come hai appena descritto, le dovrà dire altro.
Buonasera.
Dopo l’incontro di ogni ho meno certezze e più dubbi di prima.
Il primo impatto è stato buono: sguardi, sorrisoni, sintonia. Subito, in macchina, ho approfittato di una situazione e c’è stato un bel cf (abbrevio contatto fisico con cf) tra le nostre mani. Abbiamo poi cominciato a giocare e farci battutine, a toccarci a vicenda, lei mi ha anche accarezzato il viso. La sintonia c’è e si vede.
In macchina mi accenna per la prima volta (e nel corso dell’incontro lo ha fatto altre 3-4 volte) di questo ragazzo, Paolo (nome fittizio), che è il ragazzo informatico conosciuto ad inizio novembre, a seguito del problema al pc. Bene, mi dice sostanzialmente che lui gli ha combinato un casino sul pc e che non sa se essere arrabbiata con lui oppure no… Io, con fare neutrale (ma avendo già dai giorni scorsi una sensazione su di lui e lei), le dico che fosse stato una “bella testina” (uso proprio questa terminologia) ad aver fatto più danno che altro.
Nel mentre arriviamo al ristorante. Ci sediamo e subito mi fa un complimento alla giacca, dicendomi che le piaceva molto. Mi fa anche una foto, da mandare a suo fratello per convincerlo ad imitare il mio stile. Nel mentre, torno dal bagno e mi dice: “ti saluta Paolo” (gli aveva scritto che era al sushi con me). Rispondo con leggerezza di salutarmelo. A me ha dato subito l’impressione di lui che volesse (spero nessuno si offenda per la similitudine, ma credo così si capisca al 100%. Preciso che ho molto rispetto per le donne). A tavola c’è sintonia, sorrisi, contatti. Le faccio un paio di prese in giro a cui ride tanto, la imbocco in modo filmesco, faccio finta di prendermela se mi ruba le cose dal piatto, poi le faccio una carezza e poi la riprendo in giro e non la filo per un po’. In breve: sento di comportarmi come avrei voluto, senza dare punti di riferimento. Mi dice anche che nota la camicia, tirata dai muscoli… Le faccio io un complimento (non in risposta a lei: so bene che ad un complimento non si deve rispondere con un controcomplimento), perché l’ho trovata davvero bella dopo l’operazione. Lei gradisce molto… C’è una cosa però che noto: lei fa le foto ai piatti e mi sembra di aver visto che le mandasse a lui. Eh, no… Questo era esattamente lo stesso atteggiamento che ha avuto con me all’inizio e che poi è venuto a mancare nel tempo. Faccio una foto anche io e le dico che l’avrei mandata alla mia amica ligure (ha capito mi riferissi a lei): non proprio direttamente, ma le dico che è mia amica, mentre mi comporto tutto all’opposto. Faccio il nome anche di una mia vecchia fiamma, che abitava nella zona dove stavamo mangiando e lei subito, quasi in modo militare, mi chiede chi fosse… Le do anche uno buffetto al sedere quando si alza per andare in bagno e lei non dice nulla.
Visto che lei ha il pomeriggio flessibile, mi propone di accompagnarla al centro commerciale e qui arriva un mezzo colpo. Nel tragitto prima del ristorante, mi dice che il giorno prima era stata ad un centro commerciale, a cui era andata da sola (strano avevo pensato io, spostandosi di solito con sua mamma per queste cose), per comprarsi due maglioni. Appena saliamo in macchina mi dice invece che, al centro commerciale, si era vista con questo Paolo, a cui lei aveva fatto comprare a lui un sacco di abbigliamento ed era tornata a casa alle 9 di sera… Comincio ad unire i puntini, fino a che lei, in macchina, fa un audio di risposta a lui dove le dice che stavamo andando al centro commerciale (anche a me all’inizio praticamente raccontava per filo e per segno della sua giornata, cosa che poi, dopo la litigata di ottobre, è saltato) e che per il giorno dopo gli avrebbe fatto sapere (sul vedersi). E qui capisco che tra loro c’è qualcosa: di sicuro c’è molta confidenza. Lui la raggiunge al centro commerciale per stare insieme un intero pomeriggio e si vedono con frequenza? A me poi vengono in mente altre cose: il fatto che lei, 3 settimane fa, mi avesse riferito di un compleanno a cui avrebbe voluto assolutamente partecipare nei primi di dicembre (di Paolo) o il fatto che lei non mi avesse dato l’appuntamento il sabato perché doveva fare il discorso informatico (con lui, come ti ho scritto nel primo commento).
Mi abbatto, non lo nascondo. Cerco di mantenere alto il morale e la discussione, ma in quel momento mi sento pesante. Ci metto qualche minuto per riprendermi e cerco di limitare i danni stando zitto e limitandomi a sorridere. Intanto entriamo nel centro commerciale: lei mi sta incollata, camminiamo come se fossimo una coppia… Sai quando cammini e lei praticamente è come se ti fosse incollata? Mi chiede un parere su degli stivali: io continuo a toccarla, le tocco e accarezzo le gambe, le appoggio le mani e le accarezzo l’interno coscia, e intanto lei continua a parlare degli stivali. Riesco poi a sbattere fuori gli altri pensieri dalla mia mente, in quanto mi sono concentrato solo sul godermi il momento. Io comunque mai, in nessuna occasione, ho fatto domande su di lui o cose legate: ho sempre agito nella massima indifferenza. Andiamo poi in un negozio di sport: io mi faccio il mio giro, praticamente infischiandomene di lei, fino a che lei sceglie una maglia e andiamo nel camerino: qua succede l’atto in sé che io ho chiamato : mi chiede come stesse con la maglia e, arrivato il momento di togliersela, io rimango con la testa dentro il camerino (camerino con tenda). Lei sa che la sto guardando e mi guarda negli occhi sorridendomi: pensavo mi avrebbe detto di non guardarla e invece mi dice che così l’avrebbero vista tutti. I suoi occhi sembravano dirmi tipo: guardami che mi sto spogliando. Ho avuto proprio la sensazione che lei stesse apprezzando il fatto che la guardassi e la desiderassi. Approfitto del momento: entro nel camerino e lo chiudo dietro di me. Le tengo gli occhi addosso e lei tiene i suoi su di me. Sembrava veramente la scena del film che precede un rapporto sessuale. Lei è lì, a suo agio, senza maglietta e con il reggiseno indosso. Mi chiede cosa ne pensassi dei suoi fianchi. Io le prendo i fianchi e la accarezzo. Le do anche una bella palpata al sedere e non dice niente, mentre continua a parlare del più e del meno. Prendo una mano, gliela metto sul seno e poco dopo, con la stessa mano, le accarezzo il seno con un dito, fino a che lei con la sua mano mi ferma. Non mi ha allontanato, ma mi ha fermato. Io, istintivamente, tolgo la mano. Rimango comunque a guardarla e le sussurro una cosa spinta: lei ride e sorride. Mi chiede se le trovassi il seno cresciuto rispetto a quando ci eravamo visti l’ultima volta. Io intanto ne approfitto per farle sentire i risultati della palestra. Usciamo dal camerino e in cassa c’è ancora complicità. Usciamo e torniamo indietro. Mentre facciamo il tragitto alla macchina, lei si lascia mettere la mano in vita e poi la tiro a me, per sussurrarle un’altra cosa. Lei ride. Si lamenta di un dolore alla pancia appena in macchina e tutto il ritorno lo facciamo praticamente freddi, senza cf. La lascio sotto il suo ufficio: mi da un bacio sulla guancia. Io le prendo il viso con vigore, ma non per baciarla sulle labbra, ma per darle un bel bacio passionale sulla guancia e lei mi prende a sua volta la mano, come a fermarmi: ho proprio percepito lei non volesse il mio bacio, cosa che io non volevo darle. Infatti, le do due baci sulla guancia e la saluto.
La sensazione che ho è quella di una situazione tra lei e lui e io come il terzo incomodo. Ho percepito questa cosa in lei, come comunque una sorta di distanza nei miei confronti che non riesco a descriverti verbalmente, ma che ho proprio percepito istintivamente. Io istintivamente sento di avere, in questo momento, pochissime possibilità. La cosa l’ho analizzata anche con raziocinio, ma più ci ho pensato, più ho avuto l’impressione di essere per lei quello che lei non vuole perdere per le attenzioni e per il fatto che la fa sentire donna, ma da cui poi non vuole altro. Il fatto poi che non mi avesse scritto nulla, ne per dirmi qualcosa della giornata passata assieme, ne del rientro, hanno corroborato la mia tesi.
Stasera poi, mi scrive per chiedermi a che ora sarei andato in un certo posto, a cui voglio andare domenica, e con chi sarei andato. Perché le interessa? Glielo avevo accennato oggi di quello che avrei voluto fare (non che l’avessi invitata o lo avessi detto per metterle voglia di venire) e non aveva detto nulla. Le rispondo che ancora fossi in organizzazione. Lei mi risponde praticamente come se fosse autoinvitata, dicendo che è stanca, che non sta ancora bene e deve ancora finire il problema informatico… Ha delle reazioni che io non capisco. Due scambi di battute e poi di nuovo silenzio. A me sinceramente, quasi quasi, era venuta voglia di dirle di andare al posto di domenica solo io e lei (tanto so già che con gli altri, come sempre, non se ne farà nulla), poi però mi sono fermato a riflettere e forse, invitarla, sarebbe l’ennesima conferma che io non le devo dare a questo punto. Sono confuso sinceramente: da una parte mi sono sentito preso in giro, di non avere speranze, poi mi vedo questo messaggio, come in cerca della mia compagnia e non capisco se lo fa perché non ha niente di meglio da fare o perché vuole veramente la mia compagnia… Meno certezze e più dubbi di prima
Vedi, io non posso essere lì mentre accadono le cose, però ti avevo scritto di sorprenderla (con le azioni) e tu hai fatto tutto quello che lei si aspettava. Dici, appunto, come in un film. Lì si deve agire – a mio parere – in modo “diverso”, potevi:
1. Entrare e baciarla in modo animalesco (nel senso sensuale del termine), senza stare lì a tergiversare.
2. Entrare, guardarla e uscirtene con una frase “non sei male” o “non sei da butar via” e uscire TU dal camerino.
Poi magari lei è innamorata di Paolo e tu non hai chance, ma almeno le avrai provate tutte!
Grazie della risposta.
La mia sensazione comunque è che non sarebbe cambiato nulla. Anche se l’avessi baciata, anche a sorpresa, sento istintivamente non sarebbe cambiato nulla. L’ho proprio percepito una sorta di disinteresse o comunque una certa distanza emotiva. Certo, lei è una di quelle femmine che l’iniziativa è capace di prenderla da sola e potrei pensare che, non avendola presa, non è interessata. Ma non è nemmeno questo. È proprio la distanza emotiva che ho sentito. In alcuni momenti sentivo proprio di essere l’amichetto e basta. Stamattina ho fatto due chiacchere con il mio migliore amico e, sono arrivato alla conclusione che, innanzitutto per domani, non le devo dire nulla. Ma soprattutto che, per evitarmi logoramenti vari, devo chiarire la cosa direttamente con lei. Se non mi avesse citato questo ragazzo, io sarei andato avanti a lavorarla sui fianchi, ma adesso mi sembra fin troppo evidente che c’è pure lui nella faccenda e che lui è più avanti. Mi rimetto a te, perché sinceramente una situazione del genere, con i pregressi che ti ho raccontato, non l’ho mai vissuta. Come dovrei agire?
Cambia approccio. Fatti desiderare, ti avevo consigliato di dirle alcune cose (es. che è un’amica), se sei convinto che non sarebbe cambiato nulla – al centro commerciale – facendo come ti ho consigliato io, allora che senso ha chiedermi consigli? Ci vuole coerenza, tu con lei vuoi fare il maschio che la seduce e si comporta da “fenomeno”, e poi accusi il fatto che una bella ragazza abbia altri flirt? Non hai avuto la forza di prenderla quando dovevi farlo (oppure di lasciarla andare), e sei rimasto nel mezzo come se lei dovesse fare altro. Non so se l’hai notato, ma ti ha fatto un test e lo hai fallito, anche se credi il contrario.
Buonasera, grazie della risposta.
Non volevo fare passare il messaggio che non ascolto ciò che mi dici. Tutto il contrario: se non fosse stato per te, avrei probabilmente incasinato in maniera irreversibile la cosa già prima. Mi sono preso tutta la giornata pensando alla tua risposta e mi sono reso conto di non aver applicato i tuoi consigli e sul discorso dell’amicizia, detto indirettamente, dovevo calcare ulteriormente la mano. Non ho agito pensando che ciò che mi avessi detto fosse sbagliato, anzi, tutto il contrario. È che ho proprio sbagliato come un principiante.
Pensavo di aver agito bene, e invece sono stato un perfetto idiota: sono rimasto esattamente nel mezzo, senza prendere un’iniziativa, in un modo o nell’altro. Anzi, come dici, le ho solo messo in mano il gioco. Io le ho dato una certezza, giocando alle sue regole: ti tocco ma non vado oltre, come una fighetta qualsiasi. Come se il limite tra essere amici e non sia il solo contatto fisico. Che poi lei è sempre stata quella a dirmi che spesso i suoi amici fraintendono con lei perché è molto espansiva e io non ho fatto altro che agire in quel senso. Dovevo prenderla, sbatterla nel camerino e giocarmela. Ne sarei uscito a testa altissima e le avrei tolto ogni potere.
E invece da qua ne esco proprio da perdente. Anzi, credo anche di aver incasinato ancora di più la cosa: dopo la sua indagine di venerdì sera in merito a che ora sarei andato e con chi, dicendomi poi che non stava bene, sabato mattina le ho pure scritto chiedendole se stesse meglio. Il perfetto amichetto di sto cazzo… Non solo, avendomi chiesto se le cercavo una cosa in centro (dato che ero in centro a pranzo), non rispondendo al suo ultimo messaggio, la sera mi sono rifatto sentire per chiederle come fosse andata la sua giornata…
Va bene Sensei, ti ringrazio di tutto, è stato bello, ti ringrazio per i consigli, ma qua ho compromesso tutto.
Mi chiede se avessi cercato ciò che cercava e rispondo che il negozio era chiuso. Il perfetto amichettino… Mi prenderei a badilate. Mi chiede anche di leggere un post che aveva pubblicato su facebook, riportante le caratteristiche del suo segno zodiacale, dicendo che fosse molto vero su di lei e che lei motivasse molto i suoi amici a dare il meglio di loro stessi… A parte il fatto che trovo queste cose una pagliacciata generalista, me lo sono letto e dei punti riportati ne ho associati meno della metà a lei. Le chiedo, per farmi qualche risata, anche se ci fosse quello sul mio segno zodiacale e lei mi risponde che “solo il suo segno si può ringraziare per la sua amicizia”. Nell’arco di pochi minuti, ha sbattuto dentro due volte la parola “amicizia” e ovviamente direi: le ho dato il giocattolo il giorno prima. “Sincero? Credo non ti appartengano nemmeno la metà dei punti nell’articolo”. A questa mia affermazione lei subito si infervora, dicendomi che altri le avessero riconosciuto tutti i punti, che lei si riconoscesse molto, che “magari non lo sono stata con te, perché non è partita come amicizia” ma con i suoi amici è proprio così. Uno sfoggio tremendo ad una mia frase sincera che nemmeno voleva sminuirla. Qua credo di aver commesso l’ennesimo errore, perché anziché fottermene di quello che pensavano gli altri di lei, le vado dietro (mi odio se ci penso adesso), chiedendole chi fossero questi altri amici di cui parlava: mi fa l’elenco di cinque ragazzi (di cui mi ha già parlato più volte), tra cui il famoso Paolo, buttato dentro la lista di amici. “Ho fatto vedere solo a loro”. Solo? Ha dovuto tirare in ballo cinque persone per dare senso al suo pensiero. Calco ancora, dicendole che l’articolo non fosse solo in riferimento all’amicizia, ma alle caratteristiche a prescindere dalle situazioni. “Che ti devo dire, io mi riconosco a pieno. Proprio tutto. Tu no, pace ahaha”. Sento di averla molto infastidita. Ma tanto proprio. 35 minuti dopo mi riscrive, per dirmi che ha proposto delle date dopo natale per la commissione che deve fare da me in città (a cui io avevo dato la mia disponibilità nella telefonata di mercoledì, come ti avevo detto). Mi limito a dirle brava e stop. Oggi, a ben donde pure, zero comunicazioni.
Credo di aver fatto parecchi danni nel giro di 24 ore. Dopo venerdì credo di aver drasticamente ridotto le mie possibilità. Non so cosa dire. Sono amareggio, ma non per lei, ma per il fatto che io non ho agito come avrei dovuto. Avevo tutti gli elementi e mi sono limitato a guardare. A chiunque lo raccontassi, riceverei la stessa risposta: dovevi saltarle addosso. Non l’ho fatto. Non l’ho nemmeno lasciata lì e anzi, raccontandoti ciò che seguirà, mi darai dell’idiota all’ennesima potenza: all’inizio della frequentazione io ci provai molto con lei, ma lei rifiutò tutto. Mi ero stancato e cominciai a darle importanza praticamente nulla, anzi, quasi ero infastidito dai suoi atteggiamenti vaneggianti. Più lei mi stuzzicava visivamente e verbalmente, più io la rigettavo apposta. Fu lei poi a saltarmi addosso in un modo violento e inaspettato. Quindi, più che io saltarle addosso in camerino, era da farle la battuta precisa che mi hai detto e mollarla lì.
Se dovessi darmi un consiglio a questo punto, riprendendo il tuo commento, devo soltanto farmi desiderare e giocare veramente remissivo. Ma sinceramente credo di aver sbagliato un goal a porta vuota che ha compromesso il risultato finale.
Anche se sbagli un goal, puoi farne un altro. Prima di tutto credo che lei sia un’insicura cronica di dimensioni planetarie (come accade a molte belle ragazze). Vogliono essere considerate per la loro “testa” però usano come arma solo l’aspetto fisico. Una così non la toccherei neanche con una pertica di 3 metri – ma è una cosa personale – ora, a mio avviso le dai troppa importanza e hai capito di esserti comportato da zerbino (lo so è brutto sentirselo dire, ma se rifletti…), ma tanto lo hai capito perfettamente da solo. Questa è una vittoria, perché lei è una manipolatrice e ti ha manipolato. Accetta un invito e dalle buca; rispondile come risponderesti a una brutta come la morte; se vi vedete salutala senza neanche un bacio sulla guancia e scansati TU, se lei ti tocca. Vuole la guerra, e guerra sia, ma ne vale la pena per una che è solo culo e tette?
Buonasera e buon Lunedì.
Parto subito dicendo che sì, sono stato uno zerbino. È inutile cercare di prendere in giro me stesso, adducendo a cose varie. Sono stato zerbino, punto.
Rispondendo alla domanda finale dico che un po’ mi è scesa con quelle risposte di sabato seria. “Magari non lo sono stata con te perché non è partita come amicizia. Ma con i miei amici sono proprio così”. Quindi significa che non siamo amici, visto che queste cose non le ho mai viste? Perché io non voglio fare il cattivo, ma sono cose che non le appartengono. Quindi la cosa forse non è che lei non sia stata così con me, ma che gli altri (oltre che essere dei gran deficienti e lo dico con cognizione di causa, pure l’ultimo arrivato Paolo) l’abbiano fatta bella contenta e coglionata, lei si sia montata la testa e al primo che le ha detto la verità, ha tirato in mezzo gli altri. Che poi, immagino tu ci abbia pensato, ma quando mi ha riferito di questi altri amici che le avrebbero detto che è tutto vero, erano passate due ore dal momento della pubblicazione: o lei lo ha fatto leggere sistematicamente a tutti o questi hanno letto di loro spontanea iniziativa e le hanno scritto tutti quanti per dirle che è vero (serio?) o lei ha sparato delle gran palle per assumere valore nei miei confronti. Io a naso direi la prima e a me verrebbe di dire: ma sei davvero così “insicura”? Se conto così poco, perché devi avvalorare le tue parole con altra gente?
Sarà, magari sto parlando a caso o c’è altro sotto. Ma facciamo finta che questa cosa sia accettabile o che non sia così. Che sto parlando a caso e valutando erroneamente, fraintendendo una situazione…
A questo punto agirò come dici e ti direi, visto che non ho nulla da perdere oramai, che quasi quasi ci aggiungerei la gelosia, ma non fatta in modo fetente come a dire “mi sto frequentando con quella, con questa e altro”. Ma semplicemente dirle le stesse cose che dice a me: sai, oggi mi sono visto con Tizia. Oggi sono stata a pranzo con Sempronia, facendolo con una naturalità, proprio come se parlassi ad una mia amica, pari pari. A pranzo, venerdì, appena ho fatto il nome di una ragazza è diventata indagatrice. Va bene… So già come farlo, magari non riesco a fartelo capire come intendo farlo, ma sono molto sicuro di poterlo fare nel modo giusto.
Io sarei anche disposto a giocare questa guerra, anche perché i tempi in cui ci troviamo non aiutano e sinceramente, ancora sono attratto da lei: fisicamente di sicuro, mentalmente non mi sembra si stia dimostrando che valga tutto questo impegno. Temo comunque che, anche adottando tutti i consigli, non otterrò nulla: io penso che la guerra nella sua testa sia già stata vinta e io abbia perso interesse. Il fatto che non mi cerchi con frequenza e che si intrattenga con altri la dice molto lunga su quanto fascino io abbia nei suoi confronti. Forse avevo delle minime speranze venerdì, ma dopo l’incontro e dopo sabato, credo di aver macerato tutto. Ho proprio questa sensazione. Però è altresi vero che se devo fare questa cosa, la devo fare convinto che mi dia delle possibilità, altrimenti tanto vale non farla e cari saluti.
Ps: come sempre, grazie della risposta.
Prendi una decisione: la seduci, non la seduci. Il resto sono perdite di tempo. Per me una così – da quanto mi racconti – non varrebbe lo sforzo.
Ho deciso di lanciarmi nella seduzione e vedere come va. Non voglio fare l’ipocrita o il filosofo, ma sono attratto da lei fisicamente e questo, in questo momento della mia vita, mi basta. Caratterialmente non mi sta dimostrando un encomiabile valore, ma spero di sbagliarmi: chissà che la scintilla che le avevo visto a settembre non brilli ancora.
Detto questo, oggi le ho dichiarato “guerra”: mi ha scritto nel pomeriggio chiedendomi “come va” e come fosse andata la gita che ho fatto domenica. Ero fuori con un amico e le ho risposto solo una volta tornato a casa, 3 ore e mezza dopo. “Ciao, alla grande! Tu?”. Mi visualizza immediatamente il messaggio e mentre racconto in due righe la “bellissima giornata” di domenica, mi fa un audio che in prima battuta visualizzo e non ascolto. Mi commenta poi la cosa e mi chiede foto. “Beato te che ti va alla grande… Hai avuto altri successi sul lavoro?” mi dice nell’audio. Le mando alcune foto della giornata di domenica e rispondo all’audio con un sibillino “anche, sì” e chiudo la conversazione. Lei mi risponde che sono belle foto, io visualizzo e non rispondo. Il “anche, sì” l’ho voluto scrivere appositamente per lasciare aperta ogni possibile porta per questa mia contentezza…
Mi sembra di aver capito, nella strategia che suggerisci, che io adesso dovendo farmi desiderare non le devo mai scrivere per primo, ma devo solo limitarmi a rispondere come se rispondessi a una brutta come la morte, giusto? Lasciare sempre e solo a lei l’iniziativa dello scrivermi per prima insomma… E se chiedesse chiarimenti circa il mio atteggiamento, rispondere dicendo che sono molto impegnato in questi giorni e fine. Probabilmente mi scriverà per gli auguri di natale, a cui risponderò con un freddo “grazie, anche a te” e poi sul resto vedremo.
Ciao Sensei,
sono il ragazzo con cui hai parlato lunedì mattina. Intanto ancora grazie per la tua grande disponibilità, gentilezza e competenza. Sto facendo come mi hai detto, lei ora mi risponde subito e si fa anche sentire lei, anche se (come prevedibile) siamo ancora lontani dai “livelli” pre-crisi, nel senso che è ancora un po’ frenata, ma sapevamo sarebbe stato così.
Mi avevi detto che volevamo che lei si facesse delle domande, del tipo “ma gli interesso davvero ancora?”, in modo che le venissero dei dubbi. Avevamo pensato di fare ciò ignorando e fregandocene se mi ignorava, solo che non mi sta ignorando. Quindi ti chiedo: come posso farle venire dei dubbi in altro modo? O meglio, credi che io debba provare a farle venire dei dubbi oppure no? Va bene se io le rispondo velocemente quando mi mando un messaggio o dovrei magari aspettare un attimo?
Grazie mille!
Ti ringrazio e spero di esserti stato utile. Direi che il suo modo di porsi indica un minimo di interesse. Nel tuo caso – che conosco e quindi posso valutare bene – puoi risponderle ai messaggi con un po’ di ritardo, a volte con risposte secche altre più articolate. In questo momento non è utile metterle pressione, mantieni questo atteggiamento e soprattutto ricordati il dogma numero uno: leggerezza. Lasciale del tempo per rimettere in ordine le idee, falla stare bene e divertire come facevi prima del vostro incontro, è probabile che sarà lei a muoversi.
Ciao Sensei, sono ancora io. Ci siamo sentiti un po’ in questi giorni, in maniera abbastanza neutra, con ogni tanto qualche battuta/inside joke ma poca roba. Ora ho fatto un riferimento più piccante e ho avuto un riscontro abbastanza positivo, però spesso le interazioni si sono limitate a “come stai?” eccetera, abbiamo fatto un giochino online insieme e nient’altro.
Lei mi risponde, quindi non mi ignora, non è fredda ma nemmeno calda (neanche tiepida); mi consigli di provare ad interagire un attimo di più, quindi coinvolgendola in conversazioni un pochino più interessanti?
Di solito magari lei mostrava interesse e quindi io tiravo fuori un argomento e lo tirava fuori direttamente lei, in questo caso dici che dovrei agire io in tal senso, anche se non l’ha fatto lei?
Grazie mille
Ti ho anche detto di essere leggero, quindi interagisci con lei, gioca e scherza senza entrare in discorsi troppo personali. Continua così per una decina di giorni. Se non si smuove di un centimetro allora vedremo.